Cronaca
Guerriglia di Capodanno a Molfetta, Daspo per altri cinque giovani
Lo stesso provvedimento era già stato emesso nei confronti di altri tre minorenni coinvolti nella vicenda
Molfetta - venerdì 6 dicembre 2024
13.06
Cinque giovani di età compresa tra i 22 e i 27 anni, ritenuti tra i responsabili dei disordini avvenuti durante la notte dell'ultimo Capodanno, quella in cui un gruppo di teppisti ha trasformato piazza Vittorio Emanuele in una guerriglia, sono stati raggiunti da altrettanti Daspo emessi dal questore di Bari, Massimo Gambino.
I provvedimenti, per i prossimi 2 anni, prevedono il divieto di accedere ai locali di pubblico intrattenimento di piazza Vittorio Emanuele (bar, pub e locali) nonché il divieto di stanziare nelle vicinanze degli stessi dalle ore 20.00 alle ore 03.00. I cinque erano stati già indagati per danneggiamento e pubblica intimidazione con l'uso di ordigni e materiale esplodente perché «in concorso distruggevano una Renault Clio, ribaltandola e esplodendovi all'interno ordigni di natura artigianale».
Inoltre per «suscitare pubblico disordine o attentare alla sicurezza, facevano scoppiare molteplici ordigni». Le indagini, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta e coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, portarono all'identificazione di dieci giovani, tutti di Molfetta: cinque di loro, di età compresa tra i 21 e i 26 anni, furono arrestati dai militari il 16 gennaio scorso, altri due, di 18 e 35 anni, il 13 febbraio. Tre minori, invece, fra i 14 e i 17 anni, finirono in comunità.
Secondo le indagini, «approfittando dei festeggiamenti» avrebbero seminato «il panico tra le vie cittadine, capovolgendo e vandalizzando anche un'autovettura in sosta». E questo è venuto fuori dai filmati di videosorveglianza «in cui la volontà criminale di attentare alla sicurezza pubblica emerge con assoluta chiarezza».
I provvedimenti, per i prossimi 2 anni, prevedono il divieto di accedere ai locali di pubblico intrattenimento di piazza Vittorio Emanuele (bar, pub e locali) nonché il divieto di stanziare nelle vicinanze degli stessi dalle ore 20.00 alle ore 03.00. I cinque erano stati già indagati per danneggiamento e pubblica intimidazione con l'uso di ordigni e materiale esplodente perché «in concorso distruggevano una Renault Clio, ribaltandola e esplodendovi all'interno ordigni di natura artigianale».
Inoltre per «suscitare pubblico disordine o attentare alla sicurezza, facevano scoppiare molteplici ordigni». Le indagini, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta e coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, portarono all'identificazione di dieci giovani, tutti di Molfetta: cinque di loro, di età compresa tra i 21 e i 26 anni, furono arrestati dai militari il 16 gennaio scorso, altri due, di 18 e 35 anni, il 13 febbraio. Tre minori, invece, fra i 14 e i 17 anni, finirono in comunità.
Secondo le indagini, «approfittando dei festeggiamenti» avrebbero seminato «il panico tra le vie cittadine, capovolgendo e vandalizzando anche un'autovettura in sosta». E questo è venuto fuori dai filmati di videosorveglianza «in cui la volontà criminale di attentare alla sicurezza pubblica emerge con assoluta chiarezza».