Vita di città
Gli ingredienti del Carnevale a Molfetta: ricette, usanze e abiti
Il ricordo dei tempi in cui era una festa per divertirsi, sognare e fare nuove amicizie
Molfetta - martedì 13 febbraio 2024
9.55
Lievito, farina, ricordi e allegria sono gli ingredienti speciali del Carnevale a Molfetta. Nonostante non stia vivendo il suo presente più aureo, la festa ancora conserva nel suo baule i fasti di un tempo passato semplice e incantevole. A riportarci sulle note di racconti lontani sono le signore Cristina Tedeschi e Fernanda Iurilli, entrambe ancora memori di come le loro mamme, Anastasia (classe 1929) e Carmela (classe 1928), erano solite trascorrere questo "tempo giullare".
Dalle loro testimonianze si deduce che il tempo del Carnevale era l'occasione perfetta, per i giovani di una volta, di ritrovarsi nelle case e ballare, mascherati, sulle note briose di un grammofono. Tra i brani più amati e ascoltati, sulla cui melodia così tante scarpe hanno danzato, c'erano, ad esempio, "Non dimenticar le mie parole" o "Maramao perché sei morto", entrambe cantate dal celeberrimo Trio Lescano oppure "Un bacio a mezzanotte" del Quartetto Cetra.
Encomiabile è la spiccata elasticità di quei ragazzi, ora un po' cresciuti, che sapevano fabbricare con materiali semplici come vestaglie da camera, piumini di struzzo o cappelli con le velette, dei portentosi abiti adatti alla festa più frizzante dell'anno.
Carnevale era quindi un momento per divertirsi, sognare, stringere nuove amicizie, rinsaldare le vecchie e per qualcuno, magari, incontrare l'amore. Risultano tra i piatti tipici del periodo non solo le chiacchiere di carnevale, il punto forte della festività, ma anche altre leccornie quali tortelli e castagnole, che possono rappresentare un'ottima alternativa culinaria.
Di seguito qualche ricetta da provare.
Dalle loro testimonianze si deduce che il tempo del Carnevale era l'occasione perfetta, per i giovani di una volta, di ritrovarsi nelle case e ballare, mascherati, sulle note briose di un grammofono. Tra i brani più amati e ascoltati, sulla cui melodia così tante scarpe hanno danzato, c'erano, ad esempio, "Non dimenticar le mie parole" o "Maramao perché sei morto", entrambe cantate dal celeberrimo Trio Lescano oppure "Un bacio a mezzanotte" del Quartetto Cetra.
Encomiabile è la spiccata elasticità di quei ragazzi, ora un po' cresciuti, che sapevano fabbricare con materiali semplici come vestaglie da camera, piumini di struzzo o cappelli con le velette, dei portentosi abiti adatti alla festa più frizzante dell'anno.
Carnevale era quindi un momento per divertirsi, sognare, stringere nuove amicizie, rinsaldare le vecchie e per qualcuno, magari, incontrare l'amore. Risultano tra i piatti tipici del periodo non solo le chiacchiere di carnevale, il punto forte della festività, ma anche altre leccornie quali tortelli e castagnole, che possono rappresentare un'ottima alternativa culinaria.
Di seguito qualche ricetta da provare.