Gli effetti della Xylella sulla tradizione della "frasca" di Gesù all'Orto: una conferenza a Molfetta
Se ne parlerà sabato 9 aprile nella sala stampa di Palazzo Giovene
Molfetta - giovedì 7 aprile 2022
I riti della Settimana Santa rappresentano uno dei principali momenti di aggregazione nei quali ciascun molfettese riconosce la propria identità. Attorno ai riti liturgici e paraliturgici più noti, ve ne sono altri meno conosciuti che caratterizzano le singole Parrocchie, Associazioni e Confraternite. La Confraternita di Maria Santissima Assunta in Cielo, istituita nel 1815 e avente sede, dopo vari trasferimenti, presso la chiesa parrocchiale di San Gennaro, vive la Quaresima e la Settimana Santa in maniera estremamente originale da quando, nella seconda metà dell'ottocento, fu per la prima volta invitata alla processione del Venerdì Santo dall'Arciconfraternita di Santo Stefano dal Sacco Rosso per recare in spalla la Sacra Immagine di Gesù agonizzante nel Getsemani.
Alla Confraternita dell'Assunta è infatti demandato l'incarico di addobbare il simulacro con i rami d'ulivo che compongono appunto la "Frasca" innanzi alla quale è rappresentato Gesù, inginocchiato in atteggiamento di preghiera, che riceve dalle mani dell'angelo consolatore il calice della Passione. L'addobbo viene ripetuto in tre diverse occasioni nelle settimane che precedono la Pasqua di Risurrezione. La tradizione della "Frasca" di Gesù nell'orto ha subìto nel corso del tempo inevitabili mutamenti testimoniati dal corposo materiale fotografico presente negli archivi della Confraternita. Le sempre più raffinate tecniche di coltivazione della pianta dell'ulivo hanno permesso di allestire composizioni sempre più scenografiche nel corso dei decenni, alternando le varie cultivar che hanno trovato spazio nelle nostre campagne e adoperando rami d'ulivo che, sfidando le leggi della natura, si mantengono carichi di olive ad almeno quattro mesi dal periodo della raccolta.
I contadini hanno rappresentato la categoria attorno al quale si è strutturata la Confraternita dell'Assunta almeno per tutto il '900. Nella loro memoria resta impresso il ricordo di infruttuose campagne olivicole a seguito delle quali confezionare la "Frasca" di Cristo nell'orto è stata una difficile impresa. Al giorno d'oggi un imminente pericolo incombe sulle campagne molfettesi, rappresentato dall'inesorabile avanzata dell'infezione degli ulivi sostenuta dal batterio Xylella fastidiosa, documentata da qualche tempo anche nella Provincia di Bari. Quale influsso potrebbe avere l'eventuale disastro del settore agricolo sull'antica tradizione molfettese della "Frasca" di Cristo nell'orto?
Saranno questi gli argomenti trattati nel corso di una conferenza che si terrà sabato 9 aprile p.v. presso la sala stampa di Palazzo Giovene in Piazza Municipio n. 1. Interverrà il Priore della Confraternita di Maria Santissima Assunta in Cielo Corrado Dino Minervini, il Priore dell'Arciconfraternita di Santo Stefano Pantaleo Silvestri, il presidente del Comitato Regionale "No Xylella – Si Produttività" Paolo Leoci, in qualità di moderatore Pietro Angione. Nel corso della serata sarà proiettato un video-documentario sulla tradizione della "Frasca" di Gesù nell'orto.L'iniziativa, chesi fregia del patrocinio morale del Comune di Molfetta, avrà una interessante appendice il 14 aprile p.v., Giovedì Santo, quando sarà possibile ammirare nel tradizionale "Sepolcro" allestito presso la chiesa di Santo Stefano la statua di Gesù nell'orto addobbata con rami d'ulivo prelevati da alberi appartenenti a cultivar Xylella-resistenti.
Alla Confraternita dell'Assunta è infatti demandato l'incarico di addobbare il simulacro con i rami d'ulivo che compongono appunto la "Frasca" innanzi alla quale è rappresentato Gesù, inginocchiato in atteggiamento di preghiera, che riceve dalle mani dell'angelo consolatore il calice della Passione. L'addobbo viene ripetuto in tre diverse occasioni nelle settimane che precedono la Pasqua di Risurrezione. La tradizione della "Frasca" di Gesù nell'orto ha subìto nel corso del tempo inevitabili mutamenti testimoniati dal corposo materiale fotografico presente negli archivi della Confraternita. Le sempre più raffinate tecniche di coltivazione della pianta dell'ulivo hanno permesso di allestire composizioni sempre più scenografiche nel corso dei decenni, alternando le varie cultivar che hanno trovato spazio nelle nostre campagne e adoperando rami d'ulivo che, sfidando le leggi della natura, si mantengono carichi di olive ad almeno quattro mesi dal periodo della raccolta.
I contadini hanno rappresentato la categoria attorno al quale si è strutturata la Confraternita dell'Assunta almeno per tutto il '900. Nella loro memoria resta impresso il ricordo di infruttuose campagne olivicole a seguito delle quali confezionare la "Frasca" di Cristo nell'orto è stata una difficile impresa. Al giorno d'oggi un imminente pericolo incombe sulle campagne molfettesi, rappresentato dall'inesorabile avanzata dell'infezione degli ulivi sostenuta dal batterio Xylella fastidiosa, documentata da qualche tempo anche nella Provincia di Bari. Quale influsso potrebbe avere l'eventuale disastro del settore agricolo sull'antica tradizione molfettese della "Frasca" di Cristo nell'orto?
Saranno questi gli argomenti trattati nel corso di una conferenza che si terrà sabato 9 aprile p.v. presso la sala stampa di Palazzo Giovene in Piazza Municipio n. 1. Interverrà il Priore della Confraternita di Maria Santissima Assunta in Cielo Corrado Dino Minervini, il Priore dell'Arciconfraternita di Santo Stefano Pantaleo Silvestri, il presidente del Comitato Regionale "No Xylella – Si Produttività" Paolo Leoci, in qualità di moderatore Pietro Angione. Nel corso della serata sarà proiettato un video-documentario sulla tradizione della "Frasca" di Gesù nell'orto.L'iniziativa, chesi fregia del patrocinio morale del Comune di Molfetta, avrà una interessante appendice il 14 aprile p.v., Giovedì Santo, quando sarà possibile ammirare nel tradizionale "Sepolcro" allestito presso la chiesa di Santo Stefano la statua di Gesù nell'orto addobbata con rami d'ulivo prelevati da alberi appartenenti a cultivar Xylella-resistenti.