Eventi e folklore
Gli chef si sfidano tra i fornelli
In corso il meeting dell’associazione Cuochi baresi
Molfetta - martedì 8 aprile 2014
17.04
Sono il pesce povero, l'olio extra vergine d'oliva e la mandorla pugliese i tre ingredienti protagonisti del meeting 2014 organizzato dall'Associazione Cuochi Baresi, in corso presso "La Pineta Ricevimenti" a Molfetta. Il concorso gastronomico è riservato a concorrenti divisi in due categorie: professionisti iscritti all'Associazione, ai giovani di età inferiore ai 25 anni facenti parte del sodalizio e agli studenti frequentanti gli istituti Professionali per i servizi dell' Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera della provincia di Bari. I professionisti hanno partecipato al Memorial Giovanni Maggi, giunto all'ottava edizione in ricordo del presidente nazionale della Federazione Italiana Cuochi, nonché presidente dell' Associazione Cuochi Baresi; mentre i giovani hanno gareggiato per il Memorial Sergio de Gennaro, il giovane chef tragicamente deceduto in un incidente stradale. Per la sezione professionisti hanno gareggiato otto chef di provata professionalità e spiccate capacità: Nicolò Auricchio, Donato Furio, Stefano Torelli, Elio Lafiandra, Lorenzo La Criola, Domenico de Gioia, Roberto Matropierro e Alessio Di Micco.
A far parte della giuria tecnica, chiamata ad un arduo ruolo, visto l'alto livello degli elaborati in gara, chef e esperti del settore: Sebastiano D'Onghia, maestro di cucina; Domenico Lillo, presidente dell'Associazione Cuochi Taranto; Felice Mangini, docente dell'Istituto Alberghiero di Molfetta; Paolo Abetepaolo, docente dell'Istituto Alberghiero Majorana di Bari e il giornalista enogastronomico Carlo Sacco. La valutazione da parte delle giuria si è basata sulla corretta composizione del piatto dal punto di vista nutrizionale, sul corretto calcolo delle porzioni e sul calcolo food cost. Ma fra i criteri che determinano il piatto vincitore e influiscono sul giudizio della giuria anche la mise en place, la pulizia del piano di lavoro, la capacità di organizzazione dello chef nel predisporre e riordinare le attrezzature; la preparazione professionale, la disposizione e presentazione dei cibi nel piatto, l' aspetto estetico e il sapore.
Il trofeo Giovanni Maggi sarà assegnato nel pomeriggio di martedì al termine del corso formativo che avrà come tema: "La ricchezza del pesce povero e i suoi impieghi in cucina". Ad aggiudicarselo lo chef che otterrà il maggior punteggio assoluto tra le due sezioni: "Il pesce povero: tra tradizione ed innovazione" e "L'olio extravergine di oliva e la mandorla barese".
Su un tavolo della sala, posizionati come delle vere e proprie sculture i piatti in gara che si possono definire delle vere e proprie opere d'arte da gustare con gli occhi, tanto sono belli alla vista, oltre che da assaporare con le papille gustative. Lo spettatore viene colpito dall'abbinamento dei colori, dalla geometria delle forme, dalla disposizione degli ingredienti, dall' estetica del piatto che deve rispettare dei canoni ben definiti. I piatti in gara, posso quindi ben definirsi delle vere e proprie sculture del gusto, che fondono professionalità, creatività, ricerca e valorizzazione degli ingredienti. Alla base un continuo studio e aggiornamento professionale in un settore in crescita ed evoluzione che richiede competenza per essere al passo con i tempi e competitivo sul mercato.
A far parte della giuria tecnica, chiamata ad un arduo ruolo, visto l'alto livello degli elaborati in gara, chef e esperti del settore: Sebastiano D'Onghia, maestro di cucina; Domenico Lillo, presidente dell'Associazione Cuochi Taranto; Felice Mangini, docente dell'Istituto Alberghiero di Molfetta; Paolo Abetepaolo, docente dell'Istituto Alberghiero Majorana di Bari e il giornalista enogastronomico Carlo Sacco. La valutazione da parte delle giuria si è basata sulla corretta composizione del piatto dal punto di vista nutrizionale, sul corretto calcolo delle porzioni e sul calcolo food cost. Ma fra i criteri che determinano il piatto vincitore e influiscono sul giudizio della giuria anche la mise en place, la pulizia del piano di lavoro, la capacità di organizzazione dello chef nel predisporre e riordinare le attrezzature; la preparazione professionale, la disposizione e presentazione dei cibi nel piatto, l' aspetto estetico e il sapore.
Il trofeo Giovanni Maggi sarà assegnato nel pomeriggio di martedì al termine del corso formativo che avrà come tema: "La ricchezza del pesce povero e i suoi impieghi in cucina". Ad aggiudicarselo lo chef che otterrà il maggior punteggio assoluto tra le due sezioni: "Il pesce povero: tra tradizione ed innovazione" e "L'olio extravergine di oliva e la mandorla barese".
Su un tavolo della sala, posizionati come delle vere e proprie sculture i piatti in gara che si possono definire delle vere e proprie opere d'arte da gustare con gli occhi, tanto sono belli alla vista, oltre che da assaporare con le papille gustative. Lo spettatore viene colpito dall'abbinamento dei colori, dalla geometria delle forme, dalla disposizione degli ingredienti, dall' estetica del piatto che deve rispettare dei canoni ben definiti. I piatti in gara, posso quindi ben definirsi delle vere e proprie sculture del gusto, che fondono professionalità, creatività, ricerca e valorizzazione degli ingredienti. Alla base un continuo studio e aggiornamento professionale in un settore in crescita ed evoluzione che richiede competenza per essere al passo con i tempi e competitivo sul mercato.