Politica
Giovedì 31 luglio il Consiglio sul bilancio
Nell'ultima riunione della Assise cittadina nessuna discussione sulle dimissioni
Molfetta - giovedì 23 luglio 2015
17.12
E' stato convocato per giovedì 30 luglio il Consiglio comunale sul bilancio. Una scadenza importante che, forse, deciderà le sorti amministrative della città.
Nel frattempo ordinario e senza colpi di scena il Consiglio comunale di ieri non ha registrato né lanci di pomodori né accesi dibattiti. Nessuna notte dei lunghi coltelli. Nessun colpo di scena sulle dimissioni rese note dal sindaco di Molfetta Paola Natalicchio. Nulla sia dai banchi di maggioranza che da quelli dell'opposizione. Chi si aspettava lo show è rimasto deluso.
Dopo un'ora e poco più di attesa, alle 17.42 il segretario comunale procede all'appello, e il Presidente Nicola Piergiovanni dichiarava aperta la seduta e concedeva la parola al consigliere ex PD Davide De Candia che rende nota la sua "fuori uscita" e quella di qualche altro consigliere dal Partito Democratico, per il nuovo progetto politica denominato "Democrazia e Partecipazione". Nessun dibattito è seguito a tal proposito con il Presidente Piergiovanni e l'aula che prendono atto della decisione.
Si arriva così al momento clou della serata, ovvero il punto dell'ordine del giorno che riguarda le comunicazioni del Sindaco ai sensi dell'art. 43 del vigente Statuto comunale. Suspense. Il sindaco Natalicchio però delega il Presidente Piergiovanni alla lettura delle sue dimissioni. Insomma dopo il tam tam dei giorni scorsi, la lettura e il mancato dibattito (l'ennesimo di serata), tutto scivola via tra la totale indifferenza dell'aula. Quanto alla comunicazione, quest'ultima era già stata inviata via mail al Prefetto, al Presidente del Consiglio comunale, al Segretario generale. Infatti per quel che concerne le dimissioni l'art. 53 comma 3 del Testo Unico Enti Locali (Tuel) dichiara: "Le dimissioni presentate dal sindaco o dal presidente della provincia diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al consiglio. In tal caso si procede allo scioglimento del rispettivo consiglio, con contestuale nomina di un commissario".
Si è proseguito poi con la sbobbinatura degli altri punti, ma a far discutere è il silenzio di fronte ad una comunicazione di dimissioni del primo cittadino di Molfetta. Uno spettacolo senza precedenti, dopo appelli, Fan Page Facebook, petizioni, conferenze stampa e assemblee cittadine.
Cosa bolle in pentola? Stavolta il silenzio rischia di fare molto rumore.
Nel frattempo ordinario e senza colpi di scena il Consiglio comunale di ieri non ha registrato né lanci di pomodori né accesi dibattiti. Nessuna notte dei lunghi coltelli. Nessun colpo di scena sulle dimissioni rese note dal sindaco di Molfetta Paola Natalicchio. Nulla sia dai banchi di maggioranza che da quelli dell'opposizione. Chi si aspettava lo show è rimasto deluso.
Dopo un'ora e poco più di attesa, alle 17.42 il segretario comunale procede all'appello, e il Presidente Nicola Piergiovanni dichiarava aperta la seduta e concedeva la parola al consigliere ex PD Davide De Candia che rende nota la sua "fuori uscita" e quella di qualche altro consigliere dal Partito Democratico, per il nuovo progetto politica denominato "Democrazia e Partecipazione". Nessun dibattito è seguito a tal proposito con il Presidente Piergiovanni e l'aula che prendono atto della decisione.
Si arriva così al momento clou della serata, ovvero il punto dell'ordine del giorno che riguarda le comunicazioni del Sindaco ai sensi dell'art. 43 del vigente Statuto comunale. Suspense. Il sindaco Natalicchio però delega il Presidente Piergiovanni alla lettura delle sue dimissioni. Insomma dopo il tam tam dei giorni scorsi, la lettura e il mancato dibattito (l'ennesimo di serata), tutto scivola via tra la totale indifferenza dell'aula. Quanto alla comunicazione, quest'ultima era già stata inviata via mail al Prefetto, al Presidente del Consiglio comunale, al Segretario generale. Infatti per quel che concerne le dimissioni l'art. 53 comma 3 del Testo Unico Enti Locali (Tuel) dichiara: "Le dimissioni presentate dal sindaco o dal presidente della provincia diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al consiglio. In tal caso si procede allo scioglimento del rispettivo consiglio, con contestuale nomina di un commissario".
Si è proseguito poi con la sbobbinatura degli altri punti, ma a far discutere è il silenzio di fronte ad una comunicazione di dimissioni del primo cittadino di Molfetta. Uno spettacolo senza precedenti, dopo appelli, Fan Page Facebook, petizioni, conferenze stampa e assemblee cittadine.
Cosa bolle in pentola? Stavolta il silenzio rischia di fare molto rumore.