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“Giorno del Ricordo” i perché di un massacro

Domani alle 18,30 nella sala Finocchiaro

Sono oltre venti i molfettesi censiti, morti per rappresaglia tra Istria e Dalmazia negli anni che vanno dal 1942 e il 1946. Tutti militari e compresi in una età tra i 19 e i 44 anni.

Dovranno essere quelle vittime, secondo le associazioni "Eredi della Storia" e "Combattentistiche d'Arma" al centro delle celebrazioni per la "Giornata del Ricordo", la ricorrenza che in tutta Italia si celebra il 10 febbraio. «Non è un controaltare alla universale "Giornata della Memoria" – si legge in un comunicato" ma per porre insieme episodi sequenziali quali l'infoibamento e l'esodo del popolo istriano-dalmata perché la perdita dei territori Istriani sono lo scotto che il Paese sconfitto deve "pagare" nell'ambito di un trattato di pace a conclusione di una disgraziata guerra». Come gli "Eredi della Storia" ricordano «la guerra porta alla formazione di campi di concentramento. Non vi è stata alcuna differenza nel trattamento dei prigionieri di qualunque estrazione nei campi italiani o jugoslavi».

Sono questi i temi che l'associazione affronterà mercoledì prossimo nella sala Finacchiaro alle 18,30 nel corso di un convegno – dibattito dal titolo "Foibe: il perché di un massacro in Istria, Dalmazia e Venezia-Giulia", con proiezione di diapositive e brevi filmati. per fare chiarezza, questo l'intento, su un frammento di storia italiana che tanto dolore e sofferenza ha dato.
  • giornata del ricordo
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