Giornata mondiale delle tartarughe: a Molfetta liberate tre Caretta Caretta
Alla Prima Cala si è svolta ieri mattina l'unica liberazione in Italia
Molfetta - lunedì 17 giugno 2024
9.48
Le tartarughe marine le immaginiamo che nuotano libere in stupendi fondali marini. Sembrano così lontane, inavvicinabili. Eppure immancabile come ogni anno, c'è l'appuntamento del WWF con la Giornata mondiale delle tartarughe, quando la locale sezione permette ai cittadini di poterle vedere da vicino, qualche minuto prima che ritornino "a casa".
Anno dopo anno, il rito è sempre identico, ma sempre diverso. Le emozioni, le sensazioni, lo stupore, l'ammirazione per queste grandi testuggini è tanta. È un misto tra curiosità e incredulità, poterle ammirare così da vicino lascia affascinati grandi e bambini. E' proprio questo che rende quello della liberazione delle tartarughe un rito unico e speciale.
Tre esemplari di Caretta Caretta, due femmine e un maschio, hanno ripreso la via del mare in una grande manifestazione, unica sul territorio italiano, ieri mattina in località Prima Cala, che ha visto la partecipazione dell'assessore all'ambiente, Caterina Roselli, del Gruppo soccorso unità cinofile, il nucleo sommozzatori delle Misericordie, il consigliere di amministrazione e la referente della politiche sociale di Coop Alleanza 3.0, Lorenzo Marzulli e Teresa Nicoletti. «Si sa ancora troppo poco di loro», dice ai nostri microfoni il coordinatore del Centro tartarughe di Molfetta, Pasquale Salvemini, impegnato da circa 20 anni nella cura, nella difesa dell'ambiente marino e non, «per questo il nostro è diventato anche un Centro di ricerca, non solo più di cura, si cerca di capire il loro comportamento, i loro approcci amorosi, le rotte che seguono. Inoltre, da alcuni anni abbiamo una stretta collaborazione con la marineria locale, perché portino al nostro Centro le tartarughe quando rimangono impigliate accidentalmente nelle loro reti».
E' stato proprio il Centro tartarughe di Molfetta a vincere il primo premio del progetto nazionale di Coop Alleanza, "Più vicini".
Lorenzo Marzulli ha voluto precisare come si inserisce la grande distribuzione con progetti sociali, affermando che «Coop Alleanza non è solo un'impresa di produzione è anche cooperativa con scambio mutualistico, per ogni territorio in cui siamo presenti diamo qualcosa in cambio. Detti progetti che vengono votati dai soci/consumatori sono finanziati dall'1% dei prodotti a marchio Coop». Finanziare un progetto è si importante, ma è altrettanto importante vedere fattivamente come si muove sul territorio, per questo hanno voluto essere presenti alla liberazione.
Dicevamo è sempre un'emozione unica, anche per chi alle spalle ha quasi 10 mila tartarughe liberate in 20 anni di attività come Pasquale Salvemini, che ci confida «di come ogni volta è una sensazione sempre diversa, a cui non ci si abitua mai, soprattutto per chi come me se ne prende cura da quando arrivano al Centro sino alla loro liberazione. Eppure emotivamente è una cosa inspiegabile, quello sbattere di pinne appena si avvicinano al mare, danno il senso di come sentano l' emozione di tornare a casa».
Già nelle tre grandi vasche sentono l'odore del mare, si muovono, cercano la via verso casa, pochi metri e poi i volontari le lasciano libere.
Libere di nuotare nel mare immenso e sconfinato, di vivere altre avventure, di donare un senso di pace e libertà tanto importante in questo momento storico.
Anno dopo anno, il rito è sempre identico, ma sempre diverso. Le emozioni, le sensazioni, lo stupore, l'ammirazione per queste grandi testuggini è tanta. È un misto tra curiosità e incredulità, poterle ammirare così da vicino lascia affascinati grandi e bambini. E' proprio questo che rende quello della liberazione delle tartarughe un rito unico e speciale.
Tre esemplari di Caretta Caretta, due femmine e un maschio, hanno ripreso la via del mare in una grande manifestazione, unica sul territorio italiano, ieri mattina in località Prima Cala, che ha visto la partecipazione dell'assessore all'ambiente, Caterina Roselli, del Gruppo soccorso unità cinofile, il nucleo sommozzatori delle Misericordie, il consigliere di amministrazione e la referente della politiche sociale di Coop Alleanza 3.0, Lorenzo Marzulli e Teresa Nicoletti. «Si sa ancora troppo poco di loro», dice ai nostri microfoni il coordinatore del Centro tartarughe di Molfetta, Pasquale Salvemini, impegnato da circa 20 anni nella cura, nella difesa dell'ambiente marino e non, «per questo il nostro è diventato anche un Centro di ricerca, non solo più di cura, si cerca di capire il loro comportamento, i loro approcci amorosi, le rotte che seguono. Inoltre, da alcuni anni abbiamo una stretta collaborazione con la marineria locale, perché portino al nostro Centro le tartarughe quando rimangono impigliate accidentalmente nelle loro reti».
E' stato proprio il Centro tartarughe di Molfetta a vincere il primo premio del progetto nazionale di Coop Alleanza, "Più vicini".
Lorenzo Marzulli ha voluto precisare come si inserisce la grande distribuzione con progetti sociali, affermando che «Coop Alleanza non è solo un'impresa di produzione è anche cooperativa con scambio mutualistico, per ogni territorio in cui siamo presenti diamo qualcosa in cambio. Detti progetti che vengono votati dai soci/consumatori sono finanziati dall'1% dei prodotti a marchio Coop». Finanziare un progetto è si importante, ma è altrettanto importante vedere fattivamente come si muove sul territorio, per questo hanno voluto essere presenti alla liberazione.
Dicevamo è sempre un'emozione unica, anche per chi alle spalle ha quasi 10 mila tartarughe liberate in 20 anni di attività come Pasquale Salvemini, che ci confida «di come ogni volta è una sensazione sempre diversa, a cui non ci si abitua mai, soprattutto per chi come me se ne prende cura da quando arrivano al Centro sino alla loro liberazione. Eppure emotivamente è una cosa inspiegabile, quello sbattere di pinne appena si avvicinano al mare, danno il senso di come sentano l' emozione di tornare a casa».
Già nelle tre grandi vasche sentono l'odore del mare, si muovono, cercano la via verso casa, pochi metri e poi i volontari le lasciano libere.
Libere di nuotare nel mare immenso e sconfinato, di vivere altre avventure, di donare un senso di pace e libertà tanto importante in questo momento storico.