Speciale
Giornata mondiale della pizza, così la celebra “Il Vecchio Gazebo”
Serata conviviale tra esperti, food blogger e una splendida protagonista: la pizza made in Molfetta
Molfetta - giovedì 18 gennaio 2024
12.30
Nella sua semplicità la pizza, eccellenza del made in Italy, ha ormai di fatto guadagnato l'immortalità, tanto è conosciuta e amata nel nostro paese e in tutto il mondo. È stata così istituita una vera e propria ricorrenza, la Giornata mondiale della pizza, per celebrare questo capolavoro del gusto che resiste al tempo e alle contaminazioni, anzi arricchendosi ed evolvendosi verso orizzonti imprevedibili.
Partendo da questa occasione, che ricade ogni anno il 17 gennaio, la rinomata pizzeria molfettese "Il Vecchio Gazebo" guidata da Giuseppe Petruzzella ha lanciato l'idea di una serata conviviale intitolata "Pizza: ieri, oggi e domani" per degustare la pizza in diverse sfaccettature, anche nella sua speciale variante dolce, dando risalto ai prodotti del territorio, dall'olio gustato a freddo ai perfetti abbinamenti di vini locali. Tra i vari ospiti presenti alla serata, tra esperti e food blogger, amici di vecchia data e giornalisti, ha partecipato anche il molfettese Giacomo Giancaspro.
«La pizza è innanzitutto cultura – ci spiega il prof. Giancaspro – se il cibo è storia, tradizione, la pizza su tutti è il simbolo del nostro made in Italy. È una eredità che perdura e si aggiorna anche: i veri giganti sono coloro che anni fa pensarono per la prima volta a questo prodotto semplice, fatto di acqua, farina e lievito. Nonostante i tempi trascorsi, è ancora oggi un prodotto valido e conosciuto e amato in tutto il mondo».
Durante la serata, affidata alla conduzione del giornalista Carlo Sacco, la protagonista assoluta è stata la pizza interpretata da Petruzzella e dal suo staff in diverse varianti per esplorarne tutte le potenzialità: dalla classica "Regina" – con pomodoro e fiordilatte – alla decisa "Cetara" – con i sapori forti delle olive celline abbinate a cipolla rossa e filetti di acciughe – e all'artistica "Van Gogh", dove il crudo di mare dei gamberetti marinati al bergamotto si presenta su una base di crema di cime di rapa. A conclusione, la pizza dessert: preparazione al tegamino, confettura di pomodoro, con il dolce sentore della crema chantilly all'olio EVO e infine polvere di cicoriella puntarella di Molfetta.
Una storia – quella della pizza – che continua a evolversi e ad abbracciare tutto il bello e il buono delle tipicità locali: un patrimonio ricco di cultura e tradizioni, intorno a cui si celebra la convivialità dell'assaggio fino a perdersi in sapori antichi e mai obsoleti. Lunga vita alla pizza!
Partendo da questa occasione, che ricade ogni anno il 17 gennaio, la rinomata pizzeria molfettese "Il Vecchio Gazebo" guidata da Giuseppe Petruzzella ha lanciato l'idea di una serata conviviale intitolata "Pizza: ieri, oggi e domani" per degustare la pizza in diverse sfaccettature, anche nella sua speciale variante dolce, dando risalto ai prodotti del territorio, dall'olio gustato a freddo ai perfetti abbinamenti di vini locali. Tra i vari ospiti presenti alla serata, tra esperti e food blogger, amici di vecchia data e giornalisti, ha partecipato anche il molfettese Giacomo Giancaspro.
«La pizza è innanzitutto cultura – ci spiega il prof. Giancaspro – se il cibo è storia, tradizione, la pizza su tutti è il simbolo del nostro made in Italy. È una eredità che perdura e si aggiorna anche: i veri giganti sono coloro che anni fa pensarono per la prima volta a questo prodotto semplice, fatto di acqua, farina e lievito. Nonostante i tempi trascorsi, è ancora oggi un prodotto valido e conosciuto e amato in tutto il mondo».
Durante la serata, affidata alla conduzione del giornalista Carlo Sacco, la protagonista assoluta è stata la pizza interpretata da Petruzzella e dal suo staff in diverse varianti per esplorarne tutte le potenzialità: dalla classica "Regina" – con pomodoro e fiordilatte – alla decisa "Cetara" – con i sapori forti delle olive celline abbinate a cipolla rossa e filetti di acciughe – e all'artistica "Van Gogh", dove il crudo di mare dei gamberetti marinati al bergamotto si presenta su una base di crema di cime di rapa. A conclusione, la pizza dessert: preparazione al tegamino, confettura di pomodoro, con il dolce sentore della crema chantilly all'olio EVO e infine polvere di cicoriella puntarella di Molfetta.
Una storia – quella della pizza – che continua a evolversi e ad abbracciare tutto il bello e il buono delle tipicità locali: un patrimonio ricco di cultura e tradizioni, intorno a cui si celebra la convivialità dell'assaggio fino a perdersi in sapori antichi e mai obsoleti. Lunga vita alla pizza!