Politica
Gianni Porta: «Verso una sana economia del mare»
Le idee e i progetti del candidato sindaco di centrosinistra
Molfetta - martedì 30 maggio 2017
10.36 Comunicato Stampa
Una recente immagine pubblicata dalla candidata Isa De Bari, sul futuro del vecchio porto di Molfetta, propone l'area del diporto - cosa diversa dal "porto turistico" - a ridosso del centro storico di Molfetta. In attesa di ulteriori dettagli ci sovvengono alcune riflessioni.
Intanto finalmente si riconosce l'errato posizionamento dell'area di diporto attualmente prevista nel piano regolatore a ridosso della Basilica Madonna dei Martiri, vicina all'area commerciale del nuovo porto. Un posizionamento accettato senza colpo ferire sin dal lontano 2002 quando l'allora sindaco di centrodestra Tommaso Minervini e il senatore Azzollini iniziavano la disastrosa gestione della costruzione del nuovo porto commerciale.
Servirebbe capire però se la proposta del posizionamento delle banchine riguarda solo il diporto o è anche ad uso dei pescherecci, perché con le immagini virtuali prodotte con photoshop c'è poco da stare tranquilli... insomma siamo abituati da un po' alle uscite estemporanee e improvvisate del centrodestra in campagna elettorale, basti pensare alla precedente boutade elettorale della promenade a mare del centro storico di cinque anni fa.
Da parte nostra crediamo che ogni soluzione strategica vada condivisa con gli operatori del mare che in questi ultimi anni hanno segnato un nuovo protagonismo, tenendo in conto le esigenze dei pescatori, le strutture a supporto del diporto, l'interazione con i traffici commerciali, la mobilità e il dimensionamento dei parcheggi, gli investimenti necessari e il dimensionamento del numero dei posti barca.
La rivisitazione del Piano regolatore del porto - nel più ampio ragionamento sulla pianificazione urbanistica generale - deve portare a una complessiva ed equilibrata sistemazione delle aree portuali (cantieri, pescherecci, diporto, commerciale) per realizzare un unico sistema economico efficace.
Si sono commessi troppi errori fin ora procedendo con la solita logica autoreferenziale dell'uomo solo al comando che decide per tutti.
Abbiamo già pagato abbastanza, Molfetta ha bisogno di capacità di ascolto e credibilità nel costruire una sana economia del mare.
Intanto finalmente si riconosce l'errato posizionamento dell'area di diporto attualmente prevista nel piano regolatore a ridosso della Basilica Madonna dei Martiri, vicina all'area commerciale del nuovo porto. Un posizionamento accettato senza colpo ferire sin dal lontano 2002 quando l'allora sindaco di centrodestra Tommaso Minervini e il senatore Azzollini iniziavano la disastrosa gestione della costruzione del nuovo porto commerciale.
Servirebbe capire però se la proposta del posizionamento delle banchine riguarda solo il diporto o è anche ad uso dei pescherecci, perché con le immagini virtuali prodotte con photoshop c'è poco da stare tranquilli... insomma siamo abituati da un po' alle uscite estemporanee e improvvisate del centrodestra in campagna elettorale, basti pensare alla precedente boutade elettorale della promenade a mare del centro storico di cinque anni fa.
Da parte nostra crediamo che ogni soluzione strategica vada condivisa con gli operatori del mare che in questi ultimi anni hanno segnato un nuovo protagonismo, tenendo in conto le esigenze dei pescatori, le strutture a supporto del diporto, l'interazione con i traffici commerciali, la mobilità e il dimensionamento dei parcheggi, gli investimenti necessari e il dimensionamento del numero dei posti barca.
La rivisitazione del Piano regolatore del porto - nel più ampio ragionamento sulla pianificazione urbanistica generale - deve portare a una complessiva ed equilibrata sistemazione delle aree portuali (cantieri, pescherecci, diporto, commerciale) per realizzare un unico sistema economico efficace.
Si sono commessi troppi errori fin ora procedendo con la solita logica autoreferenziale dell'uomo solo al comando che decide per tutti.
Abbiamo già pagato abbastanza, Molfetta ha bisogno di capacità di ascolto e credibilità nel costruire una sana economia del mare.