Politica
Gianni Carnicella rivive nel libro “Alla Città assicuro me stesso”
Incontro con gli autori Annalisa Altomare e Mauro Uva
Molfetta - sabato 14 febbraio 2015
9.59
Un colpo, uno solo a squarciare un silenzioso pomeriggio estivo. Un rumore assordante che ha fermato la vita di un uomo ed ha cambiato quella della sua famiglia, di un sindaco e della sua città. Un uomo che ha saputo dire di no, un no che gli è costato la vita. Quel no era per il diniego all'autorizzazione di tenere a Molfetta un concerto del cantante napoletano Nino D'Angelo per motivi di sicurezza.
L'uccisione del sindaco Gianni Carnicella è nella memoria di tanti. Annalisa Altomare, che ha raccolto la sua eredità diventando il primo sindaco donna di Molfetta, e Mauro Uva, già capo di gabinetto e archivista comunale, hanno voluto raccogliere nel libro "Alla Città assicuro me stesso" gli interventi più importanti tenuti dal sindaco Carnicella in consiglio comunale, per non dimenticare il suo alto valore per le istituzioni e la sua figura politico-istituzionale. Nessun intervento personale dei due autori, ma solo il contestualizzare dei discorsi. Ne "Alla città assicuro me stesso" è ancora una volta Gianni Carnicella a parlare.
Parole, temi trattati 23 anni fa ma ancora di grande attualità che inducono a riflettere. In soli cinque mesi, tanto è durato il mandato, Gianni Carnicella ha lasciato un segno indelebile in quanti erano seduti in consiglio comunale e nella città.
Non è un caso che il volume, edito da La Nuova Mezzina, è stato presentato ieri 13 febbraio, giorno in cui 23 anni fa Carnicella veniva eletto sindaco dal consiglio comunale.
Presenti all'incontro, organizzato dall'Associazione Culturale Terzo Millennio, con la collaborazione della Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente, presieduta da Pietro Centrone, il prefetto di Bari, Antonio Nunziante e del Capo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico e delle Finanze, Roberto Garofalo, che hanno tracciato un personalissimo ricordo di Gianni Carnicella.
Palpabile la commozione nel gremito auditorium del Museo Diocesano, il ricordo di quel 7 luglio è ancora vivo nei cuori dei molfettesi.
E' Annalisa Altomare, autrice del libro insieme a Mauro Uva, a spiegarci il senso di "Alla Città assicuro me stesso".
L'uccisione del sindaco Gianni Carnicella è nella memoria di tanti. Annalisa Altomare, che ha raccolto la sua eredità diventando il primo sindaco donna di Molfetta, e Mauro Uva, già capo di gabinetto e archivista comunale, hanno voluto raccogliere nel libro "Alla Città assicuro me stesso" gli interventi più importanti tenuti dal sindaco Carnicella in consiglio comunale, per non dimenticare il suo alto valore per le istituzioni e la sua figura politico-istituzionale. Nessun intervento personale dei due autori, ma solo il contestualizzare dei discorsi. Ne "Alla città assicuro me stesso" è ancora una volta Gianni Carnicella a parlare.
Parole, temi trattati 23 anni fa ma ancora di grande attualità che inducono a riflettere. In soli cinque mesi, tanto è durato il mandato, Gianni Carnicella ha lasciato un segno indelebile in quanti erano seduti in consiglio comunale e nella città.
Non è un caso che il volume, edito da La Nuova Mezzina, è stato presentato ieri 13 febbraio, giorno in cui 23 anni fa Carnicella veniva eletto sindaco dal consiglio comunale.
Presenti all'incontro, organizzato dall'Associazione Culturale Terzo Millennio, con la collaborazione della Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente, presieduta da Pietro Centrone, il prefetto di Bari, Antonio Nunziante e del Capo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico e delle Finanze, Roberto Garofalo, che hanno tracciato un personalissimo ricordo di Gianni Carnicella.
Palpabile la commozione nel gremito auditorium del Museo Diocesano, il ricordo di quel 7 luglio è ancora vivo nei cuori dei molfettesi.
E' Annalisa Altomare, autrice del libro insieme a Mauro Uva, a spiegarci il senso di "Alla Città assicuro me stesso".