Cronaca
Giancaspro interrogato per sei ore in carcere, chiesta la revoca della misura cautelare
Il legale dell'imprenditore, il professore Vito Mormando, ha parlato ai microfoni della Rai
Molfetta - lunedì 20 maggio 2019
16.07
«Ha risposto a tutte le domande chiarendo alcuni passaggi delle intercettazioni che meritavano un chiarimento e spiegando punto per punto le operazioni ritenute illecite».
È con queste parole che il professore Vito Mormando, legale di fiducia di Cosmo Giancaspro, ha spiegato quanto avvenuto nella mattinata odierna quando l'imprenditore di Molfetta è stato interrogato per circa sei ore nel carcere di Trani dove si trova, in stato di detenzione, da venerdì quando ai suoi polsi sono scattate le manette con l'accusa di riciclaggio, autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta in riferimento all'affidamento di appalti pubblici nel Comune di Trani in cambio di fondi alla squadra di calcio locale.
Il professor Mormando ha parlato alla stampa, tra cui "La Gazzetta del Mezzogiorno" e "La Repubblica Bari", affermando anche che l'ex numero uno del Bari Calcio è tranquillo dopo aver dato «la sua versione dei fatti».
La difesa ha chiesto la revoca della misura cautelare e, secondo quanto si apprende, avrebbe prodotto altra documentazione probatoria ad argomentazione della propria tesi, ribadita dallo stesso avvocato sabato ma anche nelle scorse ore alle telecamere della Rai quando Mormando ha ribadito la propria fiducia nel poter dimostrare la liceità dei fatti che, secondo l'accusa, sarebbero illeciti.
Adesso spetterà al giudice per le indagini preliminari di Trani, sentito il parere della Procura della Repubblica, decidere se continuare o meno a far restare in carcere l'imprenditore o concedergli gli arresti domiciliari.
È con queste parole che il professore Vito Mormando, legale di fiducia di Cosmo Giancaspro, ha spiegato quanto avvenuto nella mattinata odierna quando l'imprenditore di Molfetta è stato interrogato per circa sei ore nel carcere di Trani dove si trova, in stato di detenzione, da venerdì quando ai suoi polsi sono scattate le manette con l'accusa di riciclaggio, autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta in riferimento all'affidamento di appalti pubblici nel Comune di Trani in cambio di fondi alla squadra di calcio locale.
Il professor Mormando ha parlato alla stampa, tra cui "La Gazzetta del Mezzogiorno" e "La Repubblica Bari", affermando anche che l'ex numero uno del Bari Calcio è tranquillo dopo aver dato «la sua versione dei fatti».
La difesa ha chiesto la revoca della misura cautelare e, secondo quanto si apprende, avrebbe prodotto altra documentazione probatoria ad argomentazione della propria tesi, ribadita dallo stesso avvocato sabato ma anche nelle scorse ore alle telecamere della Rai quando Mormando ha ribadito la propria fiducia nel poter dimostrare la liceità dei fatti che, secondo l'accusa, sarebbero illeciti.
Adesso spetterà al giudice per le indagini preliminari di Trani, sentito il parere della Procura della Repubblica, decidere se continuare o meno a far restare in carcere l'imprenditore o concedergli gli arresti domiciliari.