
Politica
Gestione rifiuti, Rifondazione accusa: «Dati mistificati, aumentano i costi per i cittadini»
Il consigliere Giovanni Infante denuncia l’operato dell’amministrazione: «Scelte sbagliate, si penalizzano i cittadini onesti»
Molfetta - giovedì 6 marzo 2025
18.39
Si è svolto ieri, 5 marzo, il Consiglio Comunale monotematico sulla gestione dei rifiuti, richiesto da tutti i consiglieri di opposizione. «Abbiamo chiesto questo Consiglio – dichiara Giovanni Infante di Rifondazione – per discutere dei dati della raccolta differenziata, che dopo anni sopra il 70% sta scendendo pericolosamente verso la soglia minima del 65%. Contestualmente, aumentano i rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento».
Il consigliere accusa l'amministrazione di aver manipolato i dati per nascondere il calo della differenziata: «Sindaco e Presidente dell'ASM hanno sbandierato un aumento di quasi 5 punti percentuali nel 2023. Peccato che abbiano incluso nei dati comunali anche quelli delle aziende private che gestiscono autonomamente i loro rifiuti. Un'operazione legittima ma fraudolenta, perché lo stesso criterio non è stato applicato negli anni precedenti, dando così l'illusione di un miglioramento che in realtà non c'è stato».
Infante evidenzia anche il danno economico di questa gestione: «La normativa regionale prevede sconti sulla Ecotassa per i comuni con alte percentuali di raccolta differenziata: -30% oltre il 65%, -40% sopra il 75%. Se l'amministrazione avesse incluso i dati delle imprese locali già dal 2018, avremmo raggiunto il 75%, risparmiando decine di migliaia di euro. Soldi che sarebbero potuti servire a migliorare il servizio, invece di aumentare la TARI».
Dura anche la critica alla presidente dell'ASM per le sue dichiarazioni sui cassonetti intelligenti e sul superamento del sistema porta a porta: «Il piano industriale dell'ASM è di competenza del Consiglio Comunale, non può essere stravolto in autonomia. Non esistono evidenze scientifiche che dimostrino che un altro sistema possa ridurre i rifiuti indifferenziati e i costi di gestione. Passare ai cassonetti significherebbe perdere il controllo sulla qualità della raccolta, come già dimostrato in altre città».
Infante rivendica infine le proposte avanzate da Rifondazione per abbattere i costi della gestione rifiuti: «Già un anno fa avevo documentato la possibilità di risparmiare 1,7 milioni di euro l'anno sul conferimento della frazione umida e dell'indifferenziato. Il sindaco si era impegnato ad approfondire, ma oltre a una lettera inviata ad AGER, rimasta senza risposta, non ha fatto nulla. Questo immobilismo causa un danno alla città. Noi continueremo a proporre soluzioni concrete per una Molfetta più pulita ed efficiente».
Il consigliere accusa l'amministrazione di aver manipolato i dati per nascondere il calo della differenziata: «Sindaco e Presidente dell'ASM hanno sbandierato un aumento di quasi 5 punti percentuali nel 2023. Peccato che abbiano incluso nei dati comunali anche quelli delle aziende private che gestiscono autonomamente i loro rifiuti. Un'operazione legittima ma fraudolenta, perché lo stesso criterio non è stato applicato negli anni precedenti, dando così l'illusione di un miglioramento che in realtà non c'è stato».
Infante evidenzia anche il danno economico di questa gestione: «La normativa regionale prevede sconti sulla Ecotassa per i comuni con alte percentuali di raccolta differenziata: -30% oltre il 65%, -40% sopra il 75%. Se l'amministrazione avesse incluso i dati delle imprese locali già dal 2018, avremmo raggiunto il 75%, risparmiando decine di migliaia di euro. Soldi che sarebbero potuti servire a migliorare il servizio, invece di aumentare la TARI».
Dura anche la critica alla presidente dell'ASM per le sue dichiarazioni sui cassonetti intelligenti e sul superamento del sistema porta a porta: «Il piano industriale dell'ASM è di competenza del Consiglio Comunale, non può essere stravolto in autonomia. Non esistono evidenze scientifiche che dimostrino che un altro sistema possa ridurre i rifiuti indifferenziati e i costi di gestione. Passare ai cassonetti significherebbe perdere il controllo sulla qualità della raccolta, come già dimostrato in altre città».
Infante rivendica infine le proposte avanzate da Rifondazione per abbattere i costi della gestione rifiuti: «Già un anno fa avevo documentato la possibilità di risparmiare 1,7 milioni di euro l'anno sul conferimento della frazione umida e dell'indifferenziato. Il sindaco si era impegnato ad approfondire, ma oltre a una lettera inviata ad AGER, rimasta senza risposta, non ha fatto nulla. Questo immobilismo causa un danno alla città. Noi continueremo a proporre soluzioni concrete per una Molfetta più pulita ed efficiente».