Gepa: «Non sottoscriveremo il protocollo d'intesa con il Comune di Molfetta»
I volontari avrebbero dovuto supportare la Polizia Municipale nelle attività di controllo sul territorio
Molfetta - lunedì 18 settembre 2017
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«Non sottoscriveremo il protocollo d'intesa con il Comune di Molfetta». Ad annunciarlo è Giuseppe Battista, presidente dell'associazione nazionale Gepa.
Una tegola, dunque, sull'amministrazione di Tommaso Minervini che dovrà adesso eventualmente individuare un'altra associazione con i criteri di legge adeguati da affiancare agli agenti della Polizia Locale per attività di controllo.
Ma facciamo un passo indietro.
La scorsa settimana la Giunta comunale si riunisce e mette nero su bianco la volontà di stipulare un protocollo d'intesa tra il Comune e le associazioni Gepa e Guardie ambientali d'Italia.
Ai volontari il compito di impegnarsi in operazioni di protezione civile, protezione degli animali (lotta al randagismo e all'abbandono) ma anche controllo dell'igiene pubblica e ambientale nonché supporto nel corso delle manifestazioni alla Polizia Locale. Tutto, insomma, per rispondere alle sempre più numerose istanze fatte pervenire dai cittadini richiedenti controlli e presenza capillare per le strade al fine di prevenire qualsiasi tipo di atto illecito.
Ma dove nasce il problema?
«Nella disparità di trattamento tra associazioni che hanno le medesime finalità», spiega il presidente Battista dal momento che, stando a quanto si apprende dalla delibera affissa all'abo pretorio, la sua associazione avrebbe dovuto ricevere dall'Ente 1000 euro mentre le Guardie ambientali 2500 Euro. Per entrambe dodici mesi di attività.
«Da ora in poi non collaboreremo più con questa amministrazione», continua Battista. «Gepa è stata sempre presente ed operativa sul territorio pertanto, avendo adempiuto ai propri doveri con scrupolosità e puntualità, rivendica diritti non inferiori ad altre associazioni».
Gepa è socio istituzionale dell'associazione Agrimbiente, riconosciuta dal Ministero dell'ambiente e, ad oggi, dispone di otto guardie zoofile riconosciute dalla Prefettura di Bari.
La rinuncia alla collaborazione è stata inoltrata al Comune nelle ore scorse.
Una tegola, dunque, sull'amministrazione di Tommaso Minervini che dovrà adesso eventualmente individuare un'altra associazione con i criteri di legge adeguati da affiancare agli agenti della Polizia Locale per attività di controllo.
Ma facciamo un passo indietro.
La scorsa settimana la Giunta comunale si riunisce e mette nero su bianco la volontà di stipulare un protocollo d'intesa tra il Comune e le associazioni Gepa e Guardie ambientali d'Italia.
Ai volontari il compito di impegnarsi in operazioni di protezione civile, protezione degli animali (lotta al randagismo e all'abbandono) ma anche controllo dell'igiene pubblica e ambientale nonché supporto nel corso delle manifestazioni alla Polizia Locale. Tutto, insomma, per rispondere alle sempre più numerose istanze fatte pervenire dai cittadini richiedenti controlli e presenza capillare per le strade al fine di prevenire qualsiasi tipo di atto illecito.
Ma dove nasce il problema?
«Nella disparità di trattamento tra associazioni che hanno le medesime finalità», spiega il presidente Battista dal momento che, stando a quanto si apprende dalla delibera affissa all'abo pretorio, la sua associazione avrebbe dovuto ricevere dall'Ente 1000 euro mentre le Guardie ambientali 2500 Euro. Per entrambe dodici mesi di attività.
«Da ora in poi non collaboreremo più con questa amministrazione», continua Battista. «Gepa è stata sempre presente ed operativa sul territorio pertanto, avendo adempiuto ai propri doveri con scrupolosità e puntualità, rivendica diritti non inferiori ad altre associazioni».
Gepa è socio istituzionale dell'associazione Agrimbiente, riconosciuta dal Ministero dell'ambiente e, ad oggi, dispone di otto guardie zoofile riconosciute dalla Prefettura di Bari.
La rinuncia alla collaborazione è stata inoltrata al Comune nelle ore scorse.