Cronaca
Gadaleta: «Davanti a simili episodi non dobbiamo e non possiamo essere lasciati soli»
Il Comandante della Polizia Locale commenta l'episodio di cronaca di questa mattina
Molfetta - sabato 20 gennaio 2018
13.40
Nel giorno di San Sebastiano, patrono del corpo della Polizia Municipale, proprio mentre andava in scena una riunione tecnica tra i vertici della Polizia Locale e l'amministrazione comunale presieduta dal sindaco in persona Tommaso Minervini, in città si è sfiorata la tragedia.
A farne le spese due agenti, intervenuti prontamente in piazza Municipio per sedare una 34enne, già nota alle forze dell'ordine, che aveva appena abbattuto un palo in legno utilizzato per le luminarie di San Corrado. Uno dei due agenti ha rimediato ad una mano ferite di arma da taglio, mentre l'altro sarebbe stato, a quanto pare, morso mentre la donna veniva condotta presso il Comando di Polizia Locale.
Un episodio da niente, potrebbe pensare e commentare qualcuno, forse soltanto ordinaria amministrazione. E invece no. Ragionare in questi termini sarebbe ancora una volta sbagliato. Ed in questo senso si dovrebbe tornare a parlare di sicurezza in città, riflettendo sull'importanza del corpo della Polizia Locale per Molfetta, il cui territorio negli ultimi anni si è allargato ulteriormente.
Spesso la Polizia Locale viene lasciata sola e spesso si guadagna lo scherno della gente, più avvezza a stare dietro una tastiera. Raggiunto pochi attimi dopo l'accaduto in Piazza Municipio, il maggiore Giuseppe Gadaleta ha ancora una volta ribadito la necessità di avere una città unita, che sappia remare nello stesso verso.
«Molfetta si è ormai allargata a dismisura - ha commentato - e il nostro intervento non può non prescindere dalla collaborazione di tutti. Dinanzi ad episodi come questo non possiamo e non dobbiamo essere lasciati soli. Con questo non voglio affermare che siamo perfetti, perché così non è. Se sbagliamo paghiamo come giusto che sia, ma ritengo opportuno che sia i cittadini che le istituzioni apprezzino quello che questo corpo di agenti fa per la città, combattendo con le difficoltà di ogni giorno».
Difficoltà che passano indubbiamente anche da un risicato numero di uomini per una città che, come ribadito dallo stesso Mmaggiore Gadaleta, sta assumendo considerevoli proporzioni e che, fisiologicamente, necessita di un continuo monitoraggio su sicurezza e viabilità.
L'intervento dei due agenti aggrediti e feriti dalla 34enne, successivamente arrestata per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, è stato encomiabile e a loro vanno i nostri auguri per una pronta ed immediata guarigione.
A farne le spese due agenti, intervenuti prontamente in piazza Municipio per sedare una 34enne, già nota alle forze dell'ordine, che aveva appena abbattuto un palo in legno utilizzato per le luminarie di San Corrado. Uno dei due agenti ha rimediato ad una mano ferite di arma da taglio, mentre l'altro sarebbe stato, a quanto pare, morso mentre la donna veniva condotta presso il Comando di Polizia Locale.
Un episodio da niente, potrebbe pensare e commentare qualcuno, forse soltanto ordinaria amministrazione. E invece no. Ragionare in questi termini sarebbe ancora una volta sbagliato. Ed in questo senso si dovrebbe tornare a parlare di sicurezza in città, riflettendo sull'importanza del corpo della Polizia Locale per Molfetta, il cui territorio negli ultimi anni si è allargato ulteriormente.
Spesso la Polizia Locale viene lasciata sola e spesso si guadagna lo scherno della gente, più avvezza a stare dietro una tastiera. Raggiunto pochi attimi dopo l'accaduto in Piazza Municipio, il maggiore Giuseppe Gadaleta ha ancora una volta ribadito la necessità di avere una città unita, che sappia remare nello stesso verso.
«Molfetta si è ormai allargata a dismisura - ha commentato - e il nostro intervento non può non prescindere dalla collaborazione di tutti. Dinanzi ad episodi come questo non possiamo e non dobbiamo essere lasciati soli. Con questo non voglio affermare che siamo perfetti, perché così non è. Se sbagliamo paghiamo come giusto che sia, ma ritengo opportuno che sia i cittadini che le istituzioni apprezzino quello che questo corpo di agenti fa per la città, combattendo con le difficoltà di ogni giorno».
Difficoltà che passano indubbiamente anche da un risicato numero di uomini per una città che, come ribadito dallo stesso Mmaggiore Gadaleta, sta assumendo considerevoli proporzioni e che, fisiologicamente, necessita di un continuo monitoraggio su sicurezza e viabilità.
L'intervento dei due agenti aggrediti e feriti dalla 34enne, successivamente arrestata per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, è stato encomiabile e a loro vanno i nostri auguri per una pronta ed immediata guarigione.