Cronaca
Frode nelle mense scolastiche in Friuli: coinvolto un 53enne di Molfetta
Nel mirino dei Carabinieri del Nas una società di catering. L'indagine per frode è partita nel 2020
Molfetta - venerdì 16 luglio 2021
7.26
Quattro persone sono state poste agli arresti domiciliari ed una quinta - un 53enne di Molfetta, R.R. le sue iniziali - all'obbligo di dimora dai Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità del Comando Provinciale di Udine nell'ambito di un'indagine per frode in pubbliche forniture sugli appalti per le mense scolastiche che ha riguardato alcune scuole in Friuli e in Veneto.
Tra le province di Udine, Treviso, Venezia, Verona, Roma, Napoli e Bari, i militari, al termine di una prima fase delle indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Udine, hanno ristretto agli arresti domiciliari 4 persone (un 73enne di Napoli, un 57enne di Volla, un 33enne di Sant'Antonio Abate ed un 45enne di Oderzo) e sottoposto all'obbligo di dimora un 53enne di Molfetta. Eseguiti anche 22 decreti di perquisizione emessi nei confronti dei destinatari delle misure cautelari, nonché di ulteriori persone che a vario titolo collaborano con la società di catering operante a livello nazionale, con sede legale a Roma ed operativa a Napoli.
Il quadro accusatorio contestato agli indagati, in concorso tra loro, riguarda il reato di frode nelle pubbliche forniture, nella forma aggravata avendo come oggetto sostanze alimentari, commesso a Udine, Varmo, Trivignano Udinese, Tarcento, Arta Terme, Rive d'Arcano, Vito d'Asio, Cimadolmo, San Polo di Piave e Motta di Livenza, i quali avevano affidato in appalto i servizi di ristorazione scolastica e di fornitura di pasti a domicilio alla società interessata dalle indagini. Tra gli indagati figurano pure un amministratore e un funzionario pubblico. La società per azioni è indagata anch'essa per la responsabilità civile dell'Ente.
L'indagine dei Carabinieri del Nas, coordinata dalla Procura della Repubblica di Udine, ha preso l'avvio a ottobre del 2020 a seguito di molteplici segnalazioni pervenute dalle Commissioni Mensa costituita da rappresentanti dei genitori di vari istituti scolastici di Udine e Varmo, riguardanti disservizi che gravavano sul servizio di ristorazione scolastica, riguardanti nello specifico la presenza di corpi estranei nei pasti, le scarse quantità delle porzioni, la non rispondenza dei pasti a quanto previsto dai menu, le temperature di trasporto dei pasti non idonee e i tempi di consegna non rispondenti a quanto contrattualmente previsto.
L'attività investigativa svolta dai Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Udine, attraverso le numerose ispezioni svolte nei centri cottura di Ruda (Udine), Tarcento (Udine) e di Motta di Livenza (Treviso) nonché nelle mense delle scuole e l'analisi dei documenti di gara e delle forniture delle derrate alimentari, che ha visto l'importante contributo dato dal monitoraggio svolto dalle Commissioni Mensa dei genitori, ha consentito di suffragare in via oggettiva la continua e pressoché generalizzata violazione delle clausole di appalto relative ad aspetti essenziali dei servizi affidati alla società di catering con sede legale a Roma.
«Alla luce delle accuse mosse dalla Magistratura alla ditta che gestisce il servizio mense dei centri estivi di alcune scuole primarie della città, la Giunta ha deciso di sospendere cautelativamente il servizio in attesa poi di riprenderlo. Il provvedimento interesserà le scuole primarie Nievo, D'Orlandi, Negri, Girardini, Zardini e San Domenico», fa sapere il Comune di Udine.
Tra le province di Udine, Treviso, Venezia, Verona, Roma, Napoli e Bari, i militari, al termine di una prima fase delle indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Udine, hanno ristretto agli arresti domiciliari 4 persone (un 73enne di Napoli, un 57enne di Volla, un 33enne di Sant'Antonio Abate ed un 45enne di Oderzo) e sottoposto all'obbligo di dimora un 53enne di Molfetta. Eseguiti anche 22 decreti di perquisizione emessi nei confronti dei destinatari delle misure cautelari, nonché di ulteriori persone che a vario titolo collaborano con la società di catering operante a livello nazionale, con sede legale a Roma ed operativa a Napoli.
Il quadro accusatorio contestato agli indagati, in concorso tra loro, riguarda il reato di frode nelle pubbliche forniture, nella forma aggravata avendo come oggetto sostanze alimentari, commesso a Udine, Varmo, Trivignano Udinese, Tarcento, Arta Terme, Rive d'Arcano, Vito d'Asio, Cimadolmo, San Polo di Piave e Motta di Livenza, i quali avevano affidato in appalto i servizi di ristorazione scolastica e di fornitura di pasti a domicilio alla società interessata dalle indagini. Tra gli indagati figurano pure un amministratore e un funzionario pubblico. La società per azioni è indagata anch'essa per la responsabilità civile dell'Ente.
L'indagine dei Carabinieri del Nas, coordinata dalla Procura della Repubblica di Udine, ha preso l'avvio a ottobre del 2020 a seguito di molteplici segnalazioni pervenute dalle Commissioni Mensa costituita da rappresentanti dei genitori di vari istituti scolastici di Udine e Varmo, riguardanti disservizi che gravavano sul servizio di ristorazione scolastica, riguardanti nello specifico la presenza di corpi estranei nei pasti, le scarse quantità delle porzioni, la non rispondenza dei pasti a quanto previsto dai menu, le temperature di trasporto dei pasti non idonee e i tempi di consegna non rispondenti a quanto contrattualmente previsto.
L'attività investigativa svolta dai Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Udine, attraverso le numerose ispezioni svolte nei centri cottura di Ruda (Udine), Tarcento (Udine) e di Motta di Livenza (Treviso) nonché nelle mense delle scuole e l'analisi dei documenti di gara e delle forniture delle derrate alimentari, che ha visto l'importante contributo dato dal monitoraggio svolto dalle Commissioni Mensa dei genitori, ha consentito di suffragare in via oggettiva la continua e pressoché generalizzata violazione delle clausole di appalto relative ad aspetti essenziali dei servizi affidati alla società di catering con sede legale a Roma.
«Alla luce delle accuse mosse dalla Magistratura alla ditta che gestisce il servizio mense dei centri estivi di alcune scuole primarie della città, la Giunta ha deciso di sospendere cautelativamente il servizio in attesa poi di riprenderlo. Il provvedimento interesserà le scuole primarie Nievo, D'Orlandi, Negri, Girardini, Zardini e San Domenico», fa sapere il Comune di Udine.