Vita di città
«Francesco Padre, fu un atto di guerra»
Il Sindacato Gente di Mare critica la magistratura per aver archiviato, in prima battuta, il caso senza colpevoli
Molfetta - venerdì 7 novembre 2014
8.44
«E' stato un vero atto di guerra che a causare l'affondamento del Francesco Padre. La verità la conosciamo tutti e il giornalista/scrittore Gianni Lannes ha ampiamente chiarito come si sono svolti i fatti e che le prove dell'affondamento per atto di guerra esistevano già durante la prima inchiesta archiviata.» Il Sindacato Gente di Mare di Molfetta ricorda così i pescatori molfettesi rimasti uccisi in quella che resta una tragedia senza colpevoli. L'organizzazione che rappresenta i marittimi pugliesi se la prende duramente pure con la magistratura per l'archiviazione della prima inchiesta giudicata troppo frettolosamente (le indagini furono poi riaperte e sono ancora in corso): «Nessuno ci racconta di chi e perché quell'inchiesta fu archiviata, infangando il nome di quegli onesti pescatori molfettesi accusati di trasportare esplosivo.» E poi: «Avremmo voluto anche che le marinerie di Molfetta, Mola di Bari, Bisceglie, Manfredonia, Vasto, Termoli, ed altre, si fossero unite nell'affermare la verità e nel pretendere la pace» si legge in una nota stampa.