“Forse i pesci sono protetti dal fermo biologico, noi donne no”
Performance del Liceo Classico contro la violenza sulle donne
Molfetta - lunedì 30 novembre 2015
Il Liceo Classico ha voluto celebrare il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, con uno spettacolo all'aperto è piovuto in pratica fino nonostante la pioggia che è caduta copiosa per tutta la giornata. Lo ha fatto con una performance-simbolizzazione, caparbiamente voluta dalla dirigente scolastica Margherita Bufi, scegliendo come palcoscenico Corso Umberto e la quinta prospettica dello stesso Liceo.
Alle 19 in punto, al suono del gong, novantaquattro studenti hanno preso posto tra le colonne, mentre la pioggia miracolosamente smetteva di scendere, per dare vita ad uno spettacolo preparato per settimane. "Forse i pesci sono protetti dal fermo biologico, noi donne no", questo il titolo scelto per la performance.
Storie di dolore e isolamento, di sottomissione e di manipolazione, di violenza domestica, di cattivi incontri che lasciano indelebile, di mani che si alzano e che sono come "ragni sulla pelle". E ancora storie di donne che si sono nascoste, forse anche a se stesse, e che trovano requie proprio raccontando, prima sommesse, poi più sicure, fino alla liberazione in un urlo. Storie di una liberazione possibile, di presa di coscienza, di chi ha imparato a non farsi più schiacciare dalla paura, e di solidarietà.
Il progetto, curato dai proff. Emilia De Ceglia, Eleonora Sciancalepore, Rossella Lezza, con la regia di Girolamo Samarelli e con il supporto delle prof.sse Giancaspro e Salvemini, proseguirà con un'assemblea di Istituto in cui interverranno il capitano dei Carabinieri, Vito Ingrosso, e la dott.ssa Scardigno, operatrice del centro antiviolenza "Pandora", e lo spettacolo teatrale "Rita", monologo su una violenza domestica a cura della compagnia Teatroermitage.
Alle 19 in punto, al suono del gong, novantaquattro studenti hanno preso posto tra le colonne, mentre la pioggia miracolosamente smetteva di scendere, per dare vita ad uno spettacolo preparato per settimane. "Forse i pesci sono protetti dal fermo biologico, noi donne no", questo il titolo scelto per la performance.
Storie di dolore e isolamento, di sottomissione e di manipolazione, di violenza domestica, di cattivi incontri che lasciano indelebile, di mani che si alzano e che sono come "ragni sulla pelle". E ancora storie di donne che si sono nascoste, forse anche a se stesse, e che trovano requie proprio raccontando, prima sommesse, poi più sicure, fino alla liberazione in un urlo. Storie di una liberazione possibile, di presa di coscienza, di chi ha imparato a non farsi più schiacciare dalla paura, e di solidarietà.
Il progetto, curato dai proff. Emilia De Ceglia, Eleonora Sciancalepore, Rossella Lezza, con la regia di Girolamo Samarelli e con il supporto delle prof.sse Giancaspro e Salvemini, proseguirà con un'assemblea di Istituto in cui interverranno il capitano dei Carabinieri, Vito Ingrosso, e la dott.ssa Scardigno, operatrice del centro antiviolenza "Pandora", e lo spettacolo teatrale "Rita", monologo su una violenza domestica a cura della compagnia Teatroermitage.