Politica
Finanziamenti statali utilizzati male
L’esecutivo comunale chiede il parere di un esperto
Molfetta - mercoledì 9 aprile 2014
8.46
Necessario un parere "pro veritate" per qualificare il «rigoroso utilizzo» delle risorse finanziarie destinate al Comune di Molfetta dalla Legge n.248/05 e delle successive, «con particolare riguardo agli obblighi contrattuali già assunti dal Comune di Molfetta». Un provvedimento molto particolare, quello dell'amministrazione Natalicchio che per alcune opere pubbliche non ancora ultimate, come anche per le opere di urbanizzazione primaria dei comparti 1-9 (nuova zona di espansione tra via Berlinguer e via Terlizzi, alle spalle del Presidio Ospedaliero), «ha ritenuto non conforme l'utilizzo delle risorse [finanziarie] rispetto alla tipologia dell'opera finanziata in quanto non classificabile nelle categorie delle "opere di natura sociale, culturale e sportiva" ed ha conseguentemente deliberato di coprire finanziariamente il completamento delle urbanizzazioni con altre e più appropriate risorse finanziarie» (delibera n.82/14).
I milionari finanziamenti stanziati dallo Stato (dalla Legge n.248/05 fino alla n.147/13) per l'esecuzione di lavori di completamento della diga foranea e anche per opere di natura sociale, culturale e sportiva, sono stati utilizzati dal Comune di Molfetta per la realizzazione non solo del nuovo porto commerciale, ma anche di una serie di opere pubbliche qualificate proprio «di natura sociale, culturale o sportiva». Ed è proprio questo utilizzo che l'amministrazione Natalicchio contesta, peraltro appoggiandosi ai procedimenti penali pendenti al Tribunale di Trani. Il problema, però, in base a quanto scritto nella delibera giuntale, sembra essere tutto concentrato sui 5,4milioni di euro con cui la precedente amministrazione Azzollini ha cofinanziato la costruzione del nuovo impianto di compostaggio (lavori affidati nel 2012 e contrattualizzati nel 2013).
Infatti, «avendo già assunto obbligazioni contrattuali per la realizzazione dell'opera», lo scorso 17 gennaio il Sindaco aveva richiesto al Ministero dell'Interno dei chiarimenti sulla utilizzabilità del finanziamento di 5,4milioni di euro, stanziati con la Legge n.191/09. Di contro, dopo appena un mese, il Ministero rispondeva che «spetta al Comune, nel rispetto della propria autonomia gestionale, valutare se l'opera in questione persegue finalità previste dall'art. 2 della Legge 30 luglio 2002 n. 174, lavori di completamento, banchinamento, dragaggio e di raccordo stradale della diga foranea di Molfetta, ovvero abbia natura sociale, culturale e sportiva». Pertanto, l'amministrazione Natalicchio ha deciso di «acquisire un parere pro veritate da professionista di comprovata esperienza nel campo del diritto amministrativo, per non incorrere in possibili errori procedimentali con inevitabili ricadute in termini di danni a carico del bilancio».
Il professionista, secondo quanto stabilito dalla Giunta, dovrà «vantare titoli accademici» ed essere «particolarmente esperto in materia di contrattualistica pubblica». Si attendono, ora, notizie intrise di verità, anche solo per capire come il Comune, in difficoltà economico-finanziarie, potrà coprire le somme già impegnate se il tecnico incaricato dovesse accertarne il non regolare utilizzo.
I milionari finanziamenti stanziati dallo Stato (dalla Legge n.248/05 fino alla n.147/13) per l'esecuzione di lavori di completamento della diga foranea e anche per opere di natura sociale, culturale e sportiva, sono stati utilizzati dal Comune di Molfetta per la realizzazione non solo del nuovo porto commerciale, ma anche di una serie di opere pubbliche qualificate proprio «di natura sociale, culturale o sportiva». Ed è proprio questo utilizzo che l'amministrazione Natalicchio contesta, peraltro appoggiandosi ai procedimenti penali pendenti al Tribunale di Trani. Il problema, però, in base a quanto scritto nella delibera giuntale, sembra essere tutto concentrato sui 5,4milioni di euro con cui la precedente amministrazione Azzollini ha cofinanziato la costruzione del nuovo impianto di compostaggio (lavori affidati nel 2012 e contrattualizzati nel 2013).
Infatti, «avendo già assunto obbligazioni contrattuali per la realizzazione dell'opera», lo scorso 17 gennaio il Sindaco aveva richiesto al Ministero dell'Interno dei chiarimenti sulla utilizzabilità del finanziamento di 5,4milioni di euro, stanziati con la Legge n.191/09. Di contro, dopo appena un mese, il Ministero rispondeva che «spetta al Comune, nel rispetto della propria autonomia gestionale, valutare se l'opera in questione persegue finalità previste dall'art. 2 della Legge 30 luglio 2002 n. 174, lavori di completamento, banchinamento, dragaggio e di raccordo stradale della diga foranea di Molfetta, ovvero abbia natura sociale, culturale e sportiva». Pertanto, l'amministrazione Natalicchio ha deciso di «acquisire un parere pro veritate da professionista di comprovata esperienza nel campo del diritto amministrativo, per non incorrere in possibili errori procedimentali con inevitabili ricadute in termini di danni a carico del bilancio».
Il professionista, secondo quanto stabilito dalla Giunta, dovrà «vantare titoli accademici» ed essere «particolarmente esperto in materia di contrattualistica pubblica». Si attendono, ora, notizie intrise di verità, anche solo per capire come il Comune, in difficoltà economico-finanziarie, potrà coprire le somme già impegnate se il tecnico incaricato dovesse accertarne il non regolare utilizzo.