Cronaca
Ferragosto di sangue sulla SS16 bis. Ritorna la questione sicurezza
La notte di ferragosto tre morti a Trani. L'altro ieri un anziano deceduto a Molfetta
Molfetta - venerdì 18 agosto 2017
10.46
E' stato un Ferragosto di sangue sulla Strada Statale 16 bis quello appena trascorso. Un Ferragosto che verrà ricordato come tra i più tragici tra tutti quelli vissuti dalla nostra Regione.
Il primo, gravissimo incidente nella notte tra il 14 il 15 agosto: a morire Svetlana Konovalova, cittadina italiana di origine ucraine, Antonio Montrone, 57 anni e Angela Maddalena, 54 anni. I corpi difficili da riconoscere in quanto carbonizzati.
Nella notte di Ferragosto sulla statale, in direzione Bari, all'altezza di Boccadoro, tra Trani e Bisceglie, sono insieme a bordo dell'auto che resta coinvolta nello scontro con un'altra autovettura nella quale viaggiano due cittadini albanesi. Uno, Alensio Serjani è accusato di omicidio stradale dopo essere risultato positivo all'alcoltest.
La mattina del 16 agosto, invece, attorno alle ore 9 a perdere la vita è un anziano di Giovinazzo. Probabilmente un malore lo avrebbe colpito alla guida facendogli perdere il controllo dell'automobile finendo contro il guard-rail. Dietro all'auto viaggiava un mezzo pesante che non è riuscito a evitare l'impatto.
Cosa altro bisogna aspettare, allora, per iniziare a intervenire seriamente sulla sicurezza della SS 16 bis? E' la domanda che sta circolando in queste ore sui social, ormai sempre più piazza di confronto di idee e pensieri.
In tantissimi puntano il dito contro la disattenzione alla guida. Cellulari e scarsa contrazione gli indiziati numeri uno.
Ma anche il non rispetto delle regole del codice della strada. Prima di tutto la velocità. A tratti folle di qualcuno. Poi l'infischiarsene delle regole di precedenza: a chi non è mai capitato di dover scansare coloro che si immettono sulla carreggiata senza tenere conto del sopraggiungere di altre vetture?
Ancora l'inutilizzo dei segnalatori luminosi di direzione, come le frecce. Sempre più un optional.
Serve allora intervenire al più presto con una grande opera di prevenzione e, anche, di sensibilizzazione. L'alcoltest a Serjani, ad esempio, ha registrato una misura di 1,40, quasi il triplo del limite previsto che di 0,50.
Altrimenti le notizie di morte e dolore sui nostri giornali rischieranno di non fare più notizia.
Il primo, gravissimo incidente nella notte tra il 14 il 15 agosto: a morire Svetlana Konovalova, cittadina italiana di origine ucraine, Antonio Montrone, 57 anni e Angela Maddalena, 54 anni. I corpi difficili da riconoscere in quanto carbonizzati.
Nella notte di Ferragosto sulla statale, in direzione Bari, all'altezza di Boccadoro, tra Trani e Bisceglie, sono insieme a bordo dell'auto che resta coinvolta nello scontro con un'altra autovettura nella quale viaggiano due cittadini albanesi. Uno, Alensio Serjani è accusato di omicidio stradale dopo essere risultato positivo all'alcoltest.
La mattina del 16 agosto, invece, attorno alle ore 9 a perdere la vita è un anziano di Giovinazzo. Probabilmente un malore lo avrebbe colpito alla guida facendogli perdere il controllo dell'automobile finendo contro il guard-rail. Dietro all'auto viaggiava un mezzo pesante che non è riuscito a evitare l'impatto.
Cosa altro bisogna aspettare, allora, per iniziare a intervenire seriamente sulla sicurezza della SS 16 bis? E' la domanda che sta circolando in queste ore sui social, ormai sempre più piazza di confronto di idee e pensieri.
In tantissimi puntano il dito contro la disattenzione alla guida. Cellulari e scarsa contrazione gli indiziati numeri uno.
Ma anche il non rispetto delle regole del codice della strada. Prima di tutto la velocità. A tratti folle di qualcuno. Poi l'infischiarsene delle regole di precedenza: a chi non è mai capitato di dover scansare coloro che si immettono sulla carreggiata senza tenere conto del sopraggiungere di altre vetture?
Ancora l'inutilizzo dei segnalatori luminosi di direzione, come le frecce. Sempre più un optional.
Serve allora intervenire al più presto con una grande opera di prevenzione e, anche, di sensibilizzazione. L'alcoltest a Serjani, ad esempio, ha registrato una misura di 1,40, quasi il triplo del limite previsto che di 0,50.
Altrimenti le notizie di morte e dolore sui nostri giornali rischieranno di non fare più notizia.