Fermo biologico per i ricci di mare? A Molfetta qualcuno lo ignora
Passeggiata tra mercati e strade cittadine
Molfetta - domenica 6 maggio 2018
15.31
Già da qualche anno, anche in Puglia, terra da sempre apprezzata per la vendita di un prodotto ittico prelibato come il riccio di mare, e' stato disposto il fermo biologico dal 30 aprile al 30 giugno, vietandone tutte le modalità di raccolta da parte dei pescatori professionali e sportivi e, dunque, di conseguenza anche la vendita.
La raccolta dei ricci di mare è configurata come una produzione primaria, soggetta pertanto alle disposizioni contenute nel Reg. (CE) n. 852/2004. In particolare, il D.M. 12 gennaio 1995 disciplina la pesca del riccio di mare (Gazz. Uff. 25 gennaio 1995, n. 20) a causa del fatto che questo organismo vivente marino viene sottoposto spesso a un prelievo indiscriminato. E' pertanto prescritto che nei messi di maggio e giugno, è vietata la pesca di questo frutto.
A Molfetta però, come talvolta accade, si tende a non rispettare questi decreti e normative, forse perché rinunciare ad un prodotto ittico di tale prelibatezza e' una penitenza troppo grande da non essere disposti ad espiarla. Lo sanno bene chi e' solito vendere ricci di mare, dagli ambulanti ai venditori con regolare licenza a posto fisso. Sanno che i molfettesi e non, difficilmente ricucinerebbero a servire sulle loro tavole, soprattutto nei pranzi domenicali fatti anche di sgambate in campagna e in riva al mare, un prodotto dalle capacità organolettiche uniche . Ed e' così che anche in uno dei principali mercati ittici al dettaglio, come quello di Via Madonna dei Martiri, i ricci di mare sono venduti, rigorosamente aperti, in barba a qualsivoglia regolamento. E in realtà non è detto che riesci facilmente ad acquistarne una seppur piccola quantità .
E' sufficiente far da poco scattare mezzogiorno che risulta quasi impossibile accaparrarsene. "Tutti venduti, soprattutto su prenotazione " – ci dicono.
Chissà, forse dovremmo ritentare domenica prossima, oppure dopo il 30 giugno, quando il fermo biologico sarà terminato, chiaramente se è mai iniziato.
La raccolta dei ricci di mare è configurata come una produzione primaria, soggetta pertanto alle disposizioni contenute nel Reg. (CE) n. 852/2004. In particolare, il D.M. 12 gennaio 1995 disciplina la pesca del riccio di mare (Gazz. Uff. 25 gennaio 1995, n. 20) a causa del fatto che questo organismo vivente marino viene sottoposto spesso a un prelievo indiscriminato. E' pertanto prescritto che nei messi di maggio e giugno, è vietata la pesca di questo frutto.
A Molfetta però, come talvolta accade, si tende a non rispettare questi decreti e normative, forse perché rinunciare ad un prodotto ittico di tale prelibatezza e' una penitenza troppo grande da non essere disposti ad espiarla. Lo sanno bene chi e' solito vendere ricci di mare, dagli ambulanti ai venditori con regolare licenza a posto fisso. Sanno che i molfettesi e non, difficilmente ricucinerebbero a servire sulle loro tavole, soprattutto nei pranzi domenicali fatti anche di sgambate in campagna e in riva al mare, un prodotto dalle capacità organolettiche uniche . Ed e' così che anche in uno dei principali mercati ittici al dettaglio, come quello di Via Madonna dei Martiri, i ricci di mare sono venduti, rigorosamente aperti, in barba a qualsivoglia regolamento. E in realtà non è detto che riesci facilmente ad acquistarne una seppur piccola quantità .
E' sufficiente far da poco scattare mezzogiorno che risulta quasi impossibile accaparrarsene. "Tutti venduti, soprattutto su prenotazione " – ci dicono.
Chissà, forse dovremmo ritentare domenica prossima, oppure dopo il 30 giugno, quando il fermo biologico sarà terminato, chiaramente se è mai iniziato.