PORTO
PORTO

Fermo biologico: le marinerie baresi scrivono al Governo

Prolungare il periodo di stop. Poi attenzione agli indennizzi 2015 e 2016, non ancora stanziati

Il comparto della marineria lungo la costa della Provincia di Bari è fermo ma sempre in fermento.
Al centro, come ormai accade da anni, le problematiche legate allo sviluppo e alla tutela dell'intero settore, sempre più in crisi e attanagliato da burocrazia, fondi che non arrivano (nonostante siano un diritto dei lavoratori e degli armatori) e la necessità di tutelare l'ambiente e le specie che popolano il nostro mare.

Così non sorprende che tutte le marinerie che fanno capo al comparto di Bari ( Molfetta, Giovinazzo, Santo Spirito, Bari, Torre a mare, Mola di Bari e Monopoli) abbiano scritto direttamente al Governo per mezzo dei sindacati.

Come da calendario varato dall'esecutivo, infatti, le barche sono attraccate alle banchine dal 31 luglio e ci resteranno fino al 28 agosto. Tuttavia, la richiesta è quella di prolungare il fermo fino al 10 settembre. Per tutti. Perchè? Semplice, perchè al momento ci sono due fasce: le barche a strascico che devono rispettare le tempistiche dette poco fa e le barche che praticano la pesca sotto costa per le quali, invece, il fermo pure è scattato dal 31 luglio ma si concluderà solo l'11 settembre.

Sullo sfondo la questione delle indennità. Quelle del 2015 e del 2016 non sono ancora arrivate nelle tasche dei lavoratori mentre stanno già maturando quelle del 2017. In sostanza, equipaggi fermi per un mese, niente lavoro e niente entrate per gli armatori. Nemmeno quelle che spettano di diritto e che risalgono addirittura a due anni fa.

«Ad oggi non sappiamo, dopo diversi solleciti presso il Ministero del Lavoro, come questo intenda intervenire a sostegno del reddito dei lavoratori dipendenti delle aziende di pesca e dei soci», scrivono in una nota congiunta FAI-Cisl, Flai-Cgil e Uila.

«Con la legge finanziaria dello scorso anno sono stati destinati 11 milioni al settore per fronteggiare questa difficile situazione ma ad oggi non sappiamo in che modo i lavoratori potranno usufruire di tali somme», continuano i sindacati.

«Chiediamo di definire una volta per tutte uno strumento di sostegno al reddito strutturato, che riconosca alla pesca la giusta dignità e ci faccia uscire da questa anomalia che ci distingue da tutti gli altri settori produttivi del Paese».
  • Fermo biologico Molfetta
Altri contenuti a tema
Coldiretti: «Fermo biologico non risponde più alle esigenze della pesca» Coldiretti: «Fermo biologico non risponde più alle esigenze della pesca» Continua il dibattito: «Format di 30 anni fa non più adeguato ai tempi»
A Molfetta fermo biologico dal 27 agosto al 7 ottobre A Molfetta fermo biologico dal 27 agosto al 7 ottobre Scongiurato il blocco contemporaneo nell'Adriatico
Scatta il fermo biologico, Coldiretti: «Rischio prodotto straniero o congelato» Scatta il fermo biologico, Coldiretti: «Rischio prodotto straniero o congelato» Format vecchio: andrebbe rivisto?
2 Dal Senato sette milioni in più per il fermo biologico 2017. Azzollini primo firmatario dell'emendamento Dal Senato sette milioni in più per il fermo biologico 2017. Azzollini primo firmatario dell'emendamento Federpesca: «​Bene l’incremento della dotazione finanziaria»
3 Fermo biologico dal 31 luglio al 28 agosto. Ma la marineria resta in stato di agitazione Fermo biologico dal 31 luglio al 28 agosto. Ma la marineria resta in stato di agitazione Dallo Stato non sono ancora stati stanziati i fondi per i fermi del 2015 e del 2016
Fermo biologico in Adriatico fino al 26 settembre Fermo biologico in Adriatico fino al 26 settembre Il provvedimento si estende da Pesaro a Bari sino alla fine dell'estate
© 2001-2024 MolfettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
MolfettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.