Fenomeno baby criminalità a Molfetta, Danilo Scardigno: «Serve il dialogo ma anche l'alleanza con le famiglie»
Il manager sportivo, da sempre impegnato con i più giovani, interviene sui fatti di ultima attualità
Molfetta - martedì 25 ottobre 2022
Sono giorni difficili per Molfetta, alle prese con diversi casi di cronaca ad opera, pare, di un gruppo di minorenni ai danni di coetanei.
Tra le tante osservazioni sui fatti di ultima attualità, interviene anche Danilo Sacrdigno.
Il manager sportivo è da smepre impegnato con la propria attività tra i giovanissimi.
«Interroghiamo i ragazzi - continua Scardigno - chiediamo le motivazioni di queste aggressioni, parliamoci. Scaviamo a fondo alle loro vite. Solo così potremmo capire, salvare e aiutare questi adolescenti "vivaci"».
Tra le tante osservazioni sui fatti di ultima attualità, interviene anche Danilo Sacrdigno.
Il manager sportivo è da smepre impegnato con la propria attività tra i giovanissimi.
«Un giorno, dopo un rimprovero per comportamento anti-sportivo, una madre mi disse "non sei mica il padre" non sapendo che fu lo stesso papà a dirmi: "mister, ci sbagl dall n'gap a cur" - racconta - Da tanti anni sono affianco a ragazzi ricoprendo un ruolo innanzitutto di "educatore". Ne sono passati tanti, di tutte le salse. C'era per esempio chi, prima dell'allenamento, si nascondeva per fumare, ed io, anziché fare la solita ramanzina o minacciare di dirlo ai genitori, mi sedevo affianco e li parlavo. Ci sono delle regole in un gruppo, in uno "spogliatoio". Lo sanno tutti. Chi sbaglia, paga. E ai genitori chiedo sempre un rapporto di ALLEANZA. Insieme possiamo fare del bene al proprio figlio».
Poi la riflessione: «Baby gang a Molfetta? Cerchiamo questi bulli e, dopo la giusta punizione prevista dalla legge, andiamo a fondo e capiamo il perché sono pieni di odio».
Poi la riflessione: «Baby gang a Molfetta? Cerchiamo questi bulli e, dopo la giusta punizione prevista dalla legge, andiamo a fondo e capiamo il perché sono pieni di odio».
«Interroghiamo i ragazzi - continua Scardigno - chiediamo le motivazioni di queste aggressioni, parliamoci. Scaviamo a fondo alle loro vite. Solo così potremmo capire, salvare e aiutare questi adolescenti "vivaci"».
«Da parte dei genitori, da parte degli educatori consiglio: più dialogo con i ragazzi».