Far west a Capodanno, si corre ai ripari. Pugliese: «Problema educativo»
Secondo la dirigente scolastica dell'istituto professionale don Tonino Bello di Molfetta «non c'è alcun contatto con la realtà»
Molfetta - mercoledì 3 gennaio 2024
10.32
Un lavoro di educazione di strada. E un presidio delle forze dell'ordine. In attesa delle soluzioni per combattere il disagio giovanile ed evitare che possa esplodere in altri episodi, il far west avvenuto a Capodanno, a Molfetta, ha aperto un dibattito che non tocca soltanto il tema della sicurezza, ma anche l'aspetto educativo.
Appare evidente, infatti, un declino sempre più tangibile tra le nuove generazioni molfettesi, soprattutto in alcune aree della città che risultano preda di facinorosi pienamente convinti di potere dettare legge. Il raid vandalico avvenuto nei primi minuti del 2024, mentre in via Panunzio un petardo ha innescato l'incendio di un albero, rappresenta solo la punta dell'iceberg rispetto ad una problematica più vasta, profonda e, soprattutto, percepita dai cittadini pure nella vita di tutti i giorni.
Un problema sociale, ma anche educativo secondo l'analisi fornita da Maria Rosaria Pugliese, dirigente scolastico dell'istituto don Tonino Bello: «I ragazzi di oggi penso abbiano perso in modo preoccupante il contatto con la realtà. Capita che commettano azioni sconsiderate senza rendersi conto delle conseguenze o della gravità di quanto commesso». Un degrado nell'etica comportamentale che, spesso, parte dalle famiglie in cui si fa fatica a trovare dei validi riferimenti educativi.
«I genitori sono sempre più impegnati e ormai non hanno più tempo per ascoltare i propri figli e percepire eventuali problematiche legate al loro stato d'animo e alla loro crescita. La scuola può fare tanto per aiutare questi ragazzi, ma serve un'azione sinergica da parte di tutte le agenzie educative», ha terminato Pugliese.
Appare evidente, infatti, un declino sempre più tangibile tra le nuove generazioni molfettesi, soprattutto in alcune aree della città che risultano preda di facinorosi pienamente convinti di potere dettare legge. Il raid vandalico avvenuto nei primi minuti del 2024, mentre in via Panunzio un petardo ha innescato l'incendio di un albero, rappresenta solo la punta dell'iceberg rispetto ad una problematica più vasta, profonda e, soprattutto, percepita dai cittadini pure nella vita di tutti i giorni.
Un problema sociale, ma anche educativo secondo l'analisi fornita da Maria Rosaria Pugliese, dirigente scolastico dell'istituto don Tonino Bello: «I ragazzi di oggi penso abbiano perso in modo preoccupante il contatto con la realtà. Capita che commettano azioni sconsiderate senza rendersi conto delle conseguenze o della gravità di quanto commesso». Un degrado nell'etica comportamentale che, spesso, parte dalle famiglie in cui si fa fatica a trovare dei validi riferimenti educativi.
«I genitori sono sempre più impegnati e ormai non hanno più tempo per ascoltare i propri figli e percepire eventuali problematiche legate al loro stato d'animo e alla loro crescita. La scuola può fare tanto per aiutare questi ragazzi, ma serve un'azione sinergica da parte di tutte le agenzie educative», ha terminato Pugliese.