
Nome e divise simili alla Polizia Locale. Volontari fuori da Bitonto, e a Molfetta che succede?
Avrebbero svolto attività anche nella nostra città
Molfetta - giovedì 24 gennaio 2019
Non potranno più agire a Bitonto, almeno finchè non cambieranno nome, divise, grafiche e livree dei mezzi poichè simili a quelli usati dalla Polizia Locale.
E' quanto deciso nei confronti di una associazione di volontariato la quale, tuttavia, con le medesime modalità avrebbe anche svolto attività a Molfetta.
Ma andiamo con ordine.
Come riportato da BitontoViva (https://www.bitontoviva.it/notizie/nome-e-divise-troppo-simili-ai-vigili-urbani-bitonto-off-limits-per-l-associazione-di-volontari/), il "Corpo Volontari Polizia Locale", con sede proprio a Bitonto, da alcuni mesi è attivo nei territori della provincia di Bari e Barletta, dando supporto alle Forze dell'ordine.
Il comandante della Polizia Municipale di Bitonto, Gaetano Paciullo, contattato da BitontoViva, ha detto di essere già a conoscenza della situazione e che, «in attesa vengano completate le operazioni di verifica sull'associazione» ha «vietato loro di prendere parte ad alcuna pubblica manifestazione in città. E così sarà finchè non cambieranno le loro divise e non entreranno a far parte del novero delle associazioni riconosciute dal comune di Bitonto».
Nel frattempo però hanno già preso parte a numerose manifestazioni nei comuni del circondario, in particolare Giovinazzo, Molfetta (nell'immagine sono proprio davanti a un mezzo in forza la Comando della Polizia Locale di Molfetta,ndr) e Terlizzi, col rischio concreto di ingenerare pericolosi fraintendimenti. Tanto che anche il commissariato di Bitonto avrebbe chiesto informazioni sull'associazione in Prefettura, dove però la loro richiesta di costituzione non avrebbe trovato obiezioni.
Il rischio, per i volontari, è la violazione dell'art. 497 ter del Codice di procedura Penale che punisce «chiunque illecitamente detiene segni distintivi, contrassegni o documenti di identificazione in uso ai Corpi di polizia, ovvero oggetti o documenti che ne simulano la funzione». Ma soprattutto dell'art. 498 dello stesso codice, che sanziona «chiunque, fuori dei casi previsti dall'articolo 497 ter, abusivamente porta in pubblico la divisa o i segni distintivi di un ufficio o impiego pubblico, o di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, ovvero di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato».
E' quanto deciso nei confronti di una associazione di volontariato la quale, tuttavia, con le medesime modalità avrebbe anche svolto attività a Molfetta.
Ma andiamo con ordine.
Come riportato da BitontoViva (https://www.bitontoviva.it/notizie/nome-e-divise-troppo-simili-ai-vigili-urbani-bitonto-off-limits-per-l-associazione-di-volontari/), il "Corpo Volontari Polizia Locale", con sede proprio a Bitonto, da alcuni mesi è attivo nei territori della provincia di Bari e Barletta, dando supporto alle Forze dell'ordine.
Il comandante della Polizia Municipale di Bitonto, Gaetano Paciullo, contattato da BitontoViva, ha detto di essere già a conoscenza della situazione e che, «in attesa vengano completate le operazioni di verifica sull'associazione» ha «vietato loro di prendere parte ad alcuna pubblica manifestazione in città. E così sarà finchè non cambieranno le loro divise e non entreranno a far parte del novero delle associazioni riconosciute dal comune di Bitonto».
Nel frattempo però hanno già preso parte a numerose manifestazioni nei comuni del circondario, in particolare Giovinazzo, Molfetta (nell'immagine sono proprio davanti a un mezzo in forza la Comando della Polizia Locale di Molfetta,ndr) e Terlizzi, col rischio concreto di ingenerare pericolosi fraintendimenti. Tanto che anche il commissariato di Bitonto avrebbe chiesto informazioni sull'associazione in Prefettura, dove però la loro richiesta di costituzione non avrebbe trovato obiezioni.
Il rischio, per i volontari, è la violazione dell'art. 497 ter del Codice di procedura Penale che punisce «chiunque illecitamente detiene segni distintivi, contrassegni o documenti di identificazione in uso ai Corpi di polizia, ovvero oggetti o documenti che ne simulano la funzione». Ma soprattutto dell'art. 498 dello stesso codice, che sanziona «chiunque, fuori dei casi previsti dall'articolo 497 ter, abusivamente porta in pubblico la divisa o i segni distintivi di un ufficio o impiego pubblico, o di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, ovvero di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato».