Eventi e folklore
Etichettatura prodotti tessili
A Molfetta incontro con i commercianti
Molfetta - giovedì 3 aprile 2014
15.01
Se si possiedono le informazioni corrette e si hanno gli strumenti adatti si può combattere la concorrenza sleale nel campo del commercio. Ecco il messaggio emerso durante il forum sull'etichettatura dei prodotti tessili tenutosi presso il Comune di Lama Scotella e indirizzato ai commercianti. L'iniziativa, promossa in collaborazione con la Camera di Commercio di Bari, aveva come tema l'aggiornamento per i commercianti in merito al regolamento UE n°1007/2011 inerente gli importanti obblighi da rispettare sulle etichette per evitare sanzioni.
All'incontro, occasione di formazione e informazione, sono stati invitati commercianti al dettaglio e all'ingrosso con cui sono state affrontate le criticità del regolamento e sono stati forniti loro gli strumenti per evitare sanzioni pecuniarie da parte delle autorità preposte ai controlli. Eminenti i relatori del focus: il dott. Fabio Manca, docente di Statistica presso l'Università degli Studi di Bari e il dott. Angelo Valerio, consulente controllo qualità del settore abbigliamento, oltre il presidente locale della Confcommercio Salvatore Farinato.
La sorveglianza del mercato in questo comparto si è resa in questi anni tanto più necessaria quanto più si è liberalizzato il commercio internazionale, con un conseguente e naturale disorientamento da parte dei principali protagonisti del mercato:le imprese,produttori, distributori e venditori da in lato e, dall'altro, i consumatori. Gli obblighi previsti dal regolamento dell'Unione Europea entrato in vigore nel maggio 2012 e relativo alle denominazioni delle fibre tessili, all'etichettatura e al contrassegno della composizione fibrosa dei prodotti tessili, hanno spiegato i relatori, hanno reso necessaria la realizzazione di una guida sulle sanzioni e responsabilità gravanti su ciascun anello della catena: Naturalmente sono interessati tutti coloro che commercializzano o acquistano prodotti tessili non conformi alle normative vigenti.
Il controllo sulla veridicità delle informazioni è un compito che spetta alle Camere di Commercio in modo da garantire alle imprese una leale concorrenza e al consumatore la certezza di acquistare un prodotto che rispetti i requisiti di legge. Gli esperti hanno spiegato che, durante il passaggio dal vecchio al nuovo regolamento, è stata prevista una disciplina transitoria per consentire l'adeguamento al nuovo regime, per cui i prodotti tessili conformi, immessi sul mercato, potranno essere venduti fino al 9 novembre 2014.
I relatori hanno illustrato la normativa comunitaria e quella nazionale, il contenuto obbligatorio delle etichette, i nuovi principali obblighi di legge in base al nuovo regolamento,quali prodotti devono essere etichettati e quali no, il modo corretto in cui deve essere scritta un etichetta e quali le voci che devono comparire su di essa, cosa fare in caso di controlli, come difendersi da onerose sanzioni, come comportarsi al momento dell' ordine dei capi, della ricezione della merce, in caso di sequestro della merce da parte degli organismi preposti al controllo. Si è parlato anche dei simboli riportati sulle etichette di manutenzione relative al lavaggio a secco, ad umido e alla stiratura, ma anche dell' indicazione del Paese di origine, del "Made in" . Ad oggi non sussiste alcun obbligo comunitario e nazionale di indicare il Paese d'origine di un prodotto tessile.
All'incontro, occasione di formazione e informazione, sono stati invitati commercianti al dettaglio e all'ingrosso con cui sono state affrontate le criticità del regolamento e sono stati forniti loro gli strumenti per evitare sanzioni pecuniarie da parte delle autorità preposte ai controlli. Eminenti i relatori del focus: il dott. Fabio Manca, docente di Statistica presso l'Università degli Studi di Bari e il dott. Angelo Valerio, consulente controllo qualità del settore abbigliamento, oltre il presidente locale della Confcommercio Salvatore Farinato.
La sorveglianza del mercato in questo comparto si è resa in questi anni tanto più necessaria quanto più si è liberalizzato il commercio internazionale, con un conseguente e naturale disorientamento da parte dei principali protagonisti del mercato:le imprese,produttori, distributori e venditori da in lato e, dall'altro, i consumatori. Gli obblighi previsti dal regolamento dell'Unione Europea entrato in vigore nel maggio 2012 e relativo alle denominazioni delle fibre tessili, all'etichettatura e al contrassegno della composizione fibrosa dei prodotti tessili, hanno spiegato i relatori, hanno reso necessaria la realizzazione di una guida sulle sanzioni e responsabilità gravanti su ciascun anello della catena: Naturalmente sono interessati tutti coloro che commercializzano o acquistano prodotti tessili non conformi alle normative vigenti.
Il controllo sulla veridicità delle informazioni è un compito che spetta alle Camere di Commercio in modo da garantire alle imprese una leale concorrenza e al consumatore la certezza di acquistare un prodotto che rispetti i requisiti di legge. Gli esperti hanno spiegato che, durante il passaggio dal vecchio al nuovo regolamento, è stata prevista una disciplina transitoria per consentire l'adeguamento al nuovo regime, per cui i prodotti tessili conformi, immessi sul mercato, potranno essere venduti fino al 9 novembre 2014.
I relatori hanno illustrato la normativa comunitaria e quella nazionale, il contenuto obbligatorio delle etichette, i nuovi principali obblighi di legge in base al nuovo regolamento,quali prodotti devono essere etichettati e quali no, il modo corretto in cui deve essere scritta un etichetta e quali le voci che devono comparire su di essa, cosa fare in caso di controlli, come difendersi da onerose sanzioni, come comportarsi al momento dell' ordine dei capi, della ricezione della merce, in caso di sequestro della merce da parte degli organismi preposti al controllo. Si è parlato anche dei simboli riportati sulle etichette di manutenzione relative al lavaggio a secco, ad umido e alla stiratura, ma anche dell' indicazione del Paese di origine, del "Made in" . Ad oggi non sussiste alcun obbligo comunitario e nazionale di indicare il Paese d'origine di un prodotto tessile.