Esuberi Exprivia, presentata una interrogazione urgente alla Regione Puglia
A depositarla Cosimo Borracino, consigliere regionale di Sinistra Italiana
Molfetta - mercoledì 16 novembre 2016
12.13 Comunicato Stampa
L'eco della vicenda che sta interessando i circa sessanta lavoratori dell'Exprivia in esubero arriva sui banchi della Regione Puglia. Nella mattinata di oggi, infatti, Cosimo Borracino, consigliere regionale di Sinistra Italiana, ha depositato una istanza di interrogazione urgente al Governo regionale per chiedere un intervento per la tutela dei lavoratori.
«Siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo a Molfetta», spiega Borracino.
«Lo scorso 19 ottobre l'azienda ha comunicato agli addetti al servizio di Back Office che le lavorazioni sarebbero cessate intorno al 15 novembre 2016, nonostante il termine originale della commessa fosse quello del 31 dicembre. Nella stessa circostanza, l'azienda invitava 58 addetti assunti a tempo indeterminato, alle dimissioni volontarie, per poi presentare la candidatura ad altra azienda concorrente, la Network Contacts con sede operativa sempre a Molfetta, aggiudicataria della nuova commessa per il servizio di Back Office di Enel Servizio Elettrico, commessa che prima era in capo ad Exprivia.
Va detto però che la stessa Exprivia si è aggiudicata, nel dicembre del 2015, una diversa commessa per la gestione del sevizio di Front Office di Enel e, pertanto, ai lavoratori è apparsa del tutto irragionevole la proposta di lasciare di propria iniziativa il posto di lavoro, potendo continuare a svolgere la loro attività su altra commessa.
Inoltre, stando a quanto dichiarato ai lavoratori dagli stessi vertici di Exprivia, sarebbe stata determinata proprio dalla necessità, per l'azienda, di assumere i 295 operatori di Call Center di Almaviva che operavano, in Sicilia, per i servizi di Front Office di Enel Servizio Elettrico, commessa transitata, poi, ad Exprivia. Nonostante i dubbi e le paure sul proprio futuro, molti dei suindicati 58 addetti presentavano la loro candidatura a Network Contacts per continuare ad operare nel servizio Back Office di ESE, apprendendo, però, dai vertici aziendali che le condizioni lavorative sarebbero state profondamente diverse, dal momento che sarebbero stati offerti solo contratti part-time a tutele crescenti, senza le garanzie previste dall'art. 18 che gli stessi lavoratori avevano presso Exprivia essendo stati assunti prima dell'entrata in vigore del Jobs Act», è la vicenda secondo la ricostruzione di Borracino.
«Nonostante i dubbi e le paure sul proprio futuro, molti dei suindicati 58 addetti presentavano la loro candidatura a Network Contacts per continuare ad operare nel servizio Back Office di ESE, apprendendo, però, dai vertici aziendali che le condizioni lavorative sarebbero state profondamente diverse, dal momento che sarebbero stati offerti solo contratti part-time a tutele crescenti, senza le garanzie previste dall'art. 18 che gli stessi lavoratori avevano presso Exprivia essendo stati assunti prima dell'entrata in vigore del Jobs Act.
Questa situazione ha prodotto una ingiusta discriminazione tra lavoratori dal momento che per alcuni (e cioè per i dipendenti ex Almaviva transitati in Exprivia) si intende applicare la clausola sociale con il mantenimento di tutte le tutele preesistenti, mentre per altri (e cioè per i dipendenti che da Exprivia transiteranno in Network Contacts) questa possibilità viene negata, con conseguente inaccettabile compromissione di diritti e garanzie, e con gravi incertezze sul proprio futuro occupazionale».
«Per questo il mio auspicio è che il governo regionale intervenga subito per far luce su una situazione che ha molte ombre, anche attraverso un tavolo di concertazione per rimettere sui binari dei giusti rapporti tra azienda e lavoratori una vicenda che, ad oggi, appare a dir poco anomala», conclude.
«Siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo a Molfetta», spiega Borracino.
«Lo scorso 19 ottobre l'azienda ha comunicato agli addetti al servizio di Back Office che le lavorazioni sarebbero cessate intorno al 15 novembre 2016, nonostante il termine originale della commessa fosse quello del 31 dicembre. Nella stessa circostanza, l'azienda invitava 58 addetti assunti a tempo indeterminato, alle dimissioni volontarie, per poi presentare la candidatura ad altra azienda concorrente, la Network Contacts con sede operativa sempre a Molfetta, aggiudicataria della nuova commessa per il servizio di Back Office di Enel Servizio Elettrico, commessa che prima era in capo ad Exprivia.
Va detto però che la stessa Exprivia si è aggiudicata, nel dicembre del 2015, una diversa commessa per la gestione del sevizio di Front Office di Enel e, pertanto, ai lavoratori è apparsa del tutto irragionevole la proposta di lasciare di propria iniziativa il posto di lavoro, potendo continuare a svolgere la loro attività su altra commessa.
Inoltre, stando a quanto dichiarato ai lavoratori dagli stessi vertici di Exprivia, sarebbe stata determinata proprio dalla necessità, per l'azienda, di assumere i 295 operatori di Call Center di Almaviva che operavano, in Sicilia, per i servizi di Front Office di Enel Servizio Elettrico, commessa transitata, poi, ad Exprivia. Nonostante i dubbi e le paure sul proprio futuro, molti dei suindicati 58 addetti presentavano la loro candidatura a Network Contacts per continuare ad operare nel servizio Back Office di ESE, apprendendo, però, dai vertici aziendali che le condizioni lavorative sarebbero state profondamente diverse, dal momento che sarebbero stati offerti solo contratti part-time a tutele crescenti, senza le garanzie previste dall'art. 18 che gli stessi lavoratori avevano presso Exprivia essendo stati assunti prima dell'entrata in vigore del Jobs Act», è la vicenda secondo la ricostruzione di Borracino.
«Nonostante i dubbi e le paure sul proprio futuro, molti dei suindicati 58 addetti presentavano la loro candidatura a Network Contacts per continuare ad operare nel servizio Back Office di ESE, apprendendo, però, dai vertici aziendali che le condizioni lavorative sarebbero state profondamente diverse, dal momento che sarebbero stati offerti solo contratti part-time a tutele crescenti, senza le garanzie previste dall'art. 18 che gli stessi lavoratori avevano presso Exprivia essendo stati assunti prima dell'entrata in vigore del Jobs Act.
Questa situazione ha prodotto una ingiusta discriminazione tra lavoratori dal momento che per alcuni (e cioè per i dipendenti ex Almaviva transitati in Exprivia) si intende applicare la clausola sociale con il mantenimento di tutte le tutele preesistenti, mentre per altri (e cioè per i dipendenti che da Exprivia transiteranno in Network Contacts) questa possibilità viene negata, con conseguente inaccettabile compromissione di diritti e garanzie, e con gravi incertezze sul proprio futuro occupazionale».
«Per questo il mio auspicio è che il governo regionale intervenga subito per far luce su una situazione che ha molte ombre, anche attraverso un tavolo di concertazione per rimettere sui binari dei giusti rapporti tra azienda e lavoratori una vicenda che, ad oggi, appare a dir poco anomala», conclude.