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Esposta al pubblico la tela ovale di Santa Geltrude dopo il restauro
Intervento ad opera del Museo Diocesano in memoria di don Gino Samarelli
Molfetta - martedì 18 febbraio 2025
Nella chiesa di San Pietro, nel centro storico di Molfetta, è stata esposta al pubblico la tela ovale di Santa Geltrude, recentemente restaurata ad opera del Museo Diocesano in memoria di don Gino Samarelli, e la sanguigna che la riproduce.
Don Michele Amorosini, direttore del Museo, ha descritto l'attività di studio condotto sui pittori Nicola Porta e Corrado Giaquinto sin dal principio, conclusasi con la mostra della Collezione Piepoli - Spadavecchia fino al restauro della tela ovale. Il dott. Francesco De Nicolo ha illustrato le note storiche sulla chiesa di San Pietro e i preziosi dipinti ivi presenti, in particolare le tele di Nicola Porta come la Flagellazione, la Madonna col Bambino e i Santi Benedetto, Scolastica, Pietro e Paolo, e la serie di ovali di San Giovanni, San Gregorio Magno, Sant'Isidoro, San Beda.
Don Pasquale Rubini ha voluto approfondire il valore del recupero delle opere artistiche e di come esse necessitano dell'attenzione collettiva per una maggiore salvaguardia. Inoltre ha indicato il legame fra Santa Geltrude con la devozione con il Sacro Cuore di Gesù, ben tre secoli prima della sua diffusione ad opera di Santa Margherita Alocque, e che proprio nella chiesa di San Pietro trova naturale collocazione data la presenza ancora del suo culto.
Il priore della Confraternita, Biagio Stoia, nel ringraziare il Museo Diocesano per la lodevole iniziativa, ha voluto sottolineare il particolare legame fra la Confraternita e la chiesa di San Pietro, custodita gelosamente per la sua straordinaria bella artistica e architettonica che ne fa il centro della secolare devozione Carmelitana nella città. Ha voluto ricordare con affetto don Gino Samarelli per il suo particolare legame con il sodalizio e la sua amicizia, e tutte le sue iniziative e propositi che dal 2018 ha portato avanti in questa chiesa per la sua attività liturgica e per la maggiore fruizione come luogo di bellezza artistica di fede.
Don Michele Amorosini, direttore del Museo, ha descritto l'attività di studio condotto sui pittori Nicola Porta e Corrado Giaquinto sin dal principio, conclusasi con la mostra della Collezione Piepoli - Spadavecchia fino al restauro della tela ovale. Il dott. Francesco De Nicolo ha illustrato le note storiche sulla chiesa di San Pietro e i preziosi dipinti ivi presenti, in particolare le tele di Nicola Porta come la Flagellazione, la Madonna col Bambino e i Santi Benedetto, Scolastica, Pietro e Paolo, e la serie di ovali di San Giovanni, San Gregorio Magno, Sant'Isidoro, San Beda.
Don Pasquale Rubini ha voluto approfondire il valore del recupero delle opere artistiche e di come esse necessitano dell'attenzione collettiva per una maggiore salvaguardia. Inoltre ha indicato il legame fra Santa Geltrude con la devozione con il Sacro Cuore di Gesù, ben tre secoli prima della sua diffusione ad opera di Santa Margherita Alocque, e che proprio nella chiesa di San Pietro trova naturale collocazione data la presenza ancora del suo culto.
Il priore della Confraternita, Biagio Stoia, nel ringraziare il Museo Diocesano per la lodevole iniziativa, ha voluto sottolineare il particolare legame fra la Confraternita e la chiesa di San Pietro, custodita gelosamente per la sua straordinaria bella artistica e architettonica che ne fa il centro della secolare devozione Carmelitana nella città. Ha voluto ricordare con affetto don Gino Samarelli per il suo particolare legame con il sodalizio e la sua amicizia, e tutte le sue iniziative e propositi che dal 2018 ha portato avanti in questa chiesa per la sua attività liturgica e per la maggiore fruizione come luogo di bellezza artistica di fede.