Esperienze Erasmus al liceo classico e scientifico di Molfetta
Il racconto dei ragazzi volati per 13 giorni in Danimarca
Molfetta - lunedì 30 luglio 2018
12.41
Il periodo estivo non è solo vacanza dagli impegni scolastici, ma anche opportunità di studio e di percorsi formativi "non formali", come l'esperienza vissuta da un gruppo di studenti del Liceo Scientifico "A. Einstein" e del Liceo Classico "L. da Vinci" di Molfetta.
Gli studenti, Antonio Samarelli, de Robertis Paola, De Trizio AnnaMaria, Camporeale Antonia, Mezzina Giorgia, Uva Davide, Paparella Ferdinando, Ciccolella Vincenzo, Farinola Giuseppe Gabriele hanno partecipato ad un Workcamp con un gruppo di pari età europei nell'ambito del progetto Erasmus Plus, proposto e gestito dall'Associazione "InCo" di Molfetta (con cui l'istituzione scolastica collabora per i percorsi di alternanza scuola-lavoro), trascorrendo 13 giorni in Danimarca (dal 9 al 22 luglio), nelle città di Oksbøl e Flensburg, accompagnati e coordinati dalla prof.ssa Mezzina Mara a cui vanno i ringraziamenti dell'istituzione scolastica per la disponibilità e lo spirito di dedizione. Abbiamo intervistato i protagonisti all'indomani dell'esperienza vissuta e riportiamo di seguito alcuni significativi passaggi.
«Tutta l'esperienza è stata strutturata attorno alla tematica dell'immigrazione, affrontata sia dal punto di vista storico (naturali i riferimenti alla I e II guerra mondiale), che interpretata in chiave attuale, attraverso lavori di gruppo e metodologie interattive, quali giochi di ruolo e di gruppo, finalizzati al coinvolgimento di tutti i partecipanti. Sono state effettuate anche visite guidate (coinvolgente quella al campo di rifugiati civili di Oksbøl, risalente al secondo conflitto mondiale, dove sorgerà un Museo) e interviste su giornali locali e sulla TV nazionale danese. Va da sé che le attività descritte hanno avuto bisogno in loco di un notevole sforzo progettuale che ha reso tutti i partecipanti protagonisti del workcamp, coinvolti a risolvere ogni problema che l'ideazione dell'attività comportava» risponde entusiasta Antonio Samarelli, che continua: «il mio ruolo è stato quello di leader consistente nel coordinare il gruppo e fare da tutor, in quanto maggiorenne, agli studenti partecipanti, provenienti, principalmente, dalla Germania e dall'Italia».
«L'esperienza è stata tra le più esaltanti a cui abbia partecipato finora e porterò sempre con me la competenza, appresa sul campo, di comunicare in inglese in maniera esatta e precisa con giovani di estrazione culturale e linguistica variegata, oltre che quella di promuovere un'interazione efficace e positiva con tutti».
«È stata un'esperienza unica e riassumibile con tre parole chiave: tempo, luogo e relazione…» rincara Ferdinando Paparella, «…perché tutte queste tre coordinate sono entrate a pieno titolo nel workcamp, come l'esperienza di creare regole comuni da seguire, senza alcuna imposizione esterna, e attorno a cui strutturare le giornate. Quale competenza mi porto con me? Il lavorare in team e in squadra, metodologia che ha caratterizzato tutte le attività dell'esperienza trascorsa».
Per Paola De Robertis tutto il progetto può riassumersi con la parola "relazioni", «… in quanto mai avrei pensato di conoscere coetanei provenienti da luoghi così diversi dell'Europa e con storie personali così particolari: ricorderò sempre la vicenda personale di un ragazzo tedesco, di origini siriane, trasferitosi come profugo in Germania, che ci raccontava della sua vicenda familiare, mentre ci mostrava le foto della sua città di origine distrutta dalla guerra… Questa esperienza mi ha fatto vedere il problema dell'immigrazione con gli occhi dei protagonisti e vi assicuro che è una prospettiva diversa da come i mezzi di comunicazione ogni giorno vogliono farcela vedere…». Non sono mancati da parte di tutti i partecipanti i ringraziamenti alla scuola, nella persona della Dirigente Scolastica, prof.ssa Margherita Anna Bufi, per aver accolto con convinzione l'iniziativa formativa, e all'Associazione InCo, nella persona del dott. Luigi Balacco, per aver avanzato coraggiosamente la proposta e creduto nella sua realizzazione.
Prof. Pappagallo Angelo Michele