Cronaca
Escalation di furti d'auto. I consigli dell'Arma
Il picco negli ultimi giorni. Beffato anche il satellitare. Qualche suggerimento su come difendersi
Molfetta - mercoledì 17 maggio 2017
15.00
Escalation di furti d'auto, è allarme su tutto il territorio di Molfetta. Sono in preoccupante aumento, infatti, i casi di autovetture rubate (per strada o all'interno di atri condominiali) o i tentativi di farlo.
È il dato che sta registrando negli ultimi giorni la locale Compagnia dei Carabinieri, nonostante il drastico calo della Polizia Stradale, che in tutt'Italia ha registrato una flessione da 114.121 furti del 2015 a 108.090 del 2016, pari a un decremento del 6,58%. Dai dati che emergono dalle denunce raccolte, inoltre, è preoccupante il fatto che i ladri siano in grado anche di rubare le vetture in sosta dotate di antifurto satellitare.
Questo, infatti, viene puntualmente disattivato così da rendere inutile anche le ultime tecnologie. Infilarsi all'interno e mettersi al volante è questione di attimi. Le organizzazioni criminali, infatti, hanno rapidamente affinato le tecniche, tenendo il passo con le evoluzioni tecnologiche compiute dalle case automobilistiche.
Alle tradizionali modalità utilizzate per rubare i veicoli quali la rottura del finestrino o la forzatura delle portiere, i ladri hanno affiancato tecniche sempre più ingegnose che, molte volte, riescono a garantire l'apertura delle vetture, nonostante tutte le precauzioni possibili prese dai proprietari.
La tecnica più utilizzata rimane però la seguente: appostarsi in posti molto frequentati e aspettare che un malcapitato scenda dalla propria auto. Quando spinge il tasto di chiusura della vettura, i ladri, con il jammer (che riesce anche a disattivare l'antifurto e il sistema di localizzazione), schermano il segnale, annullando il comando dato dal proprietario della vettura. L'auto, perciò, è aperta. Una volta dentro, nessun tramestio con i fili.
Molto spesso, i ladri aprono il cofano motore dell'auto, smontano la centralina elettronica e la sostituiscono con la loro, collegata alla chiave in loro possesso. A questo punto, la macchina viene messa in moto e puff, scompare. Un'altra possibilità è quella fornita da alcune tipologie di automobile.
Una volta entrati, i ladri collegano un decodificatore alla presa Usb presente all'interno della vettura, mentre nel blocchetto d'accensione vengono inserite delle chiavi vergine. In 27 secondi la chiave viene codificata con il sistema dell'auto, che risponde così ai suoi comandi.
Detto delle tecniche all'avanguardia, va precisato che quelle più tradizionali non sono state abbandonate. I tempi rimangono sempre molto rapidi: per rompere un finestrino, occorrono dei martelletti e dei punteruoli, mentre per rompere la serratura delle portiere la soluzione più adottata è quella della trapanatura del nottolino.
In tutta la città, dunque, gli investigatori stanno provando a risalire alla gang, (forse proveniente da Bitonto e che agirebbe con il volto travisato, nda), che sta terrorizzando i molfettesi. Ma nel frattempo come difendersi? «Il primo consiglio - spiegano i militari dell'Arma - è accertarsi sempre della chiusura delle auto ed effettuare tale operazione sempre a distanza ravvicinata».
«Il secondo suggerimento - proseguono - è per chi ha auto con sistemi antifurto satellitare o a radiofrequenze. In caso di furto è fondamentale la tempestività della segnalazione: prima si segnala il furto più aumentano le possibilità che il mezzo venga rintracciato in territorio nazionale e restituito al legittimo proprietario».
«La buona notizia - concludono - è che continuano a mantenere la loro deterrenza il classico bloccasterzo e gli altri sistemi antifurto meccanici».
È il dato che sta registrando negli ultimi giorni la locale Compagnia dei Carabinieri, nonostante il drastico calo della Polizia Stradale, che in tutt'Italia ha registrato una flessione da 114.121 furti del 2015 a 108.090 del 2016, pari a un decremento del 6,58%. Dai dati che emergono dalle denunce raccolte, inoltre, è preoccupante il fatto che i ladri siano in grado anche di rubare le vetture in sosta dotate di antifurto satellitare.
Questo, infatti, viene puntualmente disattivato così da rendere inutile anche le ultime tecnologie. Infilarsi all'interno e mettersi al volante è questione di attimi. Le organizzazioni criminali, infatti, hanno rapidamente affinato le tecniche, tenendo il passo con le evoluzioni tecnologiche compiute dalle case automobilistiche.
Alle tradizionali modalità utilizzate per rubare i veicoli quali la rottura del finestrino o la forzatura delle portiere, i ladri hanno affiancato tecniche sempre più ingegnose che, molte volte, riescono a garantire l'apertura delle vetture, nonostante tutte le precauzioni possibili prese dai proprietari.
La tecnica più utilizzata rimane però la seguente: appostarsi in posti molto frequentati e aspettare che un malcapitato scenda dalla propria auto. Quando spinge il tasto di chiusura della vettura, i ladri, con il jammer (che riesce anche a disattivare l'antifurto e il sistema di localizzazione), schermano il segnale, annullando il comando dato dal proprietario della vettura. L'auto, perciò, è aperta. Una volta dentro, nessun tramestio con i fili.
Molto spesso, i ladri aprono il cofano motore dell'auto, smontano la centralina elettronica e la sostituiscono con la loro, collegata alla chiave in loro possesso. A questo punto, la macchina viene messa in moto e puff, scompare. Un'altra possibilità è quella fornita da alcune tipologie di automobile.
Una volta entrati, i ladri collegano un decodificatore alla presa Usb presente all'interno della vettura, mentre nel blocchetto d'accensione vengono inserite delle chiavi vergine. In 27 secondi la chiave viene codificata con il sistema dell'auto, che risponde così ai suoi comandi.
Detto delle tecniche all'avanguardia, va precisato che quelle più tradizionali non sono state abbandonate. I tempi rimangono sempre molto rapidi: per rompere un finestrino, occorrono dei martelletti e dei punteruoli, mentre per rompere la serratura delle portiere la soluzione più adottata è quella della trapanatura del nottolino.
In tutta la città, dunque, gli investigatori stanno provando a risalire alla gang, (forse proveniente da Bitonto e che agirebbe con il volto travisato, nda), che sta terrorizzando i molfettesi. Ma nel frattempo come difendersi? «Il primo consiglio - spiegano i militari dell'Arma - è accertarsi sempre della chiusura delle auto ed effettuare tale operazione sempre a distanza ravvicinata».
«Il secondo suggerimento - proseguono - è per chi ha auto con sistemi antifurto satellitare o a radiofrequenze. In caso di furto è fondamentale la tempestività della segnalazione: prima si segnala il furto più aumentano le possibilità che il mezzo venga rintracciato in territorio nazionale e restituito al legittimo proprietario».
«La buona notizia - concludono - è che continuano a mantenere la loro deterrenza il classico bloccasterzo e gli altri sistemi antifurto meccanici».