Territorio e Ambiente
Emergenza rifiuti? Per Legambiente è colpa delle cattive abitudini
L’associazione lancia l’operazione di pulizia di Lama Cupa
Molfetta - mercoledì 24 settembre 2014
8.22
"Diamoci da fare, a partire dalle lame". È il nuovo motto lanciato dal circolo locale di Legambiente per lanciare la campagna di sensibilizzazione "Puliamo il mondo!". Per i volontari l'appuntamento è per domenica 28 settembre in viale della Libertà (nuova zona 167) in un'iniziativa di pulizia degli spazi pubblici.
Per Legambiente il vero problema è «la cattiva abitudine di sversare rifiuti di ogni tipo si propaga ovunque, a vista d'occhio, spesso nel disinteresse generale: succede, anzi, che i cittadini sfoderino vari alibi pur di non gestire correttamente i propri rifiuti, salvo poi lamentarsi perché 'la città è sporca'». Un cambio di rotta da parte dell'associazione ambientalista rispetto anche alle posizioni degli anni scorsi che suona come una sorta di assist all'amministrazione comunale alle prese, proprio in questi giorni, con l'emergenza rifiuti e la distribuzione dei bollettini per la tassa sui rifiuti (Tari).
Ed ecco allora che i volontari di Legambiente si dotano di ramazze e si danno da fare, appunto. «Tra le aree di Molfetta che più soffrono il degrado – spiega Giovanna Grillo, presidente del circolo Legambiente di Molfetta – abbiamo scelto Lama Cupa. Ci ricordiamo delle lame solo quando, in occasione delle 'grandi piogge', la città si allaga e persino la viabilità va in tilt. I temporali, insomma, ci ricordano l'imprescindibile funzione idraulica assolta da questi grandi e lunghissimi solchi che, a partire dalla Murgia, attraversano anche il territorio di Molfetta fino a sfociare a mare. Dopo la pioggia, però, le lame tornano a essere terra di nessuno. Luoghi in cui scaricare di tutto, illecitamente.»
L'associazione ambientalista ricorda che rifiuti sversati nelle lame ostruiscono il libero deflusso delle acque verso il mare, motivo per cui ripulire Lama Cupa (e tutte le lame) è la migliore opera di mitigazione del rischio idraulico. «Si tratta, inoltre, di un'iniziativa in difesa di un paesaggio dotato di caratteristiche naturali e antropiche che lo rendono unico: culla di biodiversità, la lama mostra anche i segni di una cura contadina che ai terrazzamenti e alle micro-opere di sistemazione idraulica affidava la buona riuscita dei raccolti.» Anche questi aspetti saranno al centro di Puliamo il mondo: dopo l'operazione di pulizia, infatti, una visita guidata a cura di Rocco Chiapperini e Antonella Puddu, illustrerà le peculiarità paesaggistiche del luogo.
Per Legambiente il vero problema è «la cattiva abitudine di sversare rifiuti di ogni tipo si propaga ovunque, a vista d'occhio, spesso nel disinteresse generale: succede, anzi, che i cittadini sfoderino vari alibi pur di non gestire correttamente i propri rifiuti, salvo poi lamentarsi perché 'la città è sporca'». Un cambio di rotta da parte dell'associazione ambientalista rispetto anche alle posizioni degli anni scorsi che suona come una sorta di assist all'amministrazione comunale alle prese, proprio in questi giorni, con l'emergenza rifiuti e la distribuzione dei bollettini per la tassa sui rifiuti (Tari).
Ed ecco allora che i volontari di Legambiente si dotano di ramazze e si danno da fare, appunto. «Tra le aree di Molfetta che più soffrono il degrado – spiega Giovanna Grillo, presidente del circolo Legambiente di Molfetta – abbiamo scelto Lama Cupa. Ci ricordiamo delle lame solo quando, in occasione delle 'grandi piogge', la città si allaga e persino la viabilità va in tilt. I temporali, insomma, ci ricordano l'imprescindibile funzione idraulica assolta da questi grandi e lunghissimi solchi che, a partire dalla Murgia, attraversano anche il territorio di Molfetta fino a sfociare a mare. Dopo la pioggia, però, le lame tornano a essere terra di nessuno. Luoghi in cui scaricare di tutto, illecitamente.»
L'associazione ambientalista ricorda che rifiuti sversati nelle lame ostruiscono il libero deflusso delle acque verso il mare, motivo per cui ripulire Lama Cupa (e tutte le lame) è la migliore opera di mitigazione del rischio idraulico. «Si tratta, inoltre, di un'iniziativa in difesa di un paesaggio dotato di caratteristiche naturali e antropiche che lo rendono unico: culla di biodiversità, la lama mostra anche i segni di una cura contadina che ai terrazzamenti e alle micro-opere di sistemazione idraulica affidava la buona riuscita dei raccolti.» Anche questi aspetti saranno al centro di Puliamo il mondo: dopo l'operazione di pulizia, infatti, una visita guidata a cura di Rocco Chiapperini e Antonella Puddu, illustrerà le peculiarità paesaggistiche del luogo.