Politica
Elezioni regionali, Paola Natalicchio “Non mi piace questa campagna”
Il sindaco prende posizione e ne ha per tutti
Molfetta - venerdì 27 marzo 2015
10.21
Arriva anche la voce di Paola Natalicchio in questo periodo di grande confusione prima delle elezioni regionali.
Il sindaco, che più volte ha affermato di non avere una tessera di partito ma che, di fatto, è espressione della sinistra, prende posizione proprio sugli avvenimenti che stanno interessando quella stessa parte politica che ha contribuito in maniera decisiva alla sua elezione.
E non usa mezzi termini giungendo, alla fine, a lanciare un monito sia a Michele Emiliano che a Nichi Vendola nelle cui mani c'è "la responsabilità, congiunta, di cambiare passo, fermare questo confuso rotolare delle cose e dirci, con esattezza, non solo per chi ma perché' metterci a dare volantini agli angoli delle strade. Non funzioniamo a comando. Se dobbiamo andare a votare il prossimo presidente della Regione Puglia vogliamo capire a quale partita stiamo giocando".
Così spiega che non le piace «questa coalizione senza paletti che ogni giorno sembra poter allargare e smentire se stessa. Non mi piacciono le "sagre del programma" e questa nuova declinazione artata, fieristica e mediatica della partecipazione dal basso. Non mi piace il politicismo insopportabile del dibattito pubblico e la totale assenza di un programma», tutte cose che secondo lei andranno a distruggere ciò che la stessa sinistra ha costruito in Puglia negli ultimi dieci anni.
Da sempre legata alla figura carismatica di Guglielmo Minervini, si schiera contro Emiliano «che pensa di aver già vinto e brandisce sufficienza e certezze».
Infine, un pensiero anche su Saverio Tammacco e la sua possibile candidatura proprio con l'attuale segretario regionale PD. «Come possiamo salire insieme sugli stessi palchi per lo stesso presidente?», si chiede retoricamente e sulla presenza nella coalizione di sinistra dell'Udc che rappresenta «la rottura di uno schema di coerenza che avevamo cercato di costruire da queste parti e che invece altrove, quasi dappertutto, sembra essere saltato».
«Abbiamo il diritto di sapere, invece, con molta precisione verso quale Puglia stiamo andando e qual è la comunità politica che stiamo decidendo di tenere insieme. I temi, i toni, i compagni di strada», conclude il primo cittadino.
Il sindaco, che più volte ha affermato di non avere una tessera di partito ma che, di fatto, è espressione della sinistra, prende posizione proprio sugli avvenimenti che stanno interessando quella stessa parte politica che ha contribuito in maniera decisiva alla sua elezione.
E non usa mezzi termini giungendo, alla fine, a lanciare un monito sia a Michele Emiliano che a Nichi Vendola nelle cui mani c'è "la responsabilità, congiunta, di cambiare passo, fermare questo confuso rotolare delle cose e dirci, con esattezza, non solo per chi ma perché' metterci a dare volantini agli angoli delle strade. Non funzioniamo a comando. Se dobbiamo andare a votare il prossimo presidente della Regione Puglia vogliamo capire a quale partita stiamo giocando".
Così spiega che non le piace «questa coalizione senza paletti che ogni giorno sembra poter allargare e smentire se stessa. Non mi piacciono le "sagre del programma" e questa nuova declinazione artata, fieristica e mediatica della partecipazione dal basso. Non mi piace il politicismo insopportabile del dibattito pubblico e la totale assenza di un programma», tutte cose che secondo lei andranno a distruggere ciò che la stessa sinistra ha costruito in Puglia negli ultimi dieci anni.
Da sempre legata alla figura carismatica di Guglielmo Minervini, si schiera contro Emiliano «che pensa di aver già vinto e brandisce sufficienza e certezze».
Infine, un pensiero anche su Saverio Tammacco e la sua possibile candidatura proprio con l'attuale segretario regionale PD. «Come possiamo salire insieme sugli stessi palchi per lo stesso presidente?», si chiede retoricamente e sulla presenza nella coalizione di sinistra dell'Udc che rappresenta «la rottura di uno schema di coerenza che avevamo cercato di costruire da queste parti e che invece altrove, quasi dappertutto, sembra essere saltato».
«Abbiamo il diritto di sapere, invece, con molta precisione verso quale Puglia stiamo andando e qual è la comunità politica che stiamo decidendo di tenere insieme. I temi, i toni, i compagni di strada», conclude il primo cittadino.