Politica
Elezioni politiche, Paola Natalicchio: la grande assente
L'ex sindaco: «Su di me fandonie. Resto al servizio della città»
Molfetta - lunedì 29 gennaio 2018
9.25
A poche ore dalla chiusura dei giochi che decreteranno ufficialmente i candidati alle elezioni del prossimo 4 marzo, parla Paola Natalicchio.
La grande assente? Forse.
I ragionamenti sulla possibilità di una candidatura ad onorevole ci sarebbero stati in questi mesi.E non poteva essere altrimenti.
Se si ricorda il sentimento che animò la famosa primavera 2013 non si può anche non pensare a quel cursus honorum che sembrava tracciato per la giornalista: prima Sindaco, poi volto della nuova sinistra in Parlamento.
Tuttavia, a distanza di tempo, a mente lucida, l'analisi è quella che viene fuori anche dalle stesse parole dell'ex sindaco: dopo le dimissioni era meglio ripartire dal servizio a favore di Molfetta nell'Aula Carnicella.
Così, sono parole amare quelle che usa mentre vengono fuori i nomi dei candidati molfettesi verso la corsa a Roma.
«Ho sentito ripetere per mesi che mi ero dimessa da sindaco di Molfetta per "fare carriera a Roma". Si disse prima che mi sarei candidata alla segreteria nazionale di Sinistra Italiana. Smettevo di fare il sindaco per lanciare la mia sfida al congresso di Rimini. Una bufala incredibile che, primi fra tutti Piero De Nicolo e il Pd cittadino, agitarono per settimane. Quando questa cosa fu smentita dai fatti si iniziò a ripetere: "Vedrete, si candida al Parlamento. Ha lasciato Molfetta per questo, un posto in Parlamento". D'altronde anche quando arrivò Debora Serracchiani a Molfetta, nell'estate 2015, si disse: "cambierà anche casacca, si e' venduta al Pd. E ha fatto anche un accordo con la Serracchiani per salvare Azzollini dall'arresto". Una odiosa fandonia», racconta attraverso Facebook.
«Eppure mi sono candidata in consiglio comunale nelle scorse amministrative, per restare al servizio della città. Ma anche lì si è detto: "Si dimetterà, il suo vero interesse è andare a Roma. Non le importa nulla della città, le è servita solo a farsi pubblicità"».
«Oggi si depositano ufficialmente le liste per le prossime elezioni politiche. Ci sono altri nomi. Altri sindaci ed ex sindaci, altri rappresentanti della vita politica ed economica cittadina, molti dei quali hanno visto nella svolta del 2013 un momento di grande salto. Il mio nome non c'è», spiega ancora.
«Non feci nessun trucco nel maggio 2016. Nessun tradimento alla città con la calcolatrice alla mano, anche perchè in matematica sono sempre stata un disastro. Nessun accordo di convenienza con nessuno. Il tempo magari non distribuisce il torto o la ragione, ma disvela sempre la verità. Buona campagna elettorale a tutti i candidati e le candidate del nostro collegio»
La grande assente? Forse.
I ragionamenti sulla possibilità di una candidatura ad onorevole ci sarebbero stati in questi mesi.E non poteva essere altrimenti.
Se si ricorda il sentimento che animò la famosa primavera 2013 non si può anche non pensare a quel cursus honorum che sembrava tracciato per la giornalista: prima Sindaco, poi volto della nuova sinistra in Parlamento.
Tuttavia, a distanza di tempo, a mente lucida, l'analisi è quella che viene fuori anche dalle stesse parole dell'ex sindaco: dopo le dimissioni era meglio ripartire dal servizio a favore di Molfetta nell'Aula Carnicella.
Così, sono parole amare quelle che usa mentre vengono fuori i nomi dei candidati molfettesi verso la corsa a Roma.
«Ho sentito ripetere per mesi che mi ero dimessa da sindaco di Molfetta per "fare carriera a Roma". Si disse prima che mi sarei candidata alla segreteria nazionale di Sinistra Italiana. Smettevo di fare il sindaco per lanciare la mia sfida al congresso di Rimini. Una bufala incredibile che, primi fra tutti Piero De Nicolo e il Pd cittadino, agitarono per settimane. Quando questa cosa fu smentita dai fatti si iniziò a ripetere: "Vedrete, si candida al Parlamento. Ha lasciato Molfetta per questo, un posto in Parlamento". D'altronde anche quando arrivò Debora Serracchiani a Molfetta, nell'estate 2015, si disse: "cambierà anche casacca, si e' venduta al Pd. E ha fatto anche un accordo con la Serracchiani per salvare Azzollini dall'arresto". Una odiosa fandonia», racconta attraverso Facebook.
«Eppure mi sono candidata in consiglio comunale nelle scorse amministrative, per restare al servizio della città. Ma anche lì si è detto: "Si dimetterà, il suo vero interesse è andare a Roma. Non le importa nulla della città, le è servita solo a farsi pubblicità"».
«Oggi si depositano ufficialmente le liste per le prossime elezioni politiche. Ci sono altri nomi. Altri sindaci ed ex sindaci, altri rappresentanti della vita politica ed economica cittadina, molti dei quali hanno visto nella svolta del 2013 un momento di grande salto. Il mio nome non c'è», spiega ancora.
«Non feci nessun trucco nel maggio 2016. Nessun tradimento alla città con la calcolatrice alla mano, anche perchè in matematica sono sempre stata un disastro. Nessun accordo di convenienza con nessuno. Il tempo magari non distribuisce il torto o la ragione, ma disvela sempre la verità. Buona campagna elettorale a tutti i candidati e le candidate del nostro collegio»