Vita di città
E’ scontro su Piazza Principe di Napoli
Domani, 22 luglio, indetta un’assemblea pubblica dal comitato Piazza Viva
Molfetta - lunedì 21 luglio 2014
11.29
Da una parte i residenti, ma non tutti, dall'altra il proprietario di una attività commerciale. In mezzo, e non solo metaforicamente, Piazza Principe di Napoli.
I primi, rivendicando tranquillità e maggiore vivibilità del posto, accuserebbero il secondo di non rispettare le regole. Il secondo, rimandando le accuse al mittente, rivendicherebbe la sua idea di aprire una attività in un periodo di crisi scegliendo appositamente quella piazza per darle la considerazione che fino a un anno fa, secondo lui, non aveva. E che, venerdì 11 luglio, si è visto sequestrare l'impianto audio del suo locale dalla forze dell'ordine, ultimo avvenimento di una disputa che si consumerebbe da quasi dodici mesi.
Dalla parte dell'imprenditore un numero consistente di sostenitori: clienti abituali, cittadini, esponenti di alcune associazioni cittadine parecchio in vista oltre a diversi residenti della piazza stessa secondo cui le lamentele dei loro vicini sarebbero un pretesto, quasi prive di fondamento.
Il tutto consumato tra carte, atti, documenti e adesso anche Facebook.
E' qui, infatti, che, il costituendo comitato Piazza Viva, sta promuovendo un'assemblea pubblica alle 20 di domani, martedì 22, proprio in Piazza Principe di Napoli diffondendo, tra l'altro, l'hastag #iostoconcorrado, nome del titolare del bar. Un modo simbolico per dimostrare vicinanza e avvicinare quanta più gente possibile alla querelle da cui, di fatto, dipende la sopravvivenza stessa del posto a due passi da Corso Umberto, pure di recente al centro di un progetto di riqualificazione voluto dal Comune.
«Il locale - che tra l'altro sta generando occupazione - ha dato una spinta significativa alla rigenerazione della piazza, che, seppur centrale, ha vissuto per anni una condizione di marginalità e degrado, alimentando traffici ambigui e dubbie frequentazioni.
Musica, teatro, arti figurative, poesia, letteratura, caffè filosofici, spettacoli per bambini hanno rinnovato il volto della piazza, che è diventata un luogo di aggregazione, scambio e crescita collettiva. Le iniziative promosse sono sempre state completamente gratuite ed hanno intercettato l'interesse anche di persone delle città limitrofe», si legge su un comunicato a firma del Comitato.
«È per questo che diciamo no all'imposizione violenta della chiusura di speranze e progettualità positive sulla piazza. È per questo che vogliamo trovare le modalità per rispondere che i cittadini non sono impotenti e che possono scegliere e costruire spazi collettivi importanti, nonostante le spinte reazionarie alla stasi e all'indifferenza», scrivono ancora i componenti di Piazza Viva dando forza così alla loro azione.
I primi, rivendicando tranquillità e maggiore vivibilità del posto, accuserebbero il secondo di non rispettare le regole. Il secondo, rimandando le accuse al mittente, rivendicherebbe la sua idea di aprire una attività in un periodo di crisi scegliendo appositamente quella piazza per darle la considerazione che fino a un anno fa, secondo lui, non aveva. E che, venerdì 11 luglio, si è visto sequestrare l'impianto audio del suo locale dalla forze dell'ordine, ultimo avvenimento di una disputa che si consumerebbe da quasi dodici mesi.
Dalla parte dell'imprenditore un numero consistente di sostenitori: clienti abituali, cittadini, esponenti di alcune associazioni cittadine parecchio in vista oltre a diversi residenti della piazza stessa secondo cui le lamentele dei loro vicini sarebbero un pretesto, quasi prive di fondamento.
Il tutto consumato tra carte, atti, documenti e adesso anche Facebook.
E' qui, infatti, che, il costituendo comitato Piazza Viva, sta promuovendo un'assemblea pubblica alle 20 di domani, martedì 22, proprio in Piazza Principe di Napoli diffondendo, tra l'altro, l'hastag #iostoconcorrado, nome del titolare del bar. Un modo simbolico per dimostrare vicinanza e avvicinare quanta più gente possibile alla querelle da cui, di fatto, dipende la sopravvivenza stessa del posto a due passi da Corso Umberto, pure di recente al centro di un progetto di riqualificazione voluto dal Comune.
«Il locale - che tra l'altro sta generando occupazione - ha dato una spinta significativa alla rigenerazione della piazza, che, seppur centrale, ha vissuto per anni una condizione di marginalità e degrado, alimentando traffici ambigui e dubbie frequentazioni.
Musica, teatro, arti figurative, poesia, letteratura, caffè filosofici, spettacoli per bambini hanno rinnovato il volto della piazza, che è diventata un luogo di aggregazione, scambio e crescita collettiva. Le iniziative promosse sono sempre state completamente gratuite ed hanno intercettato l'interesse anche di persone delle città limitrofe», si legge su un comunicato a firma del Comitato.
«È per questo che diciamo no all'imposizione violenta della chiusura di speranze e progettualità positive sulla piazza. È per questo che vogliamo trovare le modalità per rispondere che i cittadini non sono impotenti e che possono scegliere e costruire spazi collettivi importanti, nonostante le spinte reazionarie alla stasi e all'indifferenza», scrivono ancora i componenti di Piazza Viva dando forza così alla loro azione.