E Molfetta scopre "l'altro" Europeo: bandiere e tifo per l'Albania
Il bello del calcio che unisce: «Grazie Molfetta, sei la nostra seconda casa»
Molfetta - giovedì 16 giugno 2016
11.20
Il bello del calcio che unisce è nelle strade di Molfetta in questi giorni: intere viuzze addobbate con il tricolore italiano mentre da tanti balconi sventola orgogliosa la bandiera dell'Albania. Orgogliosa come tutta la comunità di cittadini albanesi, ormai stabilmente residenti a Molfetta.
Storie, aneddoti, racconti di vita che si intrecciano allo sport che in questa storia è vita. Vita di un Paese che si sta rialzando dopo i nerissimi anni '90 e che ha nella sua nazionale di calcio, impegnata per la prima volta nella fase finale del più importante torneo di calcio continentale, l'immagine di un intero popolo che dimostra al mondo che il peggio è passato, che il futuro è tutto dalla propria parte.
«Quando arrivai in Italia era il '93. Era difficile stare qui, tutti mi guardavano male, e un pò vi capisco. Poi, però, Molfetta ha imparato a conoscere me e tutti gli altri miei fratelli albanesi, adesso siamo legatissimi e vedere i miei figli giocare e avere amici ragazzi italiani senza stare a pensare al fatto che siano di un'altra nazionalità mi riempie il cuore, mi fa avere la speranza per il futuro, perchè quello che ho passato non è passato invano», spiega Adan che parla a nome di tutta la folta rappresentanza albanese a Molfetta.
«Io ricordo tutte le bandiere dell'Italia per le strade al mondiale '94: mi faceva piangere perchè io ero lontano dalla mia terra, voi, invece, la sostenevate così. E adesso vedere tante bandiere dell'Albania per strada, accanto alle vostre è bellissimo. Magari può sembrare una cosa stupida ma non lo è: significa che ci siamo integrati perfettamente, che ci siamo comportati bene e voi ci avete accolto, Molfetta ci ha abbracciato dandoci la vita di nuovo e rispettando chi siamo, le nostre tradizioni e il nostro orgoglio di essere albanesi», continua a raccontare.
«L'Albania è sfortunata in questi Europei, purtroppo forse faremo solo un'altra partita e non ci qualificheremo ma a noi non importa. Penso che questa deve essere una lezione di vita e di integrazione per tutti. Ricordo che quando ci siamo qualificati, abbiamo preso le auto e abbiamo fatto dei giri sul lungomare e in villa, per festeggiare, come fate voi. C'erano tanti molfettesi che ci applaudivano e si complimentavano, bellissimo. Non c'erano differenze: solo il vostro popolo felice per il nostro», ricorda Adan.
E adesso che l'Albania è quasi fuori dall'Europeo che succede?
«Tifiamo Italia. Forza Azzurri!»
Storie, aneddoti, racconti di vita che si intrecciano allo sport che in questa storia è vita. Vita di un Paese che si sta rialzando dopo i nerissimi anni '90 e che ha nella sua nazionale di calcio, impegnata per la prima volta nella fase finale del più importante torneo di calcio continentale, l'immagine di un intero popolo che dimostra al mondo che il peggio è passato, che il futuro è tutto dalla propria parte.
«Quando arrivai in Italia era il '93. Era difficile stare qui, tutti mi guardavano male, e un pò vi capisco. Poi, però, Molfetta ha imparato a conoscere me e tutti gli altri miei fratelli albanesi, adesso siamo legatissimi e vedere i miei figli giocare e avere amici ragazzi italiani senza stare a pensare al fatto che siano di un'altra nazionalità mi riempie il cuore, mi fa avere la speranza per il futuro, perchè quello che ho passato non è passato invano», spiega Adan che parla a nome di tutta la folta rappresentanza albanese a Molfetta.
«Io ricordo tutte le bandiere dell'Italia per le strade al mondiale '94: mi faceva piangere perchè io ero lontano dalla mia terra, voi, invece, la sostenevate così. E adesso vedere tante bandiere dell'Albania per strada, accanto alle vostre è bellissimo. Magari può sembrare una cosa stupida ma non lo è: significa che ci siamo integrati perfettamente, che ci siamo comportati bene e voi ci avete accolto, Molfetta ci ha abbracciato dandoci la vita di nuovo e rispettando chi siamo, le nostre tradizioni e il nostro orgoglio di essere albanesi», continua a raccontare.
«L'Albania è sfortunata in questi Europei, purtroppo forse faremo solo un'altra partita e non ci qualificheremo ma a noi non importa. Penso che questa deve essere una lezione di vita e di integrazione per tutti. Ricordo che quando ci siamo qualificati, abbiamo preso le auto e abbiamo fatto dei giri sul lungomare e in villa, per festeggiare, come fate voi. C'erano tanti molfettesi che ci applaudivano e si complimentavano, bellissimo. Non c'erano differenze: solo il vostro popolo felice per il nostro», ricorda Adan.
E adesso che l'Albania è quasi fuori dall'Europeo che succede?
«Tifiamo Italia. Forza Azzurri!»