Politica
E adesso cosa succederà?
Dal voto di stasera potrebbe dipendere anche l'attuale legislatura
Molfetta - mercoledì 8 luglio 2015
14.30
Sarà reso noto presumibilmente attorno alla tarda serata di oggi l'esito della votazione della Giunta per le immunità del Senato sulla richiesta della Procura di Trani di procedere all'esecuzione degli arresti ai domiciliari per Antonio Azzollini.
Al momento, è difficile delineare quale sarà la decisione dei membri dell'assemblea, apparsa già ieri fortemente divisa. E con le dimissioni dell'ex sindaco di Molfetta dalla presidenza della Commissione Bilancio del Senato, annunciate poco fa, lo scenario diventa ancora più complicato.
Dovrebbero votare a favore gli esponenti del Pd, seguendo le indicazioni rese dal presidente Dario Stefano nella relazione di ieri sera. Un orientamento, dunque, del tutto diverso da quello di dicembre quando proprio il voto dei democratici consentì il veto all'utilizzo delle intercettazioni che riguardavano il senatore e l'inchiesta sulla costruzione del nuovo porto a Molfetta. Lo stesso Matteo Renzi aveva detto qualche mese fa che "un avviso di garanzia non può giustificare le dimissioni" ma anche che "il Pd crede che la legge sia uguale per tutti. E la applica, sempre. Anche quando si tratta dei propri deputati", tanto da aver votato si all'arresto del deputato Pd Francantonio Genovese. E su Azzollini pende un ordinanza cautelare il cui rigetto è stato respinto dal Tribunale del Riesame di Bari, adito dal senatore e dal suo legale.
Il no dovrebbe, invece, arrivare dal centro destra che annuncia battaglia. Ex Forza Italia, leader carismatico del Nuovo Centro Destra, per undici anni presidente della più importante commissione parlamentare. Insomma, un punto di riferimento Azzollini che non può essere accantonato e attorno a cui fare scudo.
"Noi riteniamo che questa sia una infamia, che sia ingiustificata. Da questa decisione può dipendere anche la tenuta della legislatura», ha commentato il senatore Ncd Carlo Giovanardi.
Sicuro, al momento, è solo il procedimento: entro il dieci luglio la Giunta deve inoltrare la propria decisione al Senato a cui solo spetterà il compito di esprimersi a favore o no. Solo dopo la decisione dell'Aula, il destino politico di Antonio Azzollini sarà certo.
Al momento, è difficile delineare quale sarà la decisione dei membri dell'assemblea, apparsa già ieri fortemente divisa. E con le dimissioni dell'ex sindaco di Molfetta dalla presidenza della Commissione Bilancio del Senato, annunciate poco fa, lo scenario diventa ancora più complicato.
Dovrebbero votare a favore gli esponenti del Pd, seguendo le indicazioni rese dal presidente Dario Stefano nella relazione di ieri sera. Un orientamento, dunque, del tutto diverso da quello di dicembre quando proprio il voto dei democratici consentì il veto all'utilizzo delle intercettazioni che riguardavano il senatore e l'inchiesta sulla costruzione del nuovo porto a Molfetta. Lo stesso Matteo Renzi aveva detto qualche mese fa che "un avviso di garanzia non può giustificare le dimissioni" ma anche che "il Pd crede che la legge sia uguale per tutti. E la applica, sempre. Anche quando si tratta dei propri deputati", tanto da aver votato si all'arresto del deputato Pd Francantonio Genovese. E su Azzollini pende un ordinanza cautelare il cui rigetto è stato respinto dal Tribunale del Riesame di Bari, adito dal senatore e dal suo legale.
Il no dovrebbe, invece, arrivare dal centro destra che annuncia battaglia. Ex Forza Italia, leader carismatico del Nuovo Centro Destra, per undici anni presidente della più importante commissione parlamentare. Insomma, un punto di riferimento Azzollini che non può essere accantonato e attorno a cui fare scudo.
"Noi riteniamo che questa sia una infamia, che sia ingiustificata. Da questa decisione può dipendere anche la tenuta della legislatura», ha commentato il senatore Ncd Carlo Giovanardi.
Sicuro, al momento, è solo il procedimento: entro il dieci luglio la Giunta deve inoltrare la propria decisione al Senato a cui solo spetterà il compito di esprimersi a favore o no. Solo dopo la decisione dell'Aula, il destino politico di Antonio Azzollini sarà certo.