parco baden powell
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Politica

Drago: «Il parco di mezzogiorno simbolo del fallimento politico e amministrativo di Minervini»

Le parole dell'ex magistrato, candidato sindaco: «A Minervini non interessa perseguire l'interesse pubblico»

"Il Parco di Mezzogiorno 'Baden Powell' rappresenta certamente uno dei simboli più eclatanti del fallimento politico e amministrativo di Tommaso Minervini".

Non usa mezzi termini Lillino Drago, candidato sindaco della coalizione democratica e progressista, nel commentare gli ultimi provvedimenti adottati dall'amministrazione comunale uscente riguardanti quello che dovrebbe essere il polmone verde nella zona 167 della città, rimasto però in tutti questi anni abbandonato a sé stesso, vandalizzato e attualmente in completo stato di degrado.
"Ricordo che nel programma elettorale di cinque anni fa del sindaco uscente, a pagina 10, c'era la solenne promessa di aprire il parco alla città in poco tempo. Anzi, in rete circola ancora un video in cui Minervini, nel 2017, diceva con apparente convinzione che la riapertura del Parco sarebbe stata "la prima cosa da fare una volta eletto, per una questione di orgoglio personale". Siamo nel 2022, il Parco è ancora chiuso e i lavori di riqualificazione appaltati nel 2019 (sulla base del progetto predisposto dall'amministrazione precedente a seguito di un ampio percorso partecipato) non si sono mai conclusi, nonostante il termine stabilito per la fine delle opere fosse quello di dicembre 2020. Il cantiere, ad oggi, è di fatto abbandonato e l'orgoglio personale del Sindaco non si sa davvero che fine abbia fatto. Dovrebbe arrossire nel vedere come è ridotto quel Parco dopo i suoi di mal gestione, ma evidentemente la vergogna è un sentimento che non conosce. L'unica cosa certa è che un patrimonio pubblico così prezioso e importante per la qualità della vita in un'area densamente popolata della nostra Molfetta, continua a essere teatro per le scorribande dei vandali, invece che essere riconsegnato alla collettività come noi ci impegniamo a fare con un serio piano di gestione che coinvolga associazioni e cittadinanza attiva. Si tratta di una delle tante opere incompiute che ci lascia in eredità il sindaco Minervini e che avremo il dovere di completare con la massima celerità."

"Ma quel che più sconcerta – prosegue Lillino Drago – è che pochi giorni fa è stata approvata in fretta e furia una Determina Dirigenziale (la n. 542 del 6 maggio 2022) con la quale vengono affidati direttamente (e cioè senza alcuna gara pubblica o procedura comparativa tra diverse offerte) a una ditta di Giovinazzo lavori per il potenziamento delle opere a verde del Parco, per un importo pari a circa 150.000 euro. Dopo cinque anni di pasticci, incuria e incapacità amministrativa, ci si rende conto solo a pochi giorni dalle elezioni che è il caso di piantare qualche albero nel Parco di Mezzogiorno. Si tratta, evidentemente, solo di una misera operazione elettoralistica finalizzata a prendere in giro i cittadini per convincerli che i lavori stanno procedendo. Ma la verità è un'altra e cioè che si stanno affidando lavori così onerosi con una procedura poco trasparente e certamente inopportuna dal momento che una consultazione aperta a più operatori del settore potenzialmente interessati, magari anche della nostra città, avrebbe potuto consentire un considerevole risparmio di spesa. E invece si stanno solo bruciando risorse per la campagna elettorale. Ma a Minervini non interessa perseguire l'interesse pubblico, quanto piuttosto gettare un po' di fumo pensando che i cittadini siano tutti così ingenui da credere ancora al suo vecchio modo di fare politica. Si renderà presto conto – conclude Lillino Drago – che il vento è cambiato davvero e che Molfetta è già pronta a una nuova stagione di buona amministrazione."
Molfetta, lì 14 maggio 2022
  • lillino drago
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