Vita di città
Dopo il wc, spunta prima il materasso e poi la tv nelle discariche a cielo aperto di Molfetta
Nella villetta di via Goffredo Mameli il materasso, in via S.Stefano il televisore
Molfetta - domenica 22 giugno 2014
8.48
C'è qualcuno che poco più di 48 ore fa ha deciso di buttare via il suo vecchio forse troppo scomodo wc, ormai superato dai nuovi accessori da bagno. Altri si disfano del loro materasso strappato, buttandolo in mezzo alle sterpaglie della villetta di via Goffredo Mameli. Altri sostituiscono un vecchio televisore con uno nuovo probabilmente a schermo piatto e meno ingombrante. Ormai la gente non si sforza nemmeno di nascondere i propri "regalini" tanto da lasciare di tutto dappertutto. Evidentemente l'incivile avrà pensato che dopo una partita a calcio o un giro in bici, schiacciare un pisolino e rilassarsi in villetta non sarebbe poi così male.
Stesso discorso vale per la TV abbandonata a ridosso dei cassonetti di via Santo Stefano. Dunque vita dura anche per i televisori non dotati di decoder. Con il passaggio al digitale terrestre, più generazioni di apparecchi televisivi, per intenderci quelli con il tubo catodico, sono destinate a rimanere escluse dalla nuova tecnologia di trasmissione. C'è quindi chi ha pensato bene di lasciarlo accanto ad un bidone dell'immondizia, dove è più facile scaricare irregolarmente il televisore che non va più.
Fatto sta che l'elenco delle inciviltà potrebbe continuare ancora a lungo. Basta girare per gli angoli più nascosti della città, specie in periferia, dove magari di giorno non passa nessuno e si può buttare tutto quello che non serve più, senza nemmeno fare lo sforzo di arrivare in una delle tante isole ecologiche cittadine o in uno dei centri per la raccolta di materiali inerti.
Gli addetti della Asm non fanno in tempo a ripulire le varie zone cittadine che per magia sbucano wc, materassi e chi piú ne ha più ne metta. Al lungo elenco mancano (per il momento) poltroncine abbandonate a bordo strada e divani che molto spesso si trovano per giorni nei pressi di cassonetti. Quella della materasso e del televisore è l'ultima fermata del giro turistico denominato "spazza-tour" delle discariche a cielo aperto. Una mappa che non finisce certo qui. Controllare il fenomeno è peraltro praticamente impossibile: chi abbandona i rifiuti per strada sceglie gli orari più improbabili e le zone meno illuminate e frequentate. Sta di fatto che in 48 ore abbiamo dato vita alla costruzione di un vero e proprio "residence" pubblico arredato di bagno, materasso e televisore all'aperto. Mica male.
Stesso discorso vale per la TV abbandonata a ridosso dei cassonetti di via Santo Stefano. Dunque vita dura anche per i televisori non dotati di decoder. Con il passaggio al digitale terrestre, più generazioni di apparecchi televisivi, per intenderci quelli con il tubo catodico, sono destinate a rimanere escluse dalla nuova tecnologia di trasmissione. C'è quindi chi ha pensato bene di lasciarlo accanto ad un bidone dell'immondizia, dove è più facile scaricare irregolarmente il televisore che non va più.
Fatto sta che l'elenco delle inciviltà potrebbe continuare ancora a lungo. Basta girare per gli angoli più nascosti della città, specie in periferia, dove magari di giorno non passa nessuno e si può buttare tutto quello che non serve più, senza nemmeno fare lo sforzo di arrivare in una delle tante isole ecologiche cittadine o in uno dei centri per la raccolta di materiali inerti.
Gli addetti della Asm non fanno in tempo a ripulire le varie zone cittadine che per magia sbucano wc, materassi e chi piú ne ha più ne metta. Al lungo elenco mancano (per il momento) poltroncine abbandonate a bordo strada e divani che molto spesso si trovano per giorni nei pressi di cassonetti. Quella della materasso e del televisore è l'ultima fermata del giro turistico denominato "spazza-tour" delle discariche a cielo aperto. Una mappa che non finisce certo qui. Controllare il fenomeno è peraltro praticamente impossibile: chi abbandona i rifiuti per strada sceglie gli orari più improbabili e le zone meno illuminate e frequentate. Sta di fatto che in 48 ore abbiamo dato vita alla costruzione di un vero e proprio "residence" pubblico arredato di bagno, materasso e televisore all'aperto. Mica male.