Cultura, Eventi e Spettacolo
Donato Altomare: «È stata un’emozione fortissima recitare nella mia terra»
Domenica al Teatro Team con “Billy Elliot”, nel ruolo di Tony, il fratello di Billy
Molfetta - mercoledì 5 aprile 2017
"Fame- Saranno famosi", "Rapunzel", "Billy Elliot", "Evita". Quattro musical, quattro storie diverse tra loro, tutti e quattro gli spettacoli hanno nel cast Donato Altomare, un molfettese che con caparbietà è riuscito a far diventare una passione la sua professione.
Tanti lo hanno potuto ammirare questo fine settimana al Teatro Team di Bari nel ruolo del fratello di Billy Elliot, Tony, che sogna per il piccolo Billy imprese grandiose sul tappeto di un ring e non sulle travi di un palcoscenico. Positivi i commenti e le recensioni non solo del musical, ma anche degli attori.
Donato ha iniziato a muovere i primi passi proprio nella nostra città con l'associazione culturale "Teatrarte", per poi spiccare il volo, dopo gli studi presso la "Scuola di musical" di Milano, verso mete di grande prestigio e palcoscenici sognati e raggiunti; dal Sistina al Brancaccio, percorrendo tutta Italia in lungo e in largo.
Del ritorno in Puglia il giovane artista molfettese dice ai nostri microfoni: «è stata un'emozione fortissima essere in scena nella propria terra e per lo più con uno spettacolo come "Billy Elliot il Musical". Ho dovuto aspettare praticamente due anni dal debutto al Sistina di Roma per aver l'occasione di raccontare questa storia a Bari, a pochi chilometri dalla mia città.
Il pubblico in queste tre repliche in Puglia (una al Curci di Barletta e le altre due al TeatroTeam di Bari) è stato davvero caloroso.
Amici e parenti presenti in platea hanno contribuito a rendere queste date come una boccata d'ossigeno in una tournée che ci ha portato e ci porterà praticamente ovunque in Italia».
E aggiunge: «ringrazio ovviamente Massimo Romeo Piparo che ha creduto in me dandomi la possibilità di far parte di un cast straordinario».
Parlando di Molfetta auspica che «le amministrazioni presenti e future possano tornare a parlare attivamente di cultura teatrale. Trovo assurdo che una città come Molfetta non abbia un teatro vero e proprio. Spero che in un imminente futuro si possa consegnare alla città un luogo fondamentale per la cultura di una comunità, come può essere un teatro che non è solo la messa in scena di spettacoli, quindi momenti di spensieratezza, di svago, ma è anche un luogo dove si può promuovere la cultura quella con la "c" maiuscola».
Tanti lo hanno potuto ammirare questo fine settimana al Teatro Team di Bari nel ruolo del fratello di Billy Elliot, Tony, che sogna per il piccolo Billy imprese grandiose sul tappeto di un ring e non sulle travi di un palcoscenico. Positivi i commenti e le recensioni non solo del musical, ma anche degli attori.
Donato ha iniziato a muovere i primi passi proprio nella nostra città con l'associazione culturale "Teatrarte", per poi spiccare il volo, dopo gli studi presso la "Scuola di musical" di Milano, verso mete di grande prestigio e palcoscenici sognati e raggiunti; dal Sistina al Brancaccio, percorrendo tutta Italia in lungo e in largo.
Del ritorno in Puglia il giovane artista molfettese dice ai nostri microfoni: «è stata un'emozione fortissima essere in scena nella propria terra e per lo più con uno spettacolo come "Billy Elliot il Musical". Ho dovuto aspettare praticamente due anni dal debutto al Sistina di Roma per aver l'occasione di raccontare questa storia a Bari, a pochi chilometri dalla mia città.
Il pubblico in queste tre repliche in Puglia (una al Curci di Barletta e le altre due al TeatroTeam di Bari) è stato davvero caloroso.
Amici e parenti presenti in platea hanno contribuito a rendere queste date come una boccata d'ossigeno in una tournée che ci ha portato e ci porterà praticamente ovunque in Italia».
E aggiunge: «ringrazio ovviamente Massimo Romeo Piparo che ha creduto in me dandomi la possibilità di far parte di un cast straordinario».
Parlando di Molfetta auspica che «le amministrazioni presenti e future possano tornare a parlare attivamente di cultura teatrale. Trovo assurdo che una città come Molfetta non abbia un teatro vero e proprio. Spero che in un imminente futuro si possa consegnare alla città un luogo fondamentale per la cultura di una comunità, come può essere un teatro che non è solo la messa in scena di spettacoli, quindi momenti di spensieratezza, di svago, ma è anche un luogo dove si può promuovere la cultura quella con la "c" maiuscola».