Chiesa locale
Don Ignazio Gadaleta ricorda Mons. Martella
La cerimonia di ordinazione solo qualche giorno fà
Molfetta - giovedì 9 luglio 2015
8.36
Sono trascorsi veramente pochi giorni da quando Mons. Martella ordinava presbitero in Cattedrale, il giovane don Ignazio Gadaleta. Con il Vescovo che nell'occasione aveva ringraziato il Signore di questo dono che aveva ulteriormente arricchito e ringiovanito il gruppo dei sacerdoti presenti in diocesi. Ed è proprio don Ignazio a regalare un pensiero e una riflessione sulla prematura scomparsa della giuda della diocesi.
"Questa giornata - afferma - è e resterà nella mia mente e nel mio cuore indelebile. Fin dalle prime ore, da quando mi é giunta la notizia della morte improvvisa del nostro Vescovo, non ci credevo. Non credevo che quel pastore e amico vescovo, che ha accompagnato gli anni della mia formazione e che una settimana fa mi ha regalato a piene mani il dono del sacerdozio, fosse andato via così improvvisamente e velocemente. La cosa sembrava surreale perché poi tra l'altro proprio il giorno prima ero salito da lui in episcopio per ringraziarlo ancora per l'ordinazione e mi ero intrattenuto a parlare delle primizie del ministero, della bellezza e delle emozioni ricevute, dei progetti per l'estate. Proprio lui, quando ha saputo che avrei accompagnato i giovanissimi, mi ha esortato a stare accanto ai giovani. Ora invece è lui che guida ed é accanto alla diocesi in modo diverso. Sicuramente mi ha lasciato una grande eredità, proprio a me, il figlio più piccolo, l'ultimo dono che ha voluto dare alla Chiesa, senza però trattenerlo per se ma, a piene mani, regalarlo al mondo. Lo vorrei ricordare con una frase che mi ha rivolto nell'omelia dell'ordinazione presbiterale; "D'ora innanzi, anche per te, l'unica ragione della vita non può essere altro che Cristo". Caro don Gino intercedi ora presso quel Cristo, di cui godi la visione piena, perché la mia vita sia tutta in Lui e per Lui".
"Questa giornata - afferma - è e resterà nella mia mente e nel mio cuore indelebile. Fin dalle prime ore, da quando mi é giunta la notizia della morte improvvisa del nostro Vescovo, non ci credevo. Non credevo che quel pastore e amico vescovo, che ha accompagnato gli anni della mia formazione e che una settimana fa mi ha regalato a piene mani il dono del sacerdozio, fosse andato via così improvvisamente e velocemente. La cosa sembrava surreale perché poi tra l'altro proprio il giorno prima ero salito da lui in episcopio per ringraziarlo ancora per l'ordinazione e mi ero intrattenuto a parlare delle primizie del ministero, della bellezza e delle emozioni ricevute, dei progetti per l'estate. Proprio lui, quando ha saputo che avrei accompagnato i giovanissimi, mi ha esortato a stare accanto ai giovani. Ora invece è lui che guida ed é accanto alla diocesi in modo diverso. Sicuramente mi ha lasciato una grande eredità, proprio a me, il figlio più piccolo, l'ultimo dono che ha voluto dare alla Chiesa, senza però trattenerlo per se ma, a piene mani, regalarlo al mondo. Lo vorrei ricordare con una frase che mi ha rivolto nell'omelia dell'ordinazione presbiterale; "D'ora innanzi, anche per te, l'unica ragione della vita non può essere altro che Cristo". Caro don Gino intercedi ora presso quel Cristo, di cui godi la visione piena, perché la mia vita sia tutta in Lui e per Lui".