Cronaca
Disastro ferroviario: domani l'interrogatorio dell'indagato molfettese?
L'indiscrezione lanciata da "La Gazzetta del Mezzogiorno"
Molfetta - mercoledì 18 gennaio 2017
12.33
Inizia a delinearsi la posizione di Giulio Roselli, il dirigente molfettese della divisione infrastruttura di Ferrotramviaria, tra i nuovi indagati nel filone delle indagini preliminari condotte dalla Procura di Trani sul disastro ferroviario avvenuto sulla tratta di Ferrotramviaria Andria-Corato il 12 luglio scorso, in cui morirono 23 persone e altre 50 rimasero ferite.
Secondo quanto riferito dall'edizione odierna de "La Gazzetta del Mezzogiorno", a Roselli sarebbe stato notificato un invito per rendere interrogatorio nella giornata di domani davanti alla squadra mobile di Bari. Il dirigente molfettese sarebbe indagato non solo per disastro ferroviario ma anche per omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, stando a quanto riportato dal quotidiano.
Insomma, una posizione non semplice su cui lui stesso potrà fare chiarezza davanti agli inquirenti.
L'indagine, condotta dai pubblici ministeri Alessandro Pesce e Marcello Catalano, si starebbe adesso concentrando sulle memorie digitali di computer, telefonini, scatole nere e telecamere dei treni. Il riferimento sarebbe al sistema di sicurezza del 'blocco telefonico' - ritenuto dai pm "obsoleto ed assolutamente insicuro" - presente sulla tratta in cui si verificò lo scontro frontale tra i due treni.
Secondo quanto riferito dall'edizione odierna de "La Gazzetta del Mezzogiorno", a Roselli sarebbe stato notificato un invito per rendere interrogatorio nella giornata di domani davanti alla squadra mobile di Bari. Il dirigente molfettese sarebbe indagato non solo per disastro ferroviario ma anche per omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, stando a quanto riportato dal quotidiano.
Insomma, una posizione non semplice su cui lui stesso potrà fare chiarezza davanti agli inquirenti.
L'indagine, condotta dai pubblici ministeri Alessandro Pesce e Marcello Catalano, si starebbe adesso concentrando sulle memorie digitali di computer, telefonini, scatole nere e telecamere dei treni. Il riferimento sarebbe al sistema di sicurezza del 'blocco telefonico' - ritenuto dai pm "obsoleto ed assolutamente insicuro" - presente sulla tratta in cui si verificò lo scontro frontale tra i due treni.