Enti locali
Dipendente comunale chiede a se stessa il trasferimento ad altro ufficio
Ecco la copia del documento della polemica
Molfetta - sabato 4 ottobre 2014
07.31
La sottoscritta dirigente comunale del settore Affari Generali, vista la richiesta di trasferimento da parte della funzionaria comunale, assegna quest'ultima ad altro ufficio. Sembrerebbe una normale istanza di trasferimento di un normale ente pubblico. Peccato che in questo caso di normale ci sia ben poco visto che la dipendente comunale che chiede il trasferimento e la dirigente che l'autorizza siano la stessa persona.
Il documento choc che rischia di portare Molfetta agli onori di Striscia la Notizia è approdato per "fatto grave" nell'ultimo consiglio comunale suscitando grande clamore. Protagonista è Angela Maria Anna D'Abramo, nominata un anno fa dal sindaco Paola Natalicchio dirigente pro-tempore agli Affari Generali. Il 24 settembre scorso, la stessa D'Abramo prende carta e penna e nei panni di funzionario del settore Economico (suo profilo professionale) scrive a se stessa, dirigente degli Affari Generali, una domanda di trasferimento presso l'ufficio elettorale dove si sarebbe creata la disponibilità di una posizione come istruttore direttivo.
Dopodiché la dirigente concede sempre a se stessa il nulla osta al trasferimento: firma il documento di autorizzazione e alla fine, per completare il tutto, dispone che l'atto sia notificato al sindaco, al segretario generale, all'assessore al Personale e ovviamente anche a se stessa.
«È un fatto di una gravità inaudita: non ci sono precedenti né nel nostro comune, né in nessun altro comune d'Italia» ha tuonato in aula il consigliere comunale Luigi Roselli, chiedendo spiegazioni al sindaco Paola Natalicchio e al Segretario Generale su come sia possibile che nessuno, tra quelli con il compito di controllare, abbia verificato l'opportunità di quel documento per poi fermarlo. Tra l'altro il trasferimento opererebbe solo al termine dell'incarico dirigenziale della D'Abramo, per cui al momento tale scelta sarebbe solo una sistemazione per il futuro. Insomma, non avrebbe alcun requisito di urgenza né risponderebbe ad alcun obiettivo utile per la città.
L'episodio pare che abbia lasciato a bocca aperta anche molti esponenti della stessa giunta comunale, rimasti all'oscuro di questa decisione. Sicché, tra l'imbarazzo generale, il sindaco Natalicchio ha promesso di fare subito chiarezza sull'accaduto.
Il documento choc che rischia di portare Molfetta agli onori di Striscia la Notizia è approdato per "fatto grave" nell'ultimo consiglio comunale suscitando grande clamore. Protagonista è Angela Maria Anna D'Abramo, nominata un anno fa dal sindaco Paola Natalicchio dirigente pro-tempore agli Affari Generali. Il 24 settembre scorso, la stessa D'Abramo prende carta e penna e nei panni di funzionario del settore Economico (suo profilo professionale) scrive a se stessa, dirigente degli Affari Generali, una domanda di trasferimento presso l'ufficio elettorale dove si sarebbe creata la disponibilità di una posizione come istruttore direttivo.
Dopodiché la dirigente concede sempre a se stessa il nulla osta al trasferimento: firma il documento di autorizzazione e alla fine, per completare il tutto, dispone che l'atto sia notificato al sindaco, al segretario generale, all'assessore al Personale e ovviamente anche a se stessa.
«È un fatto di una gravità inaudita: non ci sono precedenti né nel nostro comune, né in nessun altro comune d'Italia» ha tuonato in aula il consigliere comunale Luigi Roselli, chiedendo spiegazioni al sindaco Paola Natalicchio e al Segretario Generale su come sia possibile che nessuno, tra quelli con il compito di controllare, abbia verificato l'opportunità di quel documento per poi fermarlo. Tra l'altro il trasferimento opererebbe solo al termine dell'incarico dirigenziale della D'Abramo, per cui al momento tale scelta sarebbe solo una sistemazione per il futuro. Insomma, non avrebbe alcun requisito di urgenza né risponderebbe ad alcun obiettivo utile per la città.
L'episodio pare che abbia lasciato a bocca aperta anche molti esponenti della stessa giunta comunale, rimasti all'oscuro di questa decisione. Sicché, tra l'imbarazzo generale, il sindaco Natalicchio ha promesso di fare subito chiarezza sull'accaduto.