Tagli ai fondi per il trasporto dei dializzati, il Tribunale del Malato protesta contro Emiliano
Per il TDM il provvedimento regionale sarebbe ingiusto
Molfetta - domenica 16 ottobre 2016
Comunicato Stampa
Il Tribunale per i Diritti del Malato, accogliendo la denuncia dell'ANED (Associazione Nazionale Emodializzati e Trapiantati) ha inviato una vivace protesta al Presidente della Regione Puglia con delega alla Sanità e al Direttore Generale della ASLBA, il quale con delibera prot. 461/1 del 3 maggio 2016 ha cancellato il diritto al rimborso per le spese di trasporto se il Centro Dialisi è ubicato al di sotto di 2 km dal domicilio del paziente.
La suddetta delibera calcolava il rimborso esclusivamente sulla distanza tra i due luoghi e non teneva conto delle patologie collaterali, spesso invalidanti che affliggono i pazienti affetti da insufficienza renale. Tra gli esclusi ce ne sono alcuni che hanno subito l'amputazione di uno o entrambi gli arti, altri con patologie cardiovascolari, i quali sono esposti a seri pericoli dopo un trattamento e che hanno estrema necessità di essere accompagnati nel tragitto centro dialisi-domicilio. Quindi non si può pensare di commisurare i rimborsi con un percorso più o meno lungo.
La delibera, tra l'altro, appare ancora più ingiusta in quanto, pare, che tale provvedimento sia stato adottato unilateralmente dalla ASLBA, in difformità con altre ASL, creando sperequazioni inaccettabili di trattamento tra i pazienti della stessa regione.
Il T.D.M. ha consegnato la protesta nelle mani del presidente Emiliano, durante l'incontro tenutosi a Ruvo nei giorni scorsi in materia di sanità, raccomandandogli di affrontare il problema personalmente.
Se la questione è in via di risoluzione, non possiamo che esserne contenti. Per ora mancano conferme ufficiali.
La suddetta delibera calcolava il rimborso esclusivamente sulla distanza tra i due luoghi e non teneva conto delle patologie collaterali, spesso invalidanti che affliggono i pazienti affetti da insufficienza renale. Tra gli esclusi ce ne sono alcuni che hanno subito l'amputazione di uno o entrambi gli arti, altri con patologie cardiovascolari, i quali sono esposti a seri pericoli dopo un trattamento e che hanno estrema necessità di essere accompagnati nel tragitto centro dialisi-domicilio. Quindi non si può pensare di commisurare i rimborsi con un percorso più o meno lungo.
La delibera, tra l'altro, appare ancora più ingiusta in quanto, pare, che tale provvedimento sia stato adottato unilateralmente dalla ASLBA, in difformità con altre ASL, creando sperequazioni inaccettabili di trattamento tra i pazienti della stessa regione.
Il T.D.M. ha consegnato la protesta nelle mani del presidente Emiliano, durante l'incontro tenutosi a Ruvo nei giorni scorsi in materia di sanità, raccomandandogli di affrontare il problema personalmente.
Se la questione è in via di risoluzione, non possiamo che esserne contenti. Per ora mancano conferme ufficiali.