Cronaca
Dializzati a piedi, è caos nell'Asl di Bari: a Molfetta in rivolta i pazienti
Ci sarebbero tagli ai contributi per il trasporto
Molfetta - giovedì 13 ottobre 2016
Sarebbero in rivolta i pazienti dializzati dell'Asl Ba: alcuni tagli avrebbero comportato una drastica diminuzione dei fondi destinati al trasporto dalle abitazioni agli ospedali, in particolare per i dializzati distanti dalla struttura ospedaliera non più di 2 km.
Secondo quando riferito da "La Gazzetta del Mezzogiorno", a Molfetta la situazione sarebbe critica: venti le persone coinvolte che a partire dal 12 ottobre sarebbero a casa, pronte ad alzare la voce per attirare l'attenzione su un problema gravissimo che potrebbe avere conseguenze letali in certi casi. Tra l'altro, la situazione andrebbe avanti da giugno quando sono stati chiesti i primi chiarimenti all'Asl Ba. Tuttavia, i pazienti sarebbero stati sostenuti solo da alcune associazioni che si sarebbero fatte carico dei costi, divenuti però insostenibili con il passare del tempo.
Tutto ruota attorno alla Legge Regionale 9/91 che regolamenta il rimborso spese ai neuropatici in trattamento emodialitico: l'interpretazione della disposizione non è stata mai semplice tanto che lo scorso 7 settembre l'Asl Ba avrebbe richiesto una nota esplicativa al dipartimento della Salute e Benessere.
«Io stesso ho più volte sollecitato la questione, l'ho fatto anche stamane (12 ottobre, ndr), e dagli uffici regionali mi hanno assicurato che in giornata colmeranno questo vuoto, al fine di non complicare la già pesante quotidianità di chi, per curarsi, ha bisogno di essere accompagnato con mezzo proprio o ambulanza. Il diritto di un dializzato ad essere trasportato non può e non deve essere legato alla distanza ma alle condizioni di salute dello stesso», ha spiegato il consigliere regionale M5S Mario Conca componente della III Commissione Sanità.
Secondo quando riferito da "La Gazzetta del Mezzogiorno", a Molfetta la situazione sarebbe critica: venti le persone coinvolte che a partire dal 12 ottobre sarebbero a casa, pronte ad alzare la voce per attirare l'attenzione su un problema gravissimo che potrebbe avere conseguenze letali in certi casi. Tra l'altro, la situazione andrebbe avanti da giugno quando sono stati chiesti i primi chiarimenti all'Asl Ba. Tuttavia, i pazienti sarebbero stati sostenuti solo da alcune associazioni che si sarebbero fatte carico dei costi, divenuti però insostenibili con il passare del tempo.
Tutto ruota attorno alla Legge Regionale 9/91 che regolamenta il rimborso spese ai neuropatici in trattamento emodialitico: l'interpretazione della disposizione non è stata mai semplice tanto che lo scorso 7 settembre l'Asl Ba avrebbe richiesto una nota esplicativa al dipartimento della Salute e Benessere.
«Io stesso ho più volte sollecitato la questione, l'ho fatto anche stamane (12 ottobre, ndr), e dagli uffici regionali mi hanno assicurato che in giornata colmeranno questo vuoto, al fine di non complicare la già pesante quotidianità di chi, per curarsi, ha bisogno di essere accompagnato con mezzo proprio o ambulanza. Il diritto di un dializzato ad essere trasportato non può e non deve essere legato alla distanza ma alle condizioni di salute dello stesso», ha spiegato il consigliere regionale M5S Mario Conca componente della III Commissione Sanità.