Cronaca
Processo sul depuratore di Molfetta, assolti Rocco Altomare ed Enzo Balducci
Assoluzione anche per Fulvio Attanasio e Gennaro Pisano
Molfetta - giovedì 9 gennaio 2020
22.10
Si è concluso con quattro assoluzioni il processo di primo grado pendente davanti al Tribunale di Trani e relativo al funzionamento del depuratore di Molfetta.
Si chiude così un'altra pagina di cronaca giudiziaria che ha visto Molfetta balzare agli onori della cronaca negli ultimi anni.
Dunque assoluzione per i quattro imputati. Il Tribunale di Trani ha sentenziato l'assoluzione per gli ingegneri Vincenzo Balducci e Rocco Altomare del Comune di Molfetta, per l'ingegnere Fulvio Attanasio, legale rappresentante, dal 26 luglio 2010, della Spa Eurodepuratori in liquidazione e per l'ingegnere Gennaro Pisano presidente del CdA della stessa società fino al 26 luglio 2010.
Diverse le imputazioni a loro carico dalle quali, a seconda dei casi è avvenuta l'assoluzione con formula piena o con la vecchia formula dell'insufficienza di prove. Per altri reati contestati, invece, è intervenuta la prescrizione.
Al processo si arrivò a seguito delle indagini condotte dall'allora pubblico ministero Savasta nell'operazione nota con il nome "Dirty Water". L'accusa era quella di aver contribuito, a vario titolo, al malfunzionamento e alla carenza degli opportuni controlli al depuratore, fonte di varie forme d'inquinamento.
La stessa struttura nel 2013 finì sotto i sigilli della magistratura ma con facoltà d'uso.
Si chiude così un'altra pagina di cronaca giudiziaria che ha visto Molfetta balzare agli onori della cronaca negli ultimi anni.
Dunque assoluzione per i quattro imputati. Il Tribunale di Trani ha sentenziato l'assoluzione per gli ingegneri Vincenzo Balducci e Rocco Altomare del Comune di Molfetta, per l'ingegnere Fulvio Attanasio, legale rappresentante, dal 26 luglio 2010, della Spa Eurodepuratori in liquidazione e per l'ingegnere Gennaro Pisano presidente del CdA della stessa società fino al 26 luglio 2010.
Diverse le imputazioni a loro carico dalle quali, a seconda dei casi è avvenuta l'assoluzione con formula piena o con la vecchia formula dell'insufficienza di prove. Per altri reati contestati, invece, è intervenuta la prescrizione.
Al processo si arrivò a seguito delle indagini condotte dall'allora pubblico ministero Savasta nell'operazione nota con il nome "Dirty Water". L'accusa era quella di aver contribuito, a vario titolo, al malfunzionamento e alla carenza degli opportuni controlli al depuratore, fonte di varie forme d'inquinamento.
La stessa struttura nel 2013 finì sotto i sigilli della magistratura ma con facoltà d'uso.