Politica
Democrazia è Partecipazione e il rimpasto in Giunta
Il Gruppo «continuerà con lealtà a sostenere l’amministrazione guidata da Paola Natalicchio»
Molfetta - venerdì 28 agosto 2015
14.37
«La decisione del Sindaco, Paola Natalicchio, di revocare le deleghe all'assessore Giovanni Abbattista è, dal nostro punto di vista, gravissima e immotivata, e lede profondamente il profilo stesso dell'esperienza di governo cittadino nata nel 2013 che la nostra comunità politica, sin dal primo momento, ha contribuito con passione e convinzione a costruire». Comincia così il documento diffuso da Democrazia è partecipazione, il gruppo formato dai fuoriusciti del Pd.
«Spiace constatare - continua la nota - come la crisi aperta qualche settimana fa dal Sindaco e culminata – in un crescendo rossiniano di dichiarazioni infuocate contro i vertici del Partito Democratico locale – nelle sue dimissioni del 17 luglio scorso, sia stata risolta, nelle ultime ore, nel più politicistico dei modi, e cioè con il classico "rimpasto" al ribasso che soddisfa completamente ogni richiesta avanzata dal PD e priva la Giunta di un assessore preparato e competente, oltre che politicamente autorevole e rappresentativo».
Poi l'interrogativo. «Se l'esito di questa crisi doveva essere quello di fare ogni concessione possibile al PD, che senso hanno avuto le dimissioni di luglio? Perché il Sindaco non ha evitato dichiarazioni roboanti (che a rileggerle ora provocano un sorriso amaro...) e non ha proceduto con il rimpasto già all'indomani delle elezioni regionali, risparmiando alla città mesi di psicodramma collettivi, impasse politica e immobilismo amministrativo?».
«Al di là delle qualità del neo assessore Germinario (al quale vanno i nostri auguri di buon lavoro), quel che più amareggia - puntualizza la nota - in questa vicenda è che restano tuttora oscure le motivazioni politiche reali che hanno portato al ritiro delle deleghe proprio per l'assessore Abbattista, che in questi due anni ha gestito con grande dedizione un settore strategico per la vita della città (quello dei lavori pubblici) e lo ha fatto dimostrando straordinarie capacità amministrative e politiche, sapendo soprattutto combinare un approccio concreto e operativo nella risoluzione di problematiche specifiche, accanto ad una visione strategica e di lungo respiro in grado di proiettare Molfetta nel futuro».
Eppure. «Nonostante questo quadro, il Movimento "Democrazia è Partecipazione" pur dissentendo completamente e nel modo più assoluto con la scelta assunta dal Sindaco (anche con riferimento alla decisione di mantenere per sé le deleghe ai lavori pubblici e al porto, ambiti che per le criticità enormi e le problematiche di straordinaria complessità che presentano impongono necessariamente che ci sia un assessore che se ne occupi a tempo pieno), continuerà con lealtà a sostenere l'amministrazione guidata da Paola Natalicchio, rivendicando però fino in fondo il proprio diritto/dovere di contribuire attivamente alla definizione delle politiche che si andranno ad adottare nei prossimi mesi, entrando nel merito delle scelte che dovranno necessariamente essere discusse e condivise nei tempi e con le modalità giuste, perché poi possano essere adeguatamente supportate in città, oltre che nella massima assise cittadina dai nostri due consiglieri, Damiano Angeletti e Davide de Candia».
«Spiace constatare - continua la nota - come la crisi aperta qualche settimana fa dal Sindaco e culminata – in un crescendo rossiniano di dichiarazioni infuocate contro i vertici del Partito Democratico locale – nelle sue dimissioni del 17 luglio scorso, sia stata risolta, nelle ultime ore, nel più politicistico dei modi, e cioè con il classico "rimpasto" al ribasso che soddisfa completamente ogni richiesta avanzata dal PD e priva la Giunta di un assessore preparato e competente, oltre che politicamente autorevole e rappresentativo».
Poi l'interrogativo. «Se l'esito di questa crisi doveva essere quello di fare ogni concessione possibile al PD, che senso hanno avuto le dimissioni di luglio? Perché il Sindaco non ha evitato dichiarazioni roboanti (che a rileggerle ora provocano un sorriso amaro...) e non ha proceduto con il rimpasto già all'indomani delle elezioni regionali, risparmiando alla città mesi di psicodramma collettivi, impasse politica e immobilismo amministrativo?».
«Al di là delle qualità del neo assessore Germinario (al quale vanno i nostri auguri di buon lavoro), quel che più amareggia - puntualizza la nota - in questa vicenda è che restano tuttora oscure le motivazioni politiche reali che hanno portato al ritiro delle deleghe proprio per l'assessore Abbattista, che in questi due anni ha gestito con grande dedizione un settore strategico per la vita della città (quello dei lavori pubblici) e lo ha fatto dimostrando straordinarie capacità amministrative e politiche, sapendo soprattutto combinare un approccio concreto e operativo nella risoluzione di problematiche specifiche, accanto ad una visione strategica e di lungo respiro in grado di proiettare Molfetta nel futuro».
Eppure. «Nonostante questo quadro, il Movimento "Democrazia è Partecipazione" pur dissentendo completamente e nel modo più assoluto con la scelta assunta dal Sindaco (anche con riferimento alla decisione di mantenere per sé le deleghe ai lavori pubblici e al porto, ambiti che per le criticità enormi e le problematiche di straordinaria complessità che presentano impongono necessariamente che ci sia un assessore che se ne occupi a tempo pieno), continuerà con lealtà a sostenere l'amministrazione guidata da Paola Natalicchio, rivendicando però fino in fondo il proprio diritto/dovere di contribuire attivamente alla definizione delle politiche che si andranno ad adottare nei prossimi mesi, entrando nel merito delle scelte che dovranno necessariamente essere discusse e condivise nei tempi e con le modalità giuste, perché poi possano essere adeguatamente supportate in città, oltre che nella massima assise cittadina dai nostri due consiglieri, Damiano Angeletti e Davide de Candia».