Politica
De Nicolo, Gadaleta e Altamura in corsa per la segreteria cittadina del Pd
Oggi battaglia all'ultimo voto
Molfetta - domenica 3 maggio 2015
8.18
Sono tre i candidati alla segreteria locale del Partito democratico di Molfetta, Marco Gadaleta con la lista "la nostra rotta, il nostro PD. Insieme, per rifare la politica", Raffaella Altamura con la lista "democrazia e partecipazione". Piero De Nicolo con il suo "orgoglio democratico". Tre candidati per una poltrona. Che rischia di diventare incandescente.
A caldo emerge un dato: l'area del partito ancora vicina a Guglielmo Minervini (che si ricorderà non è più un iscritto Pd)) trema al solo pensiero che quanto accadrà nel Pd possa portare ad un rimpasto di giunta, tant'è che Mino Salvemini (così come Giovanni Abbattista) rivendica persino l'illegittimità del Congresso sotto il profilo tempistico e procedurale e annoverandolo come un "regolamento di conti" dimenticando che la lista da lui sostenuta aveva dimenticato le sottoscrizioni e che detta lacuna è stata colmata all'ultimo secondo dall'intervento propositivo del candidato de Nicolo.
Da un punto di vista politico sembrerebbe una sorta di "suicidio". Suicidio che a detta del capogruppo del PD, Giulio Germinario e del consigliere comunale Roberto la Grasta non ci sarà: "questa amministrazione non si tocca". Annalisa Altomare invece mette in risalto il disorientamento tra le fila dell'elettorato "per chi sta nel PD e poi sale sul palco altrui". Così divisa, a causa del suo passaggio a "Noi a sinistra per la Puglia", l'area di Gu difficilmente può sperare di vincere il congresso. La scrematura dei tre è riservata solo ai tesserati.
Il rinvio - non è un mistero - non sarebbe dispiaciuto all'area di Gu che sperava in questo in vista delle elezioni regionali. Il "niet" è giunto dal segretario provinciale Ubaldo Pagano e infatti le cose hanno preso una piega diversa. Le prossime ore diventano cruciali. Ma a questo punto, non si può escludere più nulla. In ballo c'è la segretaria. Insomma dire che la situazione è esplosiva è poco.
A caldo emerge un dato: l'area del partito ancora vicina a Guglielmo Minervini (che si ricorderà non è più un iscritto Pd)) trema al solo pensiero che quanto accadrà nel Pd possa portare ad un rimpasto di giunta, tant'è che Mino Salvemini (così come Giovanni Abbattista) rivendica persino l'illegittimità del Congresso sotto il profilo tempistico e procedurale e annoverandolo come un "regolamento di conti" dimenticando che la lista da lui sostenuta aveva dimenticato le sottoscrizioni e che detta lacuna è stata colmata all'ultimo secondo dall'intervento propositivo del candidato de Nicolo.
Da un punto di vista politico sembrerebbe una sorta di "suicidio". Suicidio che a detta del capogruppo del PD, Giulio Germinario e del consigliere comunale Roberto la Grasta non ci sarà: "questa amministrazione non si tocca". Annalisa Altomare invece mette in risalto il disorientamento tra le fila dell'elettorato "per chi sta nel PD e poi sale sul palco altrui". Così divisa, a causa del suo passaggio a "Noi a sinistra per la Puglia", l'area di Gu difficilmente può sperare di vincere il congresso. La scrematura dei tre è riservata solo ai tesserati.
Il rinvio - non è un mistero - non sarebbe dispiaciuto all'area di Gu che sperava in questo in vista delle elezioni regionali. Il "niet" è giunto dal segretario provinciale Ubaldo Pagano e infatti le cose hanno preso una piega diversa. Le prossime ore diventano cruciali. Ma a questo punto, non si può escludere più nulla. In ballo c'è la segretaria. Insomma dire che la situazione è esplosiva è poco.