Politica
De Nicolo chiede la testa degli assessori Maralfa e Gadaleta
L'ex presidente della Multiservizi spiega le sue scelte. Ecco "perché voglio bene a questa citta”
Molfetta - sabato 17 gennaio 2015
10.05
Piero De Nicolo è l'uomo politico del momento. Dai suoi uomini in consiglio comunale (Patimo, La Grasta, Ciccolella, Germinario e l'assessore Sapdavecchia) dipendono le sorti dell'amministrazione Natalicchio.
Nessun flirt con il centrodestra, è un uomo del Pd, De Nicolo lo ribadisce più volte nel corso della presentazione dell'associazione politica e culturale "Molfetta Riformista", non è un nuovo movimento politico ma solo "quelli di via Manzoni" costituiti in associazione.
E' anche un modo per spiegare i fatti che lo hanno portato a rassegnare le dimissioni da presidente della Multiservizi e a fare un bilancio dell'operato dell'amministrazione in 540 giorni dal giuramento del sindaco. Un bilancio non del tutto roseo.
E' lo stesso ex presidente della Multiservizi a spiegare ad una gremita sala Finocchiaro, presso la Fabbrica di San Domenico, da dove sono scaturite le dimissioni.
Tutto nasce da un lavoro ricevuto come Multiservizi di 120mila euro per la manutenzione del verde pubblico, che richiedeva per 14 giorni 10 lavoratori, selezionati attraverso un bando fatto tra le agenzie interinali. Un lavoratore dei dieci selezionati dall'agenzia non può iniziare l'attività lavorativa e viene sostituito da un altro lavoratore sempre selezionato dall'agenzia, figlio di un consigliere comunale, che «subito rassegna le dimissioni al proprio datore di lavoro con data certa il 16 dicembre», come ci tiene a precisare De Nicolo.
La richiesta di chiarimenti da parte del sindaco arriva a mezzo stampa, pur essendo a conoscenza dell'accaduto, il 17 dicembre De Nicolo presenta le dimissioni.
«Ciò che è mancato in questa vicenda - dice l'ex presidente della Multiservizi - è stato il confronto diretto con il sindaco». E aggiunge: «si sono usati due pesi e due misure riferendosi al caso del dirigente comunale che firmava per se stessa un provvedimento, portando la città sul programma "Striscia la notizia", lei è ancora al suo posto».
De Nicolo è un fiume in piena, non lascia nulla al caso, per il futuro: «sarà il programma elettorale la nostra stella polare, è su quello che i cittadini ci hanno dato fiducia eleggendoci, qualora non venga seguito non avremo alcun timore a prendere in considerazione tutte le possibili soluzioni, anche quella di andarcene a casa», come ci dice a margine dell'incontro.
Ed evidenzia tre o quattro punti nevralgici, partendo dal porto dove richiede che venga istituita, come da programma, una commissione di inchiesta, giusta l'adesione all'Autorità del Levante. Inoltre, per il futuro urbanistico della città chiede che venga indetto un referendum consultivo, così come prevede l'articolo 63 dello Statuto comunale. Per De Nicolo bisogna ripartire dall'edilizia, che non deve essere intesa solo come speculazione e ricorda che l'attuale prg è figlio di un' amministrazione del centrosinistra, per questo «c'è bisogno di dare un colpo d'ali».
Sul tema della trasparenza, l'ex presidente della Multiservizi evidenzia la difficoltà dei cittadini di accedere agli atti, per cui si deve ricorrere al Tar. Per questi motivi in maniera velata, ma non troppo, vengono richieste le dimissioni degli assessori Maralfa e Gadaleta.
E conclude: «Mentre noi continuiamo a dividerci in fazioni opposte e contrastanti, le altre città sugli argomenti più importanti trovano un accordo comune e le fanno crescere, per questo vogliamo che le scelte siano condivise e non ci vengano imposte, dobbiamo imparare a coniugare meriti e bisogni».
Nel corso della serata nessun riferimento è stato fatto alle prossime elezioni regionali, alla sua possibile candidatura, Piero De Nicolo ha solamente spiegato "perché vuole bene a questa città".
Nessun flirt con il centrodestra, è un uomo del Pd, De Nicolo lo ribadisce più volte nel corso della presentazione dell'associazione politica e culturale "Molfetta Riformista", non è un nuovo movimento politico ma solo "quelli di via Manzoni" costituiti in associazione.
E' anche un modo per spiegare i fatti che lo hanno portato a rassegnare le dimissioni da presidente della Multiservizi e a fare un bilancio dell'operato dell'amministrazione in 540 giorni dal giuramento del sindaco. Un bilancio non del tutto roseo.
E' lo stesso ex presidente della Multiservizi a spiegare ad una gremita sala Finocchiaro, presso la Fabbrica di San Domenico, da dove sono scaturite le dimissioni.
Tutto nasce da un lavoro ricevuto come Multiservizi di 120mila euro per la manutenzione del verde pubblico, che richiedeva per 14 giorni 10 lavoratori, selezionati attraverso un bando fatto tra le agenzie interinali. Un lavoratore dei dieci selezionati dall'agenzia non può iniziare l'attività lavorativa e viene sostituito da un altro lavoratore sempre selezionato dall'agenzia, figlio di un consigliere comunale, che «subito rassegna le dimissioni al proprio datore di lavoro con data certa il 16 dicembre», come ci tiene a precisare De Nicolo.
La richiesta di chiarimenti da parte del sindaco arriva a mezzo stampa, pur essendo a conoscenza dell'accaduto, il 17 dicembre De Nicolo presenta le dimissioni.
«Ciò che è mancato in questa vicenda - dice l'ex presidente della Multiservizi - è stato il confronto diretto con il sindaco». E aggiunge: «si sono usati due pesi e due misure riferendosi al caso del dirigente comunale che firmava per se stessa un provvedimento, portando la città sul programma "Striscia la notizia", lei è ancora al suo posto».
De Nicolo è un fiume in piena, non lascia nulla al caso, per il futuro: «sarà il programma elettorale la nostra stella polare, è su quello che i cittadini ci hanno dato fiducia eleggendoci, qualora non venga seguito non avremo alcun timore a prendere in considerazione tutte le possibili soluzioni, anche quella di andarcene a casa», come ci dice a margine dell'incontro.
Ed evidenzia tre o quattro punti nevralgici, partendo dal porto dove richiede che venga istituita, come da programma, una commissione di inchiesta, giusta l'adesione all'Autorità del Levante. Inoltre, per il futuro urbanistico della città chiede che venga indetto un referendum consultivo, così come prevede l'articolo 63 dello Statuto comunale. Per De Nicolo bisogna ripartire dall'edilizia, che non deve essere intesa solo come speculazione e ricorda che l'attuale prg è figlio di un' amministrazione del centrosinistra, per questo «c'è bisogno di dare un colpo d'ali».
Sul tema della trasparenza, l'ex presidente della Multiservizi evidenzia la difficoltà dei cittadini di accedere agli atti, per cui si deve ricorrere al Tar. Per questi motivi in maniera velata, ma non troppo, vengono richieste le dimissioni degli assessori Maralfa e Gadaleta.
E conclude: «Mentre noi continuiamo a dividerci in fazioni opposte e contrastanti, le altre città sugli argomenti più importanti trovano un accordo comune e le fanno crescere, per questo vogliamo che le scelte siano condivise e non ci vengano imposte, dobbiamo imparare a coniugare meriti e bisogni».
Nel corso della serata nessun riferimento è stato fatto alle prossime elezioni regionali, alla sua possibile candidatura, Piero De Nicolo ha solamente spiegato "perché vuole bene a questa città".