Politica
De Magistris a Molfetta per Infante: «Se lottiamo tutti insieme, le cose possono cambiare»
Presente all’incontro anche il segretario di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo
Molfetta - venerdì 27 maggio 2022
11.18
Costruire un' alternativa a una politica trasformista. E' questo l'obiettivo delle liste di Rifondazione Comunista- Compagni di strada e Più di così, che a questa tornata elettorale appoggiano il candidato sindaco, Giovanni Infante.
A sostenere e a dare forza alla candidatura del dirigente medico ieri presenti a Molfetta il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo e l'ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, autore anche del libro "Attraverso Napoli. 10 anni di passione".
Nessun consiglio, nessuna ricetta segreta è stata data dai due esponenti al candidato sindaco Infante, ma lo hanno invogliato a proseguire per la sua strada, a tenere diritta la barra, a dimostrare alla città che la passione, la coerenza, possono scuotere le coscienze e che è possibile «costruire un'alternativa politica popolare che difende le classi popolari».
Ad introdurre la serata il candidato al consiglio comunale Beppe Zanna, ma a fornire un punto di vista non allineato al sentire del Governo nazionale e locale, come dicevamo, sono stati Maurizio Acerbo e Luigi De Magistris.
Infatti, proprio il segretario di Rifondazione Comunista ha evidenziato come a livello nazionale litigano tutti, ma poi tutti insieme votano l'aumento delle spese militari al 2% del Pil, pari a 104 milioni di euro, e si domanda se sono utili le armi in un Paese in cui hanno chiuso gli ospedali, quindi non si investe in sanità e nemmeno nella scuola, per questo è importante per Acerbo «costruire un'alternativa partendo proprio dai Comuni, partendo dalle persone che fanno politica con le mani pulite, che hanno degli ideali, che hanno spirito di servizio, non sono politicanti che si vendono e cambiano casacca».
Maurizio Acerbo termina il suo intervento ribadendo che «c'è bisogno in Italia di costruire una forza autenticamente di Sinistra, ambientalista, pacifista, dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici, vogliamo una politica che riprenda i valori di chi ha scritto la Costituzione e l'ha difesa».
E' l'ex Sindaco di Napoli a raccontare la sua esperienza di 10 anni al governo di una città non semplice, la sua vittoria dice De Magistris «è nata dall'entusiasmo che la gente ha messo in un progetto diverso. La gente si è ripresa la città, ciò che abbiamo tolto sono i carrozzoni che stavano nel pubblico e che il sistema partitocratico aveva infilato per renderlo inefficiente, abbiamo fatto una gestione popolare e condivisa con la gente».
E rivolgendosi a Giovanni Infante lo esorta a fare la «rivoluzione con il diritto, senza perdere la connessione con le masse popolari, e per farlo devi avere una serie di caratteristiche che non si comprano al mercato: devi essere innanzitutto persona coerente, credibile e onesta, ma non basta, devi essere libero, non devi avere un prezzo, bisogna essere autonomi, indipendenti, competenti, coraggiosi, appassionati e un po' folli».
Del candidato sindaco dice: «Giovanni è un non allineato, nulla è impossibile se c'è passione, se c'è volontà e si vuole lottare».
De Magistris conclude il suo intervento con la provocazione «di adottare un astenuto, uno scettico, uno che non si mangia mai un'emozione, la rivoluzione è passione, quindi dobbiamo puntare sull'esplosione delle energie. Se sogniamo in tanti tutto è possibile, se sogno solo io, o solo Giovanni, siamo dei sognatori, siamo dei romantici, ma se lottiamo tutti insieme, le cose possono cambiare».
Giovanni Infante non nasconde che De Magistris è stato un modello a cui si è ispirato, perché ha la stessa visione della politica e del modo di amministrare una città.
Così come aveva fatto in precedenti incontri, il candidato sindaco, reputa importante per il futuro la costruzione di una Sinistra forte.
Della sua scelta di candidarsi: «noi abbiamo deciso di andare da soli in questa coalizione perché non potevamo praticare uno spazio politico in primis con il Pd che fino a 7 mesi fa era in giunta con Tommaso Minervini. Si tratta di onestà intellettuale, non intendiamo prendere in giro gli elettori».
Il suo punto di forza, insieme al programma , per Giovanni Infante è la sua inesperienza, «l'esperienza può renderti molto molto forte, quando penso ai casini che hanno fatto gli amministratori esperti e i Sindaci esperti che hanno amministrato questa città non solo ora». E ricorda che «gli esperti hanno costruito un palazzo nel mare che ha tolto a Molfetta la possibilità di avere un lungomare decente e fruibile come quelli delle altre città. Gli esperti hanno fatto abbattere dei palazzi storici, degli scrigni di bellezza, che ora possiamo ammirare solo in fotografia. Per non parlare dei palazzi nelle lame, o la creazione di un terminal senza un piano industriale».
Rivolgendosi agli elettori dice: «noi partiamo dal buon senso del padre di famiglia, dal senso di cura. E invita i cittadini a sentirsi liberi all'interno del seggio, di votare chi non li ricatta.
Non manca durante la serata il ricordo dei due marittimi molfettesi dispersi nel naufragio del rimorchiatore.
A sostenere e a dare forza alla candidatura del dirigente medico ieri presenti a Molfetta il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo e l'ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, autore anche del libro "Attraverso Napoli. 10 anni di passione".
Nessun consiglio, nessuna ricetta segreta è stata data dai due esponenti al candidato sindaco Infante, ma lo hanno invogliato a proseguire per la sua strada, a tenere diritta la barra, a dimostrare alla città che la passione, la coerenza, possono scuotere le coscienze e che è possibile «costruire un'alternativa politica popolare che difende le classi popolari».
Ad introdurre la serata il candidato al consiglio comunale Beppe Zanna, ma a fornire un punto di vista non allineato al sentire del Governo nazionale e locale, come dicevamo, sono stati Maurizio Acerbo e Luigi De Magistris.
Infatti, proprio il segretario di Rifondazione Comunista ha evidenziato come a livello nazionale litigano tutti, ma poi tutti insieme votano l'aumento delle spese militari al 2% del Pil, pari a 104 milioni di euro, e si domanda se sono utili le armi in un Paese in cui hanno chiuso gli ospedali, quindi non si investe in sanità e nemmeno nella scuola, per questo è importante per Acerbo «costruire un'alternativa partendo proprio dai Comuni, partendo dalle persone che fanno politica con le mani pulite, che hanno degli ideali, che hanno spirito di servizio, non sono politicanti che si vendono e cambiano casacca».
Maurizio Acerbo termina il suo intervento ribadendo che «c'è bisogno in Italia di costruire una forza autenticamente di Sinistra, ambientalista, pacifista, dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici, vogliamo una politica che riprenda i valori di chi ha scritto la Costituzione e l'ha difesa».
E' l'ex Sindaco di Napoli a raccontare la sua esperienza di 10 anni al governo di una città non semplice, la sua vittoria dice De Magistris «è nata dall'entusiasmo che la gente ha messo in un progetto diverso. La gente si è ripresa la città, ciò che abbiamo tolto sono i carrozzoni che stavano nel pubblico e che il sistema partitocratico aveva infilato per renderlo inefficiente, abbiamo fatto una gestione popolare e condivisa con la gente».
E rivolgendosi a Giovanni Infante lo esorta a fare la «rivoluzione con il diritto, senza perdere la connessione con le masse popolari, e per farlo devi avere una serie di caratteristiche che non si comprano al mercato: devi essere innanzitutto persona coerente, credibile e onesta, ma non basta, devi essere libero, non devi avere un prezzo, bisogna essere autonomi, indipendenti, competenti, coraggiosi, appassionati e un po' folli».
Del candidato sindaco dice: «Giovanni è un non allineato, nulla è impossibile se c'è passione, se c'è volontà e si vuole lottare».
De Magistris conclude il suo intervento con la provocazione «di adottare un astenuto, uno scettico, uno che non si mangia mai un'emozione, la rivoluzione è passione, quindi dobbiamo puntare sull'esplosione delle energie. Se sogniamo in tanti tutto è possibile, se sogno solo io, o solo Giovanni, siamo dei sognatori, siamo dei romantici, ma se lottiamo tutti insieme, le cose possono cambiare».
Giovanni Infante non nasconde che De Magistris è stato un modello a cui si è ispirato, perché ha la stessa visione della politica e del modo di amministrare una città.
Così come aveva fatto in precedenti incontri, il candidato sindaco, reputa importante per il futuro la costruzione di una Sinistra forte.
Della sua scelta di candidarsi: «noi abbiamo deciso di andare da soli in questa coalizione perché non potevamo praticare uno spazio politico in primis con il Pd che fino a 7 mesi fa era in giunta con Tommaso Minervini. Si tratta di onestà intellettuale, non intendiamo prendere in giro gli elettori».
Il suo punto di forza, insieme al programma , per Giovanni Infante è la sua inesperienza, «l'esperienza può renderti molto molto forte, quando penso ai casini che hanno fatto gli amministratori esperti e i Sindaci esperti che hanno amministrato questa città non solo ora». E ricorda che «gli esperti hanno costruito un palazzo nel mare che ha tolto a Molfetta la possibilità di avere un lungomare decente e fruibile come quelli delle altre città. Gli esperti hanno fatto abbattere dei palazzi storici, degli scrigni di bellezza, che ora possiamo ammirare solo in fotografia. Per non parlare dei palazzi nelle lame, o la creazione di un terminal senza un piano industriale».
Rivolgendosi agli elettori dice: «noi partiamo dal buon senso del padre di famiglia, dal senso di cura. E invita i cittadini a sentirsi liberi all'interno del seggio, di votare chi non li ricatta.
Non manca durante la serata il ricordo dei due marittimi molfettesi dispersi nel naufragio del rimorchiatore.