Dalla scoperta di Molfetta a quella di Santo Spirito: il territorio si conferma "casa dei dinosauri"
Nel 2005 Cesare Davide Andriani scoprì alcune orme in località San Leonardo
Molfetta - martedì 11 luglio 2023
Il territorio barese è stato in passato terra dei dinosauri: il tema è ritornato di stretta attualità dopo la notizia degli ultimi giorni in merito a quanto rinvenuto da Vincenzo Colonna, geologo in pensione 88enne profondo conoscitore dell'area del Municipio V di Bari attraverso i suoi studi.
Circa cento milioni di anni fa, nel periodo del Cretaceo inferiore, la zona era popolata da varie specie, tra cui quelle erbivore degli anchilosauri. A testimoniarlo ci sono le impronte rimaste sulla roccia che, allo stato attuale, si trova a pochi metri dalla linea di costa odierna, ben diversa rispetto a quella dell'epoca a causa degli sconvolgimenti geologici e climatici avvenuti nel corso di milioni e milioni di anni. Tanti i ritrovamenti avvenuti, in un passato più o meno recente, nell'area del Barese, tra Lama Balice, Molfetta e Palese.
Proprio a Molfetta, a tal proposito, è stata fatta in passato una scoperta di rilievo in merito: nel 2005, Cesare Davide Andriani, studente all'epoca di Scienze Geologiche dell'Università di Bari, ora geologo, scoprì alcune orme di dinosauro in località San Leonardo a distanza di un chilometro da un altro sito archeologico famoso, il Pulo di Molfetta. Sono state inoltre rinvenute ad oggi orme di dinosauro in formazioni calcaree in un periodo compreso fra il Giurassico e il Cretaceo superiore in parecchie località pugliesi, come Trani, Bari, Spinazzola, Ruvo, Giovinazzo e Altamura. Il sito molfettese è stato uno dei più studiati sia per la sua bellezza, trovandosi in un posto molto di impatto dal punto di vista visivo, sia perché le impronte rivenute appartengono a dinosauri di più specie. Sono state infatti ritrovate impronte di dinosauri Ornitopodi (dinosauri dal becco d'anatra), Sauropodi (dinosauro dal collo lungo), Teropodi (dinosauri carnivori) etc.
Per ciò che concerne la cava, è noto che il complesso è stato in funzione dal 1800 fino alla seconda guerra mondiale. L'attività cessò definitivamente nel 1994. Il signor Lazzaro Gigante, appassionato di paleontologia, ritrovò anni fa su alcuni blocchi frangiflutti, altre orme di dinosauro, e si pensa che i blocchi provenissero dalla cava di San Leonardo. Il sito si può raggiungere percorrendo la strada SP56 da Molfetta in direzione Ruvo. Dopo il cavalcavia e il bivio per il Pulo si segue la strada vicinale San Leonardo in corrispondenza di un'edicola religiosa a sinistra.
Non si può accedere alla cava, trattandosi di una proprietà privata, nonché è vietato l'accesso anche per questioni di sicurezza. Per indagare sulla questione, il paleontologo e geologo di National Geographic Explorer, Federico Fanti, è stato a Molfetta nel 2021 per una puntata de "Il Cacciatore di Dinosauri - Missione Italia", una produzione originale andata in onda sul canale telematico e con ricerche tra Italia, Gran Bretagna e Nord America.
Circa cento milioni di anni fa, nel periodo del Cretaceo inferiore, la zona era popolata da varie specie, tra cui quelle erbivore degli anchilosauri. A testimoniarlo ci sono le impronte rimaste sulla roccia che, allo stato attuale, si trova a pochi metri dalla linea di costa odierna, ben diversa rispetto a quella dell'epoca a causa degli sconvolgimenti geologici e climatici avvenuti nel corso di milioni e milioni di anni. Tanti i ritrovamenti avvenuti, in un passato più o meno recente, nell'area del Barese, tra Lama Balice, Molfetta e Palese.
Proprio a Molfetta, a tal proposito, è stata fatta in passato una scoperta di rilievo in merito: nel 2005, Cesare Davide Andriani, studente all'epoca di Scienze Geologiche dell'Università di Bari, ora geologo, scoprì alcune orme di dinosauro in località San Leonardo a distanza di un chilometro da un altro sito archeologico famoso, il Pulo di Molfetta. Sono state inoltre rinvenute ad oggi orme di dinosauro in formazioni calcaree in un periodo compreso fra il Giurassico e il Cretaceo superiore in parecchie località pugliesi, come Trani, Bari, Spinazzola, Ruvo, Giovinazzo e Altamura. Il sito molfettese è stato uno dei più studiati sia per la sua bellezza, trovandosi in un posto molto di impatto dal punto di vista visivo, sia perché le impronte rivenute appartengono a dinosauri di più specie. Sono state infatti ritrovate impronte di dinosauri Ornitopodi (dinosauri dal becco d'anatra), Sauropodi (dinosauro dal collo lungo), Teropodi (dinosauri carnivori) etc.
Per ciò che concerne la cava, è noto che il complesso è stato in funzione dal 1800 fino alla seconda guerra mondiale. L'attività cessò definitivamente nel 1994. Il signor Lazzaro Gigante, appassionato di paleontologia, ritrovò anni fa su alcuni blocchi frangiflutti, altre orme di dinosauro, e si pensa che i blocchi provenissero dalla cava di San Leonardo. Il sito si può raggiungere percorrendo la strada SP56 da Molfetta in direzione Ruvo. Dopo il cavalcavia e il bivio per il Pulo si segue la strada vicinale San Leonardo in corrispondenza di un'edicola religiosa a sinistra.
Non si può accedere alla cava, trattandosi di una proprietà privata, nonché è vietato l'accesso anche per questioni di sicurezza. Per indagare sulla questione, il paleontologo e geologo di National Geographic Explorer, Federico Fanti, è stato a Molfetta nel 2021 per una puntata de "Il Cacciatore di Dinosauri - Missione Italia", una produzione originale andata in onda sul canale telematico e con ricerche tra Italia, Gran Bretagna e Nord America.