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Vita di città

Dalla pallacanestro alla creazione di gioielli e manufatti artigianali

Una storia di successo nel centro storico di Molfetta

Nei pressi del porto, a due passi dall'arco della Terra, l'arco di ingresso alla città vecchia, c'è un negozio che espone oggetti decisamente particolari. All'interno c'è una ragazza con una storia tutta la vivere.

"Mi chiamo Angela Cardinale e sono nata a Bari, il 7 novembre 1980. Famiglia normalissima, mio padre, Nicola, impiegato al politecnico, mia madre, Teresa, casalinga e un fratellino che sarebbe arrivato 2 anni più tardi. Già da piccola, un po' ribelle e un po' distratta, passavo le ore a disegnare, fantasticare e giocare. Ben presto due cose divennero ben chiare: la prima, che ero particolarmente alta; la seconda, che avevo un talento, ero un'artista. Così mi iscrissi al liceo artistico e cominciai a praticare pallacanestro. Le due attività scelte diedero i loro frutti e divenni una giocatrice di serie A affermata, iniziai a girare l'Italia come professionista e potei permettermi l'Accademia di Belle Arti. Sicuramente il periodo più fiorente di sempre. Dopo anni di studi, lavori qua e là e tanto sport mi trasferii ancora un paio di volte fino al definitivo ritorno a casa, circa 3 anni fa. A questo punto passai i primi mesi a cercar lavoro inviando curriculum e telefonando in vari centri: nulla di fatto. Poi, un giorno, mentre navigavo su internet, sono finita casualmente su un tutorial inerente le paste polimeriche e la loro lavorazione e, attratta dalla manualità e dalla fantasia del protagonista, ho finito per innamorarmene».

E comincia il sogno.
«Ho iniziato ad investire i soldi messi da parte negli anni per comprare il materiale ed i primi strumenti e più mi addentravo in questo nuovo mondo più mi sentivo sola, eccitata e spaventata. Notti intere passate a vedere video, a leggere riviste, a provare, cucinare e buttare. Giorni infiniti trascorsi al tavolo da lavoro in cerca di idee, di perfezione. Intanto la mia tecnica si affinava ogni istante di più e nessun pezzo veniva marchiato dalla mia sigla se non era originale, innovativo e pienamente soddisfacente; doveva passare al vaglio dei miei amici, dei miei genitori ed infine il mio, il più severo. Ma era sempre con profonda sorpresa ed emozione che capivo di essere in grado di creare qualsiasi cosa, di qualsivoglia forma o dimensione, bastava solo pensarlo. E a ogni nuova ordinazione, a ogni nuovo sorriso che vedevo fiorire nei volti di amici e clienti mi sentivo pienamente soddisfatta e profondamente felice. Quando i risultati hanno raggiunto e superato quelli sperati, ho cominciato a girare la Puglia in cerca di mercatini e bancarelle. Prima con un solo tavolo, un po' spoglio, poi con due, infine con tre ed un gazebo. Ormai i clienti mi aspettavano, facevano ordini anche extra mercatini e la pagina facebook appena creata si arricchiva e popolava di nuove amicizie. La camera ed il salone di casa avevano ormai assunto le sembianze di un laboratorio vivente, in particolare nel periodo natalizio. Ma gli ostacoli erano sempre dietro l'angolo; infatti, mentre lavoravo, inventavo nuovi design e nuovi modelli che, con grande rabbia e frustrazione, vedevo poi riprodotti da altri commercianti e venditori dei dintorni. All'ennesimo episodio ho deciso che era ora di realizzare il mio sogno, aprire qualcosa di mio, un negozio, completamente autonomo, bello e raffinato, semplice ma d'effetto, curato in ogni dettaglio e in ogni minima sfumatura; un luogo pieno di fantasia, amore e passione».

Poi arriva il colpo di fulmine con Molfetta.
«Per coronare il tutto, proprio entrando nell'accogliente stabile in via Dante, ho capito e sentito di essere finalmente arrivata nel posto giusto, il classico "amore a prima vista". Dopo mesi di sacrifici e con l'aiuto di un mio caro amico e di mio padre, primo e insostituibile sostenitore del mio operato, finalmente il primo marzo, ho inaugurato la mia attività. Ho chiamato il negozio "Sweet Agnul": "sweet", dolce, come molte mie creazioni e "agnul", in friulano angelo, per il mio nome, come legame d'amicizia e perché è un soggetto che adoro realizzare. Cos'altro dire, scoraggiata da tutti per la crisi, il periodo nero e difficile economicamente, ho scommesso su Molfetta, luogo in cui amano l'artigianato, l'impegno e la dedizione, ho scommesso sull'amicizia, intitolando il negozio così e infine ho scommesso, come sempre, ancora una volta, sulla mia passione, sulla mia arte e su di me e, comunque andranno le cose, ne andrò eternamente fiera».
Una bella storia di chi ha scommesso su se stessa, su una passione e su Molfetta.
  • creazioni artigianali
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